Lecco: Riqualificazione dello Stadio “Rigamonti-Ceppi”

Un campo storico, vecchio di oltre un secolo, passa oggi dall’erba naturale a quella sintetica: per una squadra che chiude la stagione 2018/19 con la promozione in serie C.

Pubblicazione cartacea su: Tsport 327

Da sempre al centro dell’attività sportiva della città, lo Stadio “ Rigamonti Ceppi ” è l’impianto dove gioca la squadra del Calcio Lecco 1912. Lo stadio è stato costruito negli anni ‘20 su un precedente campo da gioco, il “campo di via Cantarelli”.
Lo stadio ha una capienza di 4997 spettatori, collocati su spalti tutti a ridosso del terreno di gioco. La tribuna principale, l’unico settore completamente coperto, ospita circa 1000 posti a sedere. La tribuna dei distinti, alle cui spalle si staglia il monte Resegone, è invece solo parzialmente coperta e può ospitare circa 1700 tifosi.
Deve la sua intitolazione a Mario Rigamonti, calciatore del Grande Torino morto a Superga nel 1949, e a Mario Ceppi, “Presidentissimo” del Lecco negli anni ’50 e ’60, il periodo di maggior successo della squadra.
I principali interventi sulla struttura risalgono all’estate del 1960, in seguito alla promozione in Serie A della formazione bluceleste: venne costruito l’impianto di illuminazione e venne aumentata la sua capienza.
Tra il 1974 e il 1975 vennero realizzati altri lavori all’impianto di illuminazione.
Nel 1984 lo stadio subì una sostanziale riduzione della capienza, dovuta all’abbattimento della tribuna centrale costruita con tubolari negli anni ’60. Nel 1987 venne costruita una nuova tribuna ma la capienza ufficiale dell’impianto rimase sempre molto contenuta per il rispetto delle nuove norme relative al pubblico negli stadi.

Il progetto

Uno degli obiettivi della nuova società sportiva cui fa capo il Calcio Lecco (vedi la finestra con le note storiche) è quello di ridare slancio all’attività sportiva del settore giovanile, tenuto conto della posizione strategica dell’impianto rispetto alla città, con la possibilità di riportare un numero considerevole di ragazzi nel proprio organico, sfruttando al massimo la realizzazione del nuovo campo da giuoco che si è deciso di dotare di un manto in sintetico.
La riqualificazione dello stadio, dove il Lecco gioca le partite di casa, è stata prevista in funzione della omologazione per le partite ufficiali FIGC/LND nella versione Professional, così da poter sfruttare maggiormente il campo sportivo sia per gli allenamenti sia per le partite ufficiali.
A completamento, è stata prevista la riorganizzazione più funzionale degli spazi presenti, quali gli spogliatoi, il parcheggio, la tribuna e il servizio bar/ristoro.
Il campo, precedentemente in erba naturale, è delimitato su tutti i lati da tribune, spalti e curve per gli spettatori; il rettangolo di gioco risultava di 104.79 x 63.68 m oltre ad ampie fasce di rispetto irregolari fino alle recinzioni. Il campo era dotato di un impianto di irrigazione costituito da una presa d’acqua alla quale venivano allacciati gli irrigatori, alimentati direttamente dall’acquedotto comunale.

Il nuovo manto

L’intervento di riqualificazione del campo ha comportato la trasformazione dell’area di giuoco in un campo con dimensioni di m 115,00 x 71,20 con un rettangolo di giuoco rigato di m 105,00 x 65,00 omologabile per la Serie D, con out previsti come da regolamento in vigore.
Il sottofondo è stato ricostituito, adottando la soluzione, prevista dalle norme LND, del drenaggio verticale con inerti su idonea massicciata preesistente (tav. 2.4pro del “Regolamento LND Professional per la realizzazione di un campo da calcio in erba artificiale di ultima generazione”, la cui applicazione è solo facoltativa per i campionati della serie D).
Su di essi è stato installato un sistema manto in erba artificiale attestato FIGC/LND, costituito innanzitutto da un manto in erba artificiale in polietilene da mm 62 mono-filamento a forma elicoidale, verde bicolore, con tessuto primario a doppia tela in polipropilene.
Tale manto è intasato con materiale per stabilizzazione di natura vegetale, derivato dalla parte fibrosa della spiga di mais, inodore, di colore misto marrone e beige, che garantisce fra l’altro un ottimo drenaggio delle acque meteoriche.
L’intaso prestazionale, infine, è costituito da una miscela vegetale naturale, derivata dalla lavorazione di sfibratura di piante arboree e lavorazione di parti fibrose di cereali, con la stessa colorazione dell’intaso stabilizzante. L’assenza di materiali di sintesi garantisce il rispetto di tutti i parametri ecologico-ambientali: non è accumulatore di temperatura, ed è comunque imputrescibile e antimuffa, pur essendo un materiale completamente biodegradabile che non comporta costi di smaltimento a fine vita.
Il sistema così composto rispetta i requisiti per assorbimento dello shock e la restituzione di energia secondo i parametri dei regolamenti nazionali ed internazionali GIGC/LND e FIFA.
A completamento, è stato realizzato l’impianto di irrigazione con 24 irrigatori a scomparsa nel terreno.
Il campo è stato dotato infine di nuove attrezzature ed accessori: porte regolamentari da 7,32 x h 2,44 m, bandierine del calcio d’angolo con snodo alla base, panchine allenatori/riserve da 8 m e 18 sedute ciascuna.

Il Calcio Lecco 1912

Il Calcio Lecco 1912 srl è una società calcistica con sede nella città di Lecco. Nella stagione 2018-2z019 milita nel girone A della Serie D, quarta divisione del campionato italiano di calcio. Fondata nel 1912, ha disputato tre tornei di Serie A (l’ultimo dei quali nella stagione 1966-1967) e undici di Serie B (l’ultimo dei quali nell’annata 1972-1973). Annovera inoltre la vittoria di una Coppa Italia Semiprofessionisti in campo nazionale, e una Coppa Anglo-Italiana in ambito internazionale.
I colori sociali del Lecco sono il blu e il celeste: l’accostamento cromatico venne ideato nel 1895 all’atto della fondazione della Canottieri Lecco, il cui primo presidente, Antonio Cima, affermò che essi avrebbero evocato al meglio il panorama lacustre di cui si godeva dalla città, fondendo la tinta propria dell’acqua con quella del cielo. Essendo il Lecco nato come sezione calcistica della Canottieri, anche i calciatori assunsero per le divise gli stessi colori, ma disposti a fasce verticali anziché orizzontali come per i canottieri.

327lecco_web09Le origini
La sezione calcistica della città di Lecco nacque dunque ufficialmente il 22 dicembre 1912 grazie all’idea di Vico Signorelli, membro del consiglio di amministrazione della Società Canottieri Lecco, costituitasi il 27 settembre 1895 nel Caffè del Teatro Sociale.
Il 13 aprile 1912, i blucelesti disputarono la loro prima partita contro il Milan perdendo 4-1; poi, nei primi anni di attività agonistica, il Lecco disputò amichevoli e tornei su scala regionale e locale presso il campo di gioco “Primavera” ed esordendo poi in un campionato ufficiale organizzato dalla F.I.G.C. nella stagione 1920-1921 partendo dal campionato di Promozione e arrivando fino alle finali-promozione per la Serie A.
Un anno dopo, nel 1922, dopo l’elezione a presidente della società di Eugenio Ceppi, venne inaugurato lo stadio, chiamato Campo sportivo di via Cantarelli, oggi Stadio Rigamonti-Ceppi.
Il 22 luglio 1931, dopo aver formato una commissione provvisoria, la Canottieri decise di abbandonare il settore calcistico a causa degli elevati sforzi economici necessari e, per evitare lo scioglimento della squadra, fu creata l’Associazione Calcio Lecco, con il professor Gennaro Pensa come primo presidente e Mario Ceppi, figlio dell’ex presidente della Canottieri, come membro del cda che sarà il protagonista degli anni d’oro del club. La prima sede di questa nuova società fu il salone del Caffè Commercio in Piazza XX Settembre.

Il declino
Ma veniamo ai giorni nostri.  Dopo i successi degli anni ‘60 e ‘70, il Lecco subisce alterne vicende. Il declino però comincia nell’ultimo decennio. Al termine del torneo di Lega Pro Prima Divisione 2009-2010, la squadra conclude il campionato all’ultimo posto, retrocedendo in Lega Pro Seconda Divisione; nel campionato 2010-2011 termina la stagione al settimo posto e infine l’anno dopo retrocede in Serie D dopo aver perso i play-out contro il Mantova. Al termine del campionato di Lega Pro Seconda Divisione la società viene acquistata dall’imprenditore italo-americano Joseph Cala, diventando parte della holding Cala Corporation, società quotata nella borsa statunitense. La presidenza di Cala dura quarantadue giorni, dopo di che egli lascia la squadra per l’impossibilità della gestione della stessa.
Dal novembre 2012 il Calcio Lecco passa di proprietà alla società Cento Bluceleste, formata da imprenditori lecchesi, con presidente Antonio Rusconi.
Nel corso della primavera 2014 Stefano Galati diventa presidente del sodalizio e durante l’estate viene affiancato da Daniele Bizzozero quale socio di maggioranza, il quale in seguito acquisisce l’intero pacchetto azionario della società, nominando nuovo presidente l’ex stella nerazzurra Evaristo Beccalossi (che si dimetterà nel 2016 per entrare nei quadri societari del Brera di Milano).
Nel campionato di Serie D 2014-2015 e nell’annata successiva la squadra si piazza al secondo posto, acquisendo la prelazione per eventuali ripescaggi in Lega Pro.

Dal fallimento alla rifondazione
Ai buoni risultati sul campo si accompagna tuttavia un crescente dissesto societario. La situazione contabile va aggravandosi e nel maggio 2016 diversi beni societari (tra cui le panchine dello stadio Rigamonti-Ceppi e l’autobus della prima squadra) vengono pignorati e messi all’asta. Nell’estate di quell’anno vengono inoltre incontrate notevoli difficoltà nell’effettuare l’iscrizione al campionato 2016-2017: rivelatosi impossibile accedere alla Lega Pro, a luglio il club viene re-iscritto in extremis alla Serie D.
Il Calcio Lecco 1912 spa viene dichiarato fallito dal tribunale il 5 dicembre 2016: le cariche sociali vengono completamente azzerate e il club viene posto in esercizio provvisorio sotto la gerenza del curatore Mario Motta, incaricato di terminare la stagione sportiva e di reggere il club fino all’asta di liquidazione. Il curatore, al fine di sgravare la situazione debitoria sociale decide innanzitutto di esonerare l’allenatore Stefano Cuoghi, chiamando al suo posto l’ex giocatore bluceleste Alberto Bertolini. La rosa, rimasta orfana di vari giocatori svincolatisi a seguito della morosità del club, viene integrata con elementi delle selezioni giovanili. Sempre al fine di reperire fondi necessari al regolare svolgimento delle attività del club, Motta propone a soggetti terzi (privati e aziende) di farsi carico direttamente di pagare l’ingaggio dei giocatori, facendo inoltre appello alle sottoscrizioni da parte dei tifosi.
Nonostante queste difficoltà, la squadra bluceleste riesce a chiudere la stagione regolare al 16º posto e infine a salvarsi sconfiggendo ai play-out l’Olginatese.
A campionato concluso, il 29 maggio viene convocata l’asta per l’acquisto dei beni materiali e immateriali che, dopo un primo incanto andato deserto, viene aggiudicata all’unico offerente, l’imprenditore brianzolo Paolo Di Nunno, che ne diventa il nuovo proprietario: la nuova impresa mantiene la denominazione Calcio Lecco 1912, ma viene costituita in società a responsabilità limitata.
Al termine dela stagione 2018/19, il Lecco ha ottenuto la promozione in serie C.