Riqualificazione del verde pubblico a Prato

L’obiettivo “Urban Places” va a interessare un’area importantissima della città di Prato, puntando a riqualificare aree verdi, in modo tale da creare nuovi luoghi di aggregazione.

Pubblicazione cartacea su: Tsport 351
In copertina, area giochi in via Vivaldi a Prato

Tre aree di verde pubblico della città di Prato vengono rigenerate nel quadro generale dell’obiettivo “Urban Places”, che ha già visto l’importante intervento al Macrolotto Zero (Tsport 338).

L’obiettivo “Urban Places” rappresenta un intervento significativo di forestazione urbana e riqualificazione del verde pubblico esistente che va a interessare un’area importantissima della città di Prato, puntando sia a costruire fisicamente spazi verdi, come nel caso del Piano di Innovazione urbana al Macrolotto Zero, sia a riqualificare aree, come quelle presentate in queste pagine, in modo tale da creare nuovi luoghi di aggregazione che incentivino i cittadini a frequentarli per svolgere anche attività all’aperto nella logica di promuovere stili di vita sani sul territorio.

Riqualificazione del verde pubblico a Prato: Giardino di via dell’Alberaccio a San Paolo

L’area compresa tra via dell’Alberaccio, via Spontini e via Vivaldi è collocata all’interno del denso abitato di San Paolo e rappresenta uno dei principali spazi pubblici e luoghi di incontro e socializzazione del quartiere.

Il giardino è cinto su tre lati dalla viabilità pubblica mentre il quarto lato è direttamente a confine con il giardino di una proprietà privata residenziale; il rapporto con i confini e con l’edificato non è pertanto diretto ma risulta mediato dalla presenza di spazi scoperti (marciapiedi e strade su tre lati e giardino privato sul quarto lato) per cui il giardino non risulta “soffocato” all’interno del contesto di riferimento ma al contrario aperto e ben individuabile.

L’area, con semplici percorsi pedonali e spazi di sosta in asfalto e dotata di uno spazio pavimentato che accoglie i giochi per bambini, risultava prevalentemente caratterizzata dal complesso delle alberature esistenti, variegate e variamente distribuite sulla superficie, che comunque comunicano una sensazione di compostezza e di qualità ambientale.

Il progetto ha previsto il ripensamento dell’impianto generale del giardino, mantenendone la destinazione d’uso e le generali caratteristiche di permeabilità dei suoli ma andando a ritrovare percorsi e spazi di sosta che investano l’intera superficie per garantire la permeabilità pedonale e la possibilità di strutturare luoghi di incontro e socializzazione differenziati e diversamente localizzati all’interno di un disegno generale di relazione collettiva.

Lo spazio viene scandito dall’alternanza tra nuove pavimentazioni filtranti (che vanno a sostituire la vecchia pavimentazione in asfalto e che permetteranno quindi l’infiltrazione delle acque meteoriche nel suolo e negli strati sottostanti riducendo al minimo il convogliamento delle acque meteoriche in fognatura) e le superfici inerbite; la separazione fisica tra pavimento ed aree verdi viene caratterizzata da profili metallici ancorati al suolo che scandiscono la trama del disegno a terra.

Tre vedute del giardino di via dell’Alberaccio con i giochi, la fontana e la pavimentazione filtrante.

La semplicità del disegno a terra invade l’intera area fino a raggiungere i marciapiedi perimetrali, anch’essi caratterizzati dalla nuova pavimentazione filtrante, dove si trovano gli accessi; i percorsi di penetrazione non sono individuati con forme e trattamento di suolo riservati ma fanno parte, assieme agli spazi per la sosta più strutturati, del tema unitario dello spazio di percorrenza e di relazione la cui componente centrale e caratterizzante è una fontana a pavimento di semplice forma quadrata con partizioni interne e pavimentazione in pietra Diorite.

Una specifica area gioco per bambini si integra nel disegno e nella fruizione generale pur nella sua specifica funzionalità e trattamento.

Riqualificazione del verde pubblico a Prato: Giardino di via Vivaldi / via Boito a San Paolo

L’area, sita a cavallo tra l’abitato storico di San Paolo, l’inizio del MacrolottoZero e le più recenti espansioni residenziali su via Vivaldi, è caratterizzata da uno spazio pubblico esistente di circa 7600 mq destinano da molti anni a giardino pubblico.

L’intera area si pone in posizione particolare rispetto alle giaciture degli edifici di contorno che vi si affacciano unicamente di lato e sul fronte tergale; il giardino infatti costituisce il retro dell’insediamento e, seppur accessibile dalle strade e dai marciapiedi pubblici, non ha contatti di relazione diretti con gli edifici di riferimento. Una porzione dell’area è delimitata ed accoglie un impianto coperto per il gioco delle bocce.

Il progetto ha comportato il sostanziale mantenimento dell’assetto dell’area, con la modifica di alcuni piccoli tratti ai percorsi esistenti per rendere più agile e razionale la fruizione dell’area e con la riqualificazione complessiva del giardino attraverso la creazione di una specifica identità per il luogo con l’inserimento di giochi, arredi e pavimentazioni in grado di caratterizzare lo spazio.

All’interno di un disegno generale unitario sono presenti aree tematiche che, pur differenziate e caratterizzate da funzioni specifiche, si relazionano e si integrano con le restanti porzioni (verdi, pavimentate, attrezzate ed arredate o libere) per realizzare un unico grande spazio destinato alla primaria funzione di luogo pubblico.ù

Riqualificazione del verde pubblico a Prato: Giardino di via del Campaccio a Chiesanuova

L’area compresa tra via del Campaccio, via Wangen, via dei Gobbi, è costituita da tre porzioni diversificate per forma, collocazione ed uso.

Una prima area, già destinata a giardino pubblico, accessibile da via del Campaccio e da via Ugo Bassi, è scandita da semplici percorsi a terra di materiali diversi e caratterizzata dal complesso delle alberature esistenti, variegate e variamente distribuite sulla superficie. Dal punto di vista funzionale lo spazio risultava destinato alle attività libere all’aperto e da due spazi destinati alla sgambatura cani, mentre le attrezzature esistenti sono costituite da giochi per bambini e da elementi di arredo quali panchine e cestini.

La seconda è una porzione dello spazio a parcheggio prospiciente su via Wangen. Semplicemente asfaltata e con porzioni inerbite ed alberate ai margini; infine un’area scoperta inutilizzata posta tra via Wangen e via dei Gobbi, prova di qualsiasi caratterizzazione formale e funzionale.

Il progetto ha previsto la rivisitazione dell’area con la messa a sistema delle varie porzioni per realizzare un disegno continuo che organizzi e distribuisca lo spazio interno collegando i vari ambiti funzionali ma realizzando al contempo un nuovo percorso urbano che collega e si interfaccia rispetto alle varie porzioni dell’abitato.

Nello specifico si è mantenuto il giardino esistente, andando a caratterizzarlo con nuove forme geometriche e curvilinee che diventano percorsi continui che investono lo spazio e si collegano al resto dell’area ed isole dalle forme circolari per il posizionamento dei giochi. Parte del parcheggio esistente su via Wangen è stato ridisegnato per realizzare una “piazza lineare” continua che attraversa la via per collegarsi allo spazio scoperto a nord; infine nell’area tra via Wangen e via dei Gobbi è stato realizzato un nuovo giardino con attrezzi fitness.