L’atletica in pista a Tokyo a tre mesi dall’Olimpiade

Con il “Ready Steady Tokyo” del 9 maggio scorso si è svolto un vero e proprio test event per l’atletica leggera in vista dei prossimi Giochi, in uno Stadio Olimpico.

(Tutte le immagini: courtesy Mondo Spa. Riproduzione vietata).

Lo scorso 9 maggio lo Stadio Olimpico di Tokyo ha ospitato una tappa del World Athletics Continental Tour Gold 2021, con l’evento “Ready Steady Tokyo“, una manifestazione che può essere considerata il “test event” per le gare di atletica delle prossime Olimpiadi, che si svolgeranno in questa sede a distanza di dieci settimane.

Lo Stadio Olimpico di Tokyo

Risale al 2011 l’idea di sostituire il vecchio stadio nazionale di Tokyo – costruito nel 1958 – in vista dell’assegnazione dell’Olimpiade 2020, prevedendo un investimento di 130 miliardi di yen. Il progetto per un nuovo impianto fu affidato all’archistar Zaha Hadid.

Il lavoro dell’architetto anglo-irachena prevedeva una copertura retrattile di elevata complessità ingegneristica, e in definitiva il costo preventivato superava i 300 miliardi: il progetto venne quindi abbandonato e nel 2015 si svolse un nuovo concorso, vinto da Kengo Kuma, in collaborazione con la Taisei Corporation.

Il nuovo stadio è stato completato nel dicembre 2019: dispone di 68.000 posti ed è costato 1,4 miliardi di dollari, pari a 150 miliardi di yen.

Il progetto è decisamente ispirato alla natura, come in molte opere dell’architetto Kengo Kuma, e la costruzione si basa sull’uso del legno e della vegetazione.

La facciata è costituita da cornicioni sovrapposti a più livelli; la parte inferiore di ogni grondaia è ricoperta da lamelle di legno di cedro di piccolo diametro: sono state utilizzate 12.928 tavole provenienti da ciascuna delle 47 prefetture del Giappone. Nei corridoi esterni dell’impianto sono collocate piante di ogni tipo. colori degli alberi e delle piante ricorrono anche nelle cinque sfumature dei seggiolini all’interno del catino, tutti al coperto.

Lungo il quinto anello corre “The Grove in The Sky”, una passeggiata che a 30 metri d’altezza lunga 850 metri con panchine, alberi e fiori.

La necessità di far fronte al pesante clima estivo di Tokyo ha ispirato la conformazione dello Stadio che è stato costruito in modo da canalizzare il vento proveniente da nord, con un meccanismo naturale sul quale il progettista ha scommesso rinunciando a prevedere impianti di condizionamento d’aria artificiali.

L’edificio ha ottenuto la valutazione più alta del Livello 3 del Tokyo Green Building Programme.

La pista e le attrezzature per l’atletica

Il 21 dicembre 2019, con una corsa a staffetta “One Race” davanti a 60 mila persone, durante l’evento “Hallo, our stadium”, il campione olimpico Usain Bolt (che non parteciperà alle Olimpiadi) inaugurava la struttura insieme con altri nomi dell’atletica mondiale.

In base a un accordo siglato nella primavera precedente, è l’italiana Mondo il fornitore ufficiale della pista e delle attrezzature per l’atletica leggera dei prossimi giochi olimpici. Il manto sportivo, installato in quell’anno, è stato ottimizzato specificatamente per Tokyo, inserendo nella superficie innovativi granuli di gomma vulcanizzata che ne migliorano l’elasticità e uniformità, mantenendone i livelli di performance dinamica e la capacità di ridurre l’affaticamento degli atleti.

In occasione dell’evento “Ready Steady Tokyo” sono state adottate per la prima volta le attrezzature che Mondo ha espressamente progettato in collaborazione con World Athletics (l’ex IAAF): segnalatori di corsia, ostacoli, aree di caduta, carrelli. La nuova gamma incorpora le linee e i colori del nuovo logo della federazione per gli eventi delle World Athletics Series, ed è dotata di tecnologia LED integrata: singole parti di ogni elemento si illuminano adattandosi agli sviluppi delle gare.

Dopo le Olimpiadi, l’attrezzatura verrà utilizzata nei 18mi Campionati mondiali di atletica leggera indoor a Belgrado nel marzo 2022, e a Eugene, Oregon, USA, nel luglio successivo.

Di seguito, gli highlights dell’evento “Ready Steady Tokyo” in un video dal canale Youtube di World Athletics: