L’aumento dei prezzi nel settore delle costruzioni

Un’impennata dei prezzi delle materie prime a inizio anno ha pesantemente inciso sui costi di costruzione e quindi sulla sostenibilità dei lavori in corso appaltati con i preventivi di pochi mesi prima.

L’allarme sull’improvviso aumento dei prezzi delle materie prime è stato lanciato fin da marzo dall’ANCE, che ha chiesto ai Ministri competenti “un intervento normativo urgente attraverso il quale riconoscere alle imprese gli incrementi straordinari di prezzo intervenuti”.

Infatti il Codice degli Appalti non prevede un meccanismo adeguato di revisione prezzi per compensare le imprese in caso di aumenti sensibili dei costi; anzi l’art. 106, comma 1, lettera a) del D.Lgs. n. 50/2016 configura la clausola di revisione, da inserirsi già negli atti di gara, e poi nel contratto, come una facoltà, e non un obbligo.

Per di più, “per i contratti relativi ai lavori, le variazioni di prezzo in aumento o in diminuzione possono essere valutate (…) solo per l’eccedenza rispetto al dieci per cento rispetto al prezzo originario e comunque in misura pari alla metà”.

Le cifre

Premesso che le cause degli aumenti sulle materie prime hanno origine contingente dalle conseguenze a livello mondiale della pandemia, con relativo stravolgimento delle attività produttive e dei sistemi di trasporto, e che quindi potrebbero non avere carattere strutturale e permanente, l’ANCE segnala a titolo di esempio, come differenza tra novembre 2020 e marzo 2021, questi aumenti percentuali:

Il costo dei materiali edili è solo una componente del prezzo finale, la cui incidenza è variabile in relazione ai diversi tipi di costruzione. Tutti i cantieri sono comunque sottoposti agli effetti dei rialzi, e i progettisti a loro volta sono alle prese con la revisione dei preventivi stilati con i prezzi anche di solo cinque mesi prima.

L’andamento del costo di costruzione medio di un edificio non residenziale, calcolato mensilmente dall’ISTAT, mostra chiaramente l’effetto finale degli aumenti: se nel corso del 2020, a causa dei rallentamenti delle attività i costi erano leggermente diminuiti rispetta all’anno precedente, dal mese di dicembre si osserva un netto aumento dell’indice: posto a base 100 il costo di costruzione rilevato nel 2015, nel giugno 2020 l’indice era appena di 102,6, diventato 103,4 a novembre, per schizzare in marzo 2021 a 107,9.

Questo significa un aumento generalizzato del 4,3% da novembre a marzo.

Ricordiamo che questo portale, nella sezione degli Strumenti per il progettista, propone per ciascuna tipologia di impianto sportivo un “listino prezzi” utile per stilare preventivi di massima: si tenga conto che i valori riportati sono aggiornati al 2019, e saranno aggiornati in base ai nuovi dati entro il mese di giugno.