Sono in corso i lavori per l’ampliamento del Parco della Lambretta, alla periferia est di Milano: l’intervento fa parte del progetto “Magnifica Fabbrica”, un piano di rigenerazione urbana dell’area già occupata dallo stabilimento della Innocenti, dove sorgeranno i magazzini e i laboratori del Teatro alla Scala. Il piano è stato oggetto di un concorso i cui esiti sono stati proclamati nel maggio 2022.
Milano: Dal Parco della Lambretta alla Magnifica Fabbrica

In primo piano il parco della Lambretta, al di sotto della Tangenziale, e, in fondo, la Magnifica Fabbrica.
La fine dei lavori per il parco della Lambretta è prevista entro il prossimo settembre. La superficie complessiva passerà a circa 100.000 metri quadrati con la realizzazione di nuovo verde e prati, anche sopraelevati, che costeggeranno gli argini dei canali. Prevista anche la realizzazione di nuovi filari alberati sui viali, frutteti, macchie arboree e i giardini dell’acqua, prati di fitodepurazione naturale che potranno offrire anche esperienze didattiche. Si tratta di opere finanziate grazie al PNRR che mette a disposizione 38 milioni di euro sui 40,2 complessivi per completare l’opera.

Per quanto riguarda invece il progetto “Magnifica Fabbrica” si è appena conclusa la gara per la realizzazione dei depositi e delle opere previste dal primo lotto, finanziato attraverso il Programma Operativo Città Metropolitane (PON Metro) e dal decreto grandi opere.
Di seguito i principi cui si ispira il progetto vincitore del concorso.
La Magnifica Fabbrica
Milano città pulsante

Milano, metropoli in perenne movimento, dinamica e produttiva, che sempre si reinventa, apre oggi il suo cuore segreto. Un cuore dove ne battono altri, con ritmi diversi, mossi da mani sapienti che forgiano tesori invisibili ai più. Centro pulsante della città, punto d’incontro tra laboriosità e genio, la Scala e la Magnifica Fabbrica, sono chiamati oggi a un nuovo passo nella storia della città.
Tecnologia, cultura e paesaggio
Imponente per dimensioni e collocazione, la nuova Fabbrica aprirà il suo scrigno agli occhi del pubblico per svelare il lavoro di “artisti” che creano vere opere d’arte per gli spettacoli scaligeri. La Magnifica Fabbrica potrà rivelare la sua luce e illuminare il rinnovamento della città, ricostruendo un nuovo equilibrio tra tecnologia, cultura e paesaggi, prendendosi cura dell’ambiente come una dimora, ricucendosi al tessuto vivo della città.
Fabbrica Verde della biodiversità
L’ampliamento del Parco della Lambretta, accompagnerà la nuova Magnifica Fabbrica come propulsore della trasformazione dell’area ex- Innocenti, la cui anima sarà il recupero della grandiosa struttura del Palazzo di Cristallo, vecchio luogo di produzione di milioni di lambrette che hanno riempito le strade d’Italia e del mondo e che diverrà una Fabbrica Verde della biodiversità, un luogo di partecipazione dei cittadini a una grande opera d’arte collettiva, per riempire di verde il futuro della città.
Rogge, prati e filari di alberi
Il progetto del Parco della Lambretta esemplifica un rapporto equilibrato tra risorse naturali e attività umane, concependo il paesaggio come un’infrastruttura verde resiliente. Si basa su una concezione circolare del ciclo dell’acqua, elemento che ha connotato lo sviluppo della città, ispirata agli elementi tradizionali del patrimonio agricolo milanese: rogge, canali, prati, percorsi pedonali e filari di alberi, offrendo uno spazio pubblico naturale e fruibile a tutti. L’acqua riacquista il suo ruolo e diventa legame indissolubile tra il Parco e la Fabbrica attraverso i Giardini dell’Acqua, grande infrastruttura verde di fitodepurazione naturale, che offrirà esperienze didattiche e sensoriali uniche.

Zero Energy Building
La Magnifica Fabbrica sarà un Zero Energy Building, produrrà più energia di quanta ne consumerà, con un impianto fotovoltaico di 3600 kW sulla copertura traslucida e un gigantesco sistema di geotermia a ciclo aperto, che contribuirà alla depurazione delle acque di falda. L’obiettivo è quello di creare un luogo più razionale ed ecosostenibile, dove poter far convivere le operazioni di produzione, prove e stoccaggio della Scala, in un lay-out di alta precisione spaziale, rispondente alle esigenze esposte dal Teatro alla Scala nel bando di concorso.
La Torre dell’Acqua, simbolo del rinnovamento
Il nuovo edificio e il parco si fondono nella Piazza della Torre dell’Acqua, simbolo del rinnovamento e ancora dello Spazio dei Sogni, alla testa della Fabbrica, un grande contenitore di visioni future, dove la Scala sarà protagonista di una rivitalizzazione che coinvolgerà scuole, associazioni, imprese, istituzioni, enti.

Fascino dietro le quinte
Nella Piazza trova origine e culmine l’Anello, percorso che condurrà i visitatori alla scoperta del magico mondo “dietro le quinte”: oltre 65.000 mq di spazi di produzione di scenografie, sartorie, attrezzi di scena, camerini, sale prove, magazzini e depositi. Cosí, la nuova Magnifica Fabbrica permetterà a coloro che lo desiderano, di essere testimoni della vita culturale e creativa che si cela all’interno di questo cuore pieno di fascino.
Il Parco della Lambretta
Geometria semplice
Rogge, canali e prati, accompagnati da percorsi pedonali e filari di alberi, si organizzano in un sistema geometrico ortogonale che riprende con naturalità la memoria agraria e dialoga con le strutture industriali passate, presenti e future, offrendo uno spazio pubblico naturale e fruibile a tutti. Il nuovo Parco connette e ricompone i frammenti del mosaico eterogeneo esistente. L’acqua riacquista il suo ruolo, con nuove rogge, ispirate a quelle presenti nell’area, e bacini inondabili per la raccolta delle piogge e la fitodepurazione.

Prati
Un paesaggio di prati verdi orizzontali occupa la superficie del nuovo parco, e stabilisce una continuità visiva con i prati del Parco della Lambretta e con i campi agricoli circostanti. Prati naturali, che rimandano a un paesaggio pastorale, dove i bambini possono correre liberamente, giocare a calcio o frisbee, o le famiglie fare un picnic all’ombra dei filari di alberi. Uno spazio tranquillo e sregolato che ci trasporta in una vita tranquilla.
I prati sono fiancheggiati da sentieri sopraelevati su pendii verdi, accompagnati da filari alberate frondose che proteggono gli scorci dello stabilimento Camozzi.

Piazze d’ingresso
Due grandi piazze d’ingresso mettono in risalto le due facciate del Palazzo de Cristallo che godono di tutela del patrimonio e che verranno recuperate e riabilitate. Sono due spazi sereni che raccolgono i flussi di visitatori provenienti da Via Rubattino e Via Caduti di Marcinelle e li indirizzano verso nuove porte di ingresso poste nella navata centrale da cui si accede al Palazzo da nord e da sud.
Palazzo di Cristallo
All’interno del Palazzo, organizzati lungo un asse pedonale centrale, sono presenti diversi parterre semi-ribassati le cui depressioni generano bacini che favoriscono la creazione di giardini di biodiversità e crescita vegetale, consentendo al terreno di comportarsi come una spugna assorbente per far fronte a forti episodi di pioggia. Un canale centrale accompagna la passeggiata, dirigendo le acque piovane verso i parterre depressi per essere riutilizzate nell’irrigazione delle superfici verdi. Al centro del Palazzo, un prato privo di alberi diventa il cuore del parco, circondato dalla Piazza Flottante, una struttura sopraelevata che permette di scoprire i giardini dall’alto.


Pianta del Palazzo di Cristallo e sezione in corrispondenza della “Piazza Flottante”.
Camminare nel cielo
Sulla direttrice Est-Ovest che parte dal quartiere Rubattino ed entra nel Parco della Lambretta si giunge, in quota, al Palazzo di Cristallo. Qui una ‘Piazza flottante’ in legno, flessibile e trasformabile consente l’attraversamento e diviene un punto attrattivo per spettacoli, eventi, mostre, concerti…

Connessione ecologica
Il progetto prevede complessivamente 65000 mq di verde su un’area dove oggi prolifera vegetazione alloctona invasiva tipica delle frange urbane in stato di abbandono. Una nuova natura caratterizzerà l’area, basata sulla scelta della specie giusta al posto giusto, andando a costituire una comunità vegetale resiliente e un nuovo polmone verde per la città. Il contesto in cui si inserisce il progetto è una zona di transizione tra la città e il paesaggio agricolo: il parco rappresenterà un’importante area di connessione ecologica tra questi ambienti. Nel dettaglio il disegno si sviluppa attorno a 5 linee progettuali.

Filari sui canali
La prima è rappresentata dai FILARI SUI CANALI con orientamento nord-sud lungo i percorsi che costeggiano gli argini, similmente alle rogge dei campi agricoli. Le specie arboree sono state selezionate perché autoctone, tipiche del paesaggio agrario lombardo e resistenti alla sommersione; ad esempio il pioppo cipressino, il salice e l’ontano nero, pianta che grazie all’azione di microrganismi azotofissatori migliora la fertilità del suolo. Alla base dei filari, lungo le sponde dell’argine, si sviluppa una fascia riparia di piante arbustive ed erbacee.
Frutteto
La seconda linea progettuale è quella del FRUTTETO caratterizzata da un disegno reticolato con sesti a quinconce, anche questa rappresentativa del paesaggio coltivato circostante. Le specie sono suggestive di un frutteto, ma selezionate limitando l’appetibilità per l’avifauna (in linea con le linee guida per zone limitrofe agli aeroporti), ornamentali per le abbondanti fioriture e a bassa manutenzione (non necessitano di potature, eccetto la rimonda); ad esempio il Morus ‘Fruitless’, un gelso sterile che, come implica il nome varietale, non fa frutti.
Filari su viale
Il terzo criterio sono i FILARI SU VIALE plurispecifici, orientati estovest secondo lo sviluppo delle vie Rubattino e Marcinelle. Le specie arboree, platano ‘Vallis Clausa’ e acero riccio, sono state scelte poiché: garantiscono continuità con l’esistente (filari lungo il viale pedonale Maria Grazia Cutuli), tollerano la compattazione dei suoli tipica del sito di dimora su strada, resistono alle malattie (cancro colorato del platano) e hanno capacità di fillo-bio-risanamento ovvero sono performanti nell’assorbire CO2, catturare polveri sottili, mitigare la temperatura. Alla base specie arbustive di media altezza e a bassa manutenzione col fine di evitare il ruscellamento, proteggere e ombreggiare al piede i giovani alberi.

Macchie arboree
Il quarto criterio sono le macchie arboree previste nell’ampliamento del parco della Lambretta che si interpongono alla regolarità degli altri sesti di impianto. Dovendo rappresentare dei focal point i criteri di scelta sono stati: appariscenti fioriture (es. magnolie da fiore), accese tonalità autunnali, interessante architettura della chioma (es. noce del Caucaso) e, data la caratteristica del suolo, resistenza alla sommersione.
Giardini del Palazzo
Infine i giardini nel Palazzo di Cristallo, aree verdi destinate alla partecipazione, dove si conserverà la caratteristica attuale di natura indisturbata sostituendo però il complesso vegetazionale con l’obiettivo di incrementare la biodiversità, l’attrazione degli insetti impollinatori e limitare la manutenzione. A questo scopo sorgerà anche un’area a prato con alternanza di aree sfalciate regolarmente per la fruizione e il gioco ed aree gestite a prato selvatico con falciatura di percorsi in erba.