La corsa di Usain Bolt inaugura la pista del National Stadium di Tokyo

L’atleta giamaicano, otto volte campione olimpico, famoso in tutto il mondo per i suoi record imbattuti, ha percorso per la prima volta la pista del nuovo Stadio nazionale in vista di Tokyo 2020.

I grandi dello sport internazionale si sono confrontati, il 21 dicembre scorso, in una corsa a staffetta “One Race” davanti a 60 mila persone, durante l’evento “Hallo, our stadium” programmato al nuovissimo National Stadium di Tokyo. Si è trattato dell’evento inaugurale della struttura che ospiterà le cerimonie di apertura e chiusura dei Giochi Olimpici, oltre alle competizioni di football e atletica olimpica e paralimpica.

Insieme al grande Usain Bolt, campione indiscusso dell’atletica, detentore del record mondiale dei 100 e 200 metri piani e della staffetta 4×100 metri, hanno gareggiato diversi altri campioni dello sport, come Marlou Van Rhijn, velocista paralimpica olandese e Hannah Cockroft, paralimpica britannica e corridore su sedia a rotelle.

Qui il filmato ufficiale dell’evento:

  

Un’esibizione unica, che ha visto correre fianco a fianco campioni olimpici e paralimpici, con l’obiettivo di unire nello sport, senza differenze. Per la prima volta Bolt non gareggerà durante i Giochi Olimpici e la sua presenza all’inaugurazione del National Stadium di Tokyo ha avuto una forte connotazione simbolica, grazie al suo passato, peraltro molto recente, di grande campione.

 

In terza corsia, Usain Bolt durante la semifinale dei cento metri alle Olimpiadi di Rio 2016 (Shutterstock)
In terza corsia, Usain Bolt durante la semifinale dei cento metri alle Olimpiadi di Rio 2016 (Shutterstock)

Il nuovo National Stadium di Tokyo

Controverso, costoso e maestoso: in tre parole si riconosce la grandiosità del nuovo stadio nazionale di Tokyo, progettato e approntato per i Giochi Olimpici 2020. Il progetto grandioso ha vissuto diverse fasi durante la sua creazione, tra i progettisti che si sono avvicendati nel suo disegno (fra loro anche l’archistar Zaha Hadid), nel mezzo di critiche e malcontento per la lievitazione dei costi di realizzazione.

 

L’architetto Kengo Kuma, nel progettare il National Stadium di Tokyo ha posto molta enfasi sulla coscienza ambientale: la struttura si inserisce perfettamente nella natura circostante, incluso lo spazio verde noto come il giardino di Meiji Jungu Shrine. Per questo l’impianto è stato realizzato in legno e con inserti in verde, come un “albero vivente”. La facciata si compone di onde multistrato in legno, proveniente dalle 47 prefetture giapponesi, con più di 47.000 alberi di piccole e medie dimensioni, piantati all’interno della zona dello stadio.

I posti a sedere accessibili saranno distribuiti su tutti i livelli e piani delle tribune, per garantire il massimo comfort agli utenti disabili. Durante l’utilizzo, l’aria circolerà per aiutare a combattere il calore e l’umidità, con 185 ventilatori e sistemi di raffreddamento in grado di mantenere la giusta temperatura per i tifosi e per gli atleti.