Ritorno a scuola

Due considerazioni in margine allo Speciale di Tsport dedicato alle palestre scolastiche.

Pubblicazione cartacea su: Tsport 347
(foto Pavel L/Shutterstock).

Preparando lo “speciale” di questo numero di Tsport, dedicato alle palestre con particolare attenzione verso quelle scolastiche, abbiamo avuto modo di parlare con chi la scuola la vive dal di dentro e ne conosce necessità e carenze.

Se è vero che accanto a scuole ben dotate di spazi sportivi propri ci sono istituti che devono condividere palazzetti comunali, ed è anche vero che molte risorse del PNRR sono state assegnate all’istruzione, emergono, dal nostro viaggio, due responsabilità su cui puntare l’attenzione.

La prima è quella progettuale, oggetto frequente delle nostre (forse pedanti) raccomandazioni. La progettazione degli spazi sportivi con finalità scolastica necessita – come per tutti i progetti – di un’adeguata conoscenza dell’uso che verrà fatto di tali spazi. Nella definizione dei percorsi, nell’impiego dei materiali, nell’organizzazione degli spogliatoi, nella scelta degli arredi, tutto deve essere commisurato alla vivace presenza di giovani studenti (non necessariamente con la vocazione e il rigore dell’atleta) e contemporaneamente alla fruibilità da parte di associazioni sportive in ore extrascolastiche.

La raccomandazione è rivolta alla perizia dei progettisti: i quali dovranno scontrarsi fatalmente con il budget messo in campo dall’ente appaltante, cosa che richiederà una buona dose di inventiva per raggiungere risultati soddisfacenti con risorse limitate.

E qui entra in gioco la seconda responsabilità, che riguarda chi è preposto alla manutenzione. Anche le palestre meglio progettate devono essere gestite con tutta l’accortezza dovuta a spazi altamente frequentati da un’utenza assai vivace. L’usura delle superfici sportive, il danneggiamento degli attrezzi, e ogni altro segno del tempo avrebbero bisogno di un tempestivo intervento di ripristino. Ma mentre il gestore di una palestra privata ha tutto l’interesse a mantenere gli spazi nella forma migliore per esigenze commerciali, le palestre scolastiche sono di proprietà dei Comuni e delle Province (o Città Metropolitane), i cui budget non sono né ampi né solleciti ad essere impiegati. Così anche le scuole meglio dotate in termini di spazi soffrono di carenze qualitative, o devono attingere a risorse proprie per far fronte alle urgenze.

Più in dettaglio, ne parliamo negli articoli correlati.