Milano – Stadio “Giuseppe Meazza”

FC Internazionale / Milan AC
TE23 – aprile/giugno 2012

Da parecchi mesi ormai eravamo abituati alle continue polemiche sul terreno del Giuseppe Meazza, già San Siro, di Milano. Nella primavera del 2012, il prato è stato sostituito con un nuovo manto di tipo “ibrido”, composto da erba artificiale e erba naturale insieme: la cosiddetta erba naturale rinforzata.

Pubblicazione cartacea su: Tutterba 41

Un prodotto italiano brevettato con il quale erano già stati realizzati, fra gli altri, il campo del Centro Coni di Tirrenia e l’Olimpico di San Marino, oltre a molti fra i più prestigiosi stadi internazionali: quello dell’Arsenal e di Wembley a Londra, ma anche del Santiago Bernabeu di Madrid .
Il sistema, prodotto da una società olandese è in realtà un vero manto in erba naturale, rinforzato però sottoterra. L’erba artificiale c’è ma non si vede e non si percepisce. In pratica l’erba naturale viene rinforzata per mezzo di iniezioni di fibre sintetiche nel terreno. Le fibre vengono iniettate con appositi macchinari a circa 20 cm di profondità ed a una distanza di 2 centimetri una dall’altra. La parte di erba sintetica che fuoriesce dal terreno è di soli 2 cm. Fatto ciò si procede alla semina dell’erba naturale con la miscela idonea ai normali manti erbosi sportivi.

L’erba naturale portando a termine la propria crescita chiude la zolla, e quindi le fibre di erba sintetica svolgono il loro compito senza apparire, e più passa il tempo più il sintetico lavora sottoterra. Le radici dell’erba naturale si intrecciano saldamente alle fibre artificiali fino a grande profondità. Questo consente all’erba naturale un’ottima resistenza al taglio dei fili d’erba e la composizione dello strato di superficie si ottimizza aumentando anche la resistenza all’umidità ed la gelo.
Tutto questo naturalmente deve essere fatto sopra una normale e stabile base ben drenante, quella che normalmente viene eseguita per la realizzazione di qualsiasi campo in erba naturale.
Dati i tempi però a San Siro non si è potuto seminare l’erba e aspettare che crescesse: quindi è stato posato un manto prevegetato, del tipo che si usa per le rizollature. Su questo si è eseguita l’operazione di iniezione delle fibre artificiali. Invertendo l’ordine delle operazioni il risultato non cambia.
Resta solo il problema che anche questa è erba naturale, seppure rinforzata alla radice, e quindi anche questa ha bisogno di aria e luce. È stato quindi necessario predisporre, nelle idonee potenze e posizioni, dei sistemi di illuminazione artificiale per aiutare la fase di crescita naturale dell’erba.