Venezia: riqualificazione delle aree gioco nelle pertinenze scolastiche

Quali risposte possono dare oggi i progettisti alle domande poste dalla pandemia e dai cambiamenti climatici? La necessità di riappropriarsi dello spazio pubblico, della vita all’aria aperta e di un ambiente più sicuro sono alla base della ricerca di Abad Architetti.
In questo senso gli scoperti scolastici di 70 scuole veneziane, tra terraferma e isole, sono stati oggetto di un intervento unitario che li ha dotati di attrezzature ludiche e pavimentazioni antitrauma conformi alle più recenti norme di sicurezza, in contesti ambientali rigenerati per l’occasione.

Pubblicazione cartacea su: Tsport 339

La descrizione dell’intervento e della metodologia progettuale, in queste pagine, è affidata agli stessi progettisti: Abad Architetti di Milano che, in RTP con alcuni colleghi veneziani (vedi la scheda in fondo al servizio), si è aggiudicata la progettazione di questi spazi ludici mediante alcune gare vinte nel 2018, e finalizzate con le opere tra il 2019 e il 2020.

Le aree gioco degli scoperti scolastici di Terraferma e Isole del Comune di Venezia sono concentrate negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia.
Nell’ambito del territorio comunale la dotazione di giochi si presentava tutt’altro che omogenea tra le varie scuole; questa situazione di disagio è dovuta in parte allo spazio a disposizione nelle strutture che ospitano le scuole – talvolta piuttosto esiguo – ma anche al periodo in cui erano stati installati i giochi, all’esposizione degli stessi agli agenti atmosferici, al numero di bambini che le utilizzano e a una serie di altre variabili minori.

Molti scoperti scolastici comunali sono stati attrezzati circa 15/20 anni fa e pertanto i giochi risultavano piuttosto datati per non dire obsoleti. Tra l’altro nella maggior parte dei casi i giochi erano stati installati prima dell’entrata in vigore delle normative UNI EN 1176 e 1177 che prevedono l’uso della pavimentazione antitrauma sotto i giochi di altezza di caduta superiore ai 100 cm, e molti ne erano pertanto privi. È stato quindi necessario programmare un grande piano di riqualificazione delle aree gioco degli scoperti scolastici comunali. In questi cortili sono stati effettuati in generale interventi di sostituzione e inserimento di nuove attrezzature nelle aree gioco, sostituzione delle pavimentazioni antitrauma, e di altri arredi. Tali interventi hanno richiesto una individuazione di dettaglio delle fasi di progettazione più avanzata.

Render di una delle soluzioni per gli asili nido.

Attraverso un rilievo a vista delle aree cortilizie e l’ascolto delle maestre, al fine di comprendere le esigenze specifiche dei plessi, è stato possibile appurare le possibili collocazioni dei nuovi giochi, a volte in sostituzione, in altri casi come integrazione su superfici libere. La verifica dello stato dei luoghi e della manutenzione generale è stata propedeutica alle fasi progettuali.
A questi rilievi ha fatto seguito una progettazione puntuale di numerose piastre prototipo, differenziate per capienze contemporanee di piccoli utenti e per costo progressivo, attraverso la definizione del rettangolo di impatto determinato dalle aree di influenza del singolo gioco. Tali piastre hanno trovato una collocazione basata su una matrice che ha considerato diversi aspetti.

Ragioni della soluzione prescelta

Le ragioni che hanno portato alla scelta di predisposizione del progetto esecutivo sono dovute alla necessità di una complessiva riqualificazione del consistente patrimonio degli scoperti scolastici del Comune di Venezia.
Il metodo applicato individua due livelli di processo organizzativo differenti: il primo di carattere innovativo-propositivo, il secondo di carattere tecnico-amministrativo. Per quanto concerne il primo, la fase iniziale di progetto è stata caratterizzata da un principio di innovazione. I diversi progetti si sono basati, in fase iniziale come di consueto, sulla valutazione e l’analisi del sito d’intervento e delle attrezzature esistenti, e il quadro prestazionale di qualità relativo alle norme nazionali ed internazionali di cui tener conto (UNI EN 1176-1177-11123). In questo processo di sviluppo metodologico abbiamo proposto due strade di approccio alla progettazione, complementari tra di loro: il metaprogetto (teorico) e la suddivisione in abachi delle tipologie d’intervento (pratico).

Secondo il primo approccio si è ritenuto utile il coinvolgimento degli educatori, degli studenti, dei dirigenti scolastici, dei tecnici e degli operatori di settore, al fine di ottenere differenti punti di vista per una progettazione partecipata. In altre parole, per raggiungere gli obiettivi di riqualificazione delle aree, non è stato ritenuto necessario quindi intervenire con simulazioni di dettaglio dei 70 interventi, ma con progetti per categorie affini e per concetti “tipo”, suddivisi per le tipologie di utenza: asilo nido, scuole dell’infanzia, scuole primarie. Per quanto concerne il secondo approccio, si è proceduto alla realizzazione degli abachi delle piastre di gioco, differenziate per tematiche di gioco, dimensione, e relativo budget di spesa. Tale processo ha portato alla progettazione di kit per le varie scuole differenziate con le tematiche di gioco come sotto dettagliate.

Per gli asili nido:
KIT 1 (1 tipologia di piastra) – Tema: Città
KIT 2 (1 tipologia di piastra) – Tema: Villaggio
KIT 3 (2 tipologie di piastre) – Tema: Viaggio
Per le scuole materne:
KIT 1 (2 tipologie di piastre) – Tema: Città
KIT 2 (5 tipologie di piastre) – Tema: Avventura
KIT 3 (1 tipologia di piastra) – Tema: Spazio

Render di una delle soluzioni per le scuole materne.

Il budget dei lavori è stato distribuito secondo un calcolo matriciale che tiene in considerazione i seguenti aspetti:
1) Presenza di giochi in buono stato di manutenzione e integrazione degli stessi con formula migliorativa, in modo tale da aumentare le capienze esistenti;
2) La capienza della piastra di progetto è stata misurata sulla base degli alunni frequentanti la scuola in maniera comparata tra strutture dello stesso genere: nidi, materne e primarie;
3) Divisione del giudizio di valore relativo alle capienze delle nuove piastre di progetto: tali valori sono stati classificati come minimo, medio e massimo;
4) Tutte le scuole devono avere un intervento migliorativo in termini di qualità dello spazio ludico, del tempo di utilizzo medio delle piastre di gioco, e del beneficio motorio per i piccoli utenti;
5) Per gli asili nido e le scuole dell’infanzia si è tenuto conto anche delle priorità fornite dal Comune classificate in: Bassa, Media, Alta;
6) Dati dimensionali. Nelle primarie non si è potuti intervenire là dove prima sarebbe stato opportuno effettuare interventi di manutenzione straordinaria riguardanti per larga parte la sostituzione / integrazione di pavimentazioni disconnesse di viali o di campi multisport. Non si è potuti intervenire neanche con l’inserimento di gazebi per motivi dimensionali, dove gli spazi di cortili o scoperti a verde erano abbastanza ristretti;

7) Dati di qualità. Per quanto concerne l’ipotesi di sostituzione delle superfici orizzontali particolarmente ammalorate, come quelle a piastrelle di gomma antitrauma, compatibilmente con il budget a disposizione di ogni scuola determinato secondo i termini matriciali sopra descritti, non sempre si è operato con il principio di sostituzione dei giochi esistenti con gomma sottostante. In alcuni casi si è optato infatti per la sostituzione delle superfici gommate (senza giochi fissi in superficie) particolarmente danneggiate con la collocazione di nuovi giochi;
8) In ultimo, dall’ascolto delle esigenze scolastiche basate sulle testimonianze delle maestre, si sono determinate necessità ed esclusioni differenti dallo standard. Ed è per tale ragione che in alcuni casi, soprattutto nelle primarie, si è provveduto alla mera installazione di pergole con sedute (laddove non si ravvedesse la necessità di installare nuovi giochi).

Focus: la pavimentazione antitrauma

Il tipo di pavimentazione antitrauma adottato, conforme alla norma UNI EN 1177, è un sistema certificato tappeto + erba sintetica. La posa richiede una scarificazione del terreno per una profondità di 12,5 cm, la preparazione di un fondo stabilizzato di 10 cm di ghiaia e una cordolatura perimetrale in legno.
Il tappetino di sottofondo, in agglomerato di polietilene espanso, ha uno spessore di 25 mm e permette il drenaggio delle acque di pioggia attraverso fori di opportuna dimensione.
Su di esso viene posato un manto in erba sintetica di altezza 25 mm, costituita da una speciale fibra monofilo con tecnologia softouch, maxdrain e antistatica, dotata di doppio backing per una maggiore velocità di deflusso delle acque.
Il sistema è di spessore idoneo ad attutire la caduta dai giochi per un’altezza fino a 100 cm.