Prato: Playground al Macrolotto Zero

Un progetto di innovazione urbana che riqualifica uno spazio di 7.000 mq con aree diversificate per attività sportive e ricreative, in un quartiere denso di abitazioni e laboratori artigiani.

Pubblicazione cartacea su: Tsport 338

Il Macrolotto Zero è un quartiere adiacente al centro storico con una spiccata identità legata alla presenza di molti cittadini di origine cinese e di numerose attività commerciali e di pronto moda. Da un punto di vista urbanistico si è sviluppato negli anni del boom economico della città caratterizzandosi per la densità dell’edificato, sia per abitazioni che laboratori artigiani, e l’assenza di spazi pubblici e verdi.
Oggi è una zona della città in cui sono molto evidenti e di difficile soluzione i problemi legati alla convivenza e all’inclusione sociale tra le comunità e che necessita di interventi importanti di rigenerazione urbana del territorio.

Il Progetto “PIU Prato” si colloca all’interno del Macrolotto Zero. Aderendo al bando della Regione Toscana (facente capo al POR FESR 2014-2020) che prevede l’attuazione di progetti di innovazione urbana, il Comune di Prato è risultato al primo posto della graduatoria regionale ottenendo un finanziamento di 6.031.666,85 euro a cui si aggiungono 2.204.000 euro di risorse comunali. Il progetto prevede la realizzazione di una Medialibrary, un Bar, un Coworking, una Piazza, un Mercato Metropolitano e un Playground.

Il Playground

Il Playground, collocato tra via Giordano, via Colombo e via Da Verrazzano, rappresenta una delle poche aree scoperte esistenti nel quartiere e tenta di dare una risposta alla mancanza di spazi sportivi attrezzati all’aperto. Il progetto mantiene l’attuale impostazione generale dell’area caratterizzata da una porzione pavimentata e una parte a verde, dove è prevista la collocazione di nuove alberature per realizzare una area boscata variegata per forme e colori. Dal punto di vista funzionale il progetto è suddiviso in sottoaree funzionali diversificate che rispondono ad un disegno generale omogeneo degli spazi impostato sul colore come elemento di fondo che investe l’intera area.

L’area, che costituiva la pertinenza scoperta e l’area di parcheggio e deposito all’aperto dell’adiacente complesso industriale oggi dismesso, si presentava in parte come area a verde – all’interno della quale correva la ex gora Bina, oggi interrata – e in parte come porzione pavimentata con una massicciata idonea a supportare il nuovo uso.
Il progetto ha cercato di trasformare in risorsa le caratteristiche planimetriche e materiche preesistenti utilizzando i vincoli indotti dalle caratteristiche ambientali e dalla presenza della fognatura come elementi di demarcazione e definizione dell’assetto planimetrico e della nuova definizione degli aspetti architettonici.

Partendo dal mantenimento della porzione pavimentata e dalla leggera implementazione di nuove superfici pavimentate il progetto ha previsto la stesura di uno strato di riempimento di risagomatura in binder con una modellazione dei livelli tale da garantire la formazione di “cunette” in grado di garantire la corretta acquatura per lo smaltimento delle acque meteoriche che confluiscono in una rete di smaltimento interna all’area in canalette grigliate che corrono trasversalmente all’area scandendo gli spazi e convogliando sia direttamente alla rete di smaltimento esterna ed alla pubblica fognatura sia immettendosi in una vasca di laminazione (di 115 mc) interrata nel verde.

In ogni caso il manto di finitura delle porzioni pavimentate è quasi esclusivamente realizzato in conglomerato bituminoso dello spessore di 4 cm che investe la quasi totalità delle aree pavimentate ed è superficialmente trattato con resine colorate adatte a rifinire gli spazi destinati all’uso pubblico.
La porzione scoperta verde viene invece mantenuta tale ed in essa sono collocate nuove alberature che vanno ad aggiungersi al grande Leccio preesistente, idonee a garantire il giusto apporto di ombreggiatura nel periodo estivo ma garantendo al contempo grazie alla scelta di specie caducifoglie la corretta permeabilità della luce nel periodo invernale. 
Oltre alla porzione interna dell’area il progetto prevede il ridisegno e la rimodulazione dei confini dell’area con il ridisegno delle sezioni stradali volto all’allargamento dei marciapiedi esistenti con l’inserimento di alberature e del sistema dei parcheggi.

La ripartizione funzionale

Dal punto di vista funzionale l’area è ripartita in differenti sottospazi, integrati sia fisicamente che funzionalmente tra di loro.
Un’area specificamente destinata a piazza pavimentata raggiunge, attraverso rampe pedonali dotate di consistente ampiezza e limitate pendenze, il nuovo piano di calpestio interno all’area (rialzato rispetto all’esistente) da cui l’utente può distribuirsi alle varie aree funzionali dello spazio pubblico e raggiungere direttamente anche i restanti accessi pedonali sulle pubbliche vie. La piazza pavimentata con resine colorate ed attrezzata con elementi di arredo urbano è pensata come punto di socializzazione di sosta e potrà essere all’occasione spazio utilizzabile per mostre, eventi e spettacoli essendo dotata di illuminazione parzializzabile e modulabile. I muretti esistenti sono stati integrati in altezza diventando elementi di demarcazione e di seduta.

Una seconda area è destinata a skate park, anch’essa pavimentata in resine colorate, su cui sono collocati elementi in calcestruzzo prefabbricato in grado di garantire la certificazione di idoneità e sicurezza della specifica struttura. A margine dello skatepark ed integrato funzionalmente con questo grazie ad una gradinata di perimetrazione insiste l’unico “edificio” del progetto, un piccolo locale in muratura destinato ad accogliere i servizi igienici ed un locale di deposito a disposizione delle attività sportive presenti.

Una ulteriore area, destinata a campo di calcetto, è realizzata con idonea finitura superficiale colorata posata su una stratigrafia costituita da tappeto di usura in conglomerato bituminoso, binder, stabilizzato in materiale riciclato e massicciata. Il campo da calcetto presenta ovviamente idonee pendenze per evitare il ristagno delle acque e garantirne il corretto deflusso ed è provvisto di idonea recinzione a doppia rete impostata su una doppia maglia portante di pali in acciaio poggianti su un muretto di contenimento in calcestruzzo armato volto a costituire il perimento del campo ed a contenerlo rispetto alle diverse quote del piano di campagna circostante.
L’area destinata al fitness è impostata su una soletta in calcestruzzo armato dello spessore di 20 cm, rivestita superficialmente da una pavimentazione antitrauma in gomma colorata di spessore variabile (da 123 mm a 15 mm) in funzione delle attrezzature sportive previste nelle varie zone.

Infine, l’area verde, attrezzata con panchine, è caratterizzata dalla presenza del grande leccio preesistente e dalla nuova messa a dimora di 3 Quercus Rubra, 3 Fraxinus Excelsior e 3 Acer Freemanii per realizzare una superficie boscata con alberi caducifogli interna all’area in grado di garantire la corretta ombreggiatura nel periodo estivo e la possibilità di poter comunque sedere nello spazio verde anche in inverno quando è invece da privilegiare l’irraggiamento solare.

I caratteri architettonici

L’obiettivo generale del progetto PIU è quello di attuare una preziosa opera di “riuso” dell’edificato e degli spazi esistenti, per trovare una nuova e diversa caratterizzazione degli attuali complessi industriali dismessi.
In questa ottica lo spazio del Playground rappresenta una occasione unica di recupero funzionale verso l’uso pubblico in quanto rappresenta una delle poche aree scoperte esistenti nel quartiere, caratterizzato da un’altissima densità edilizia e dalla carenza di aree a standard.

Il progetto prevede un unico grande spazio caratterizzato da una impronta architettonica contemporanea e suddiviso in sottoaree funzionali diversificate che però rispondono a un disegno generale omogeneo degli spazi impostato sul colore come elemento di fondo che investe l’intera area a realizzare un insieme gioioso ed armonioso.
La resa esteriore del colore è garantita dall’impiego di idonee resine di colori diversificati a semplice disegno geometrico alternate dalla semplice scansione del sistema di raccolta e smaltimento delle acque piovane che presentano un semplice grigliato in ghisa in superficie.

Uno degli elementi di maggior richiamo estetico è rappresentato da un silos per la raccolta dell’acqua a servizio della ex rifinizione, elemento che viene mantenuto nel disegno generale a caratterizzare la percezione dell’area ed a mantenerne la memoria ex industriale.
A integrazione del disegno generale il sistema di illuminazione arricchisce la qualificazione dell’area con pochi elementi puntuali rappresentati da alti lampioni a caratterizzare e rendere flessibile lo spazio pavimentato evitando la posa di una selva di pali bassi che avrebbero frammentato lo spazio rendendone poco modificabile una libera utilizzazione. Una illuminazione più contenuta e caratterizzata da lampioni scandisce invece lo spazio dei nuovi marciapiedi lato strade e lo spazio verde interno.

Le alberature sono state pensate ad integrazione del grande Leccio esistente per realizzare una porzione boscata variegata per forme e colori, condizione che si integra perfettamente con la definizione degli spazi pavimentati.
L’edificio destinato ad accogliere i servizi igienici e il locale di deposito presenta un semplice disegno geometrico e viene integrato al resto della composizione attraverso una semplice gradinata che si accompagna all’adiacente skatepark integrandosi con esso a fornire uno spazio di seduta ed osservazione o un ulteriore spazio per il gioco e le acrobazie.
Il tema dell’arredo urbano è stato affrontato in maniera puntuale ed ha determinato la scelta di specifici elementi (panchine, cestini, ringhiere, fontanello, dissuasori, attrezzi per il fitness ed elementi prefabbricati per lo skatepark).