Arrivano i bandi per il veneziano “Bosco dello Sport”

Pressato dalle scadenze imposte dal PNRR, il Comune di Venezia ha presentato le tempistiche che seguiranno i bandi di gara, le aggiudicazioni e la realizzazione dei lavori per la nuova cittadella sportiva nelle campagne di Tessera.

Suggestione ambientale dalla Presentazione del Piano Integrato PIUSPRINT del Comune di Venezia.

Poco prima di Natale il sindaco di Venezia Brugnaro ha presentato ufficialmente il calendario degli adempimenti che daranno il via alla realizzazione del “Bosco dello Sport”, uno dei più rilevanti “Piani integrati” finanziati dal PNRR, denominato “PIUSPRINT” (= Piano Integrato Urbano per SPort Rigenerazione Inclusione Nel Territorio metropolitano veneziano).

I primi bandi di gara sono già stati pubblicati, e la serie si completerà entro la fine di febbraio. I lavori saranno aggiudicati entro il 30 luglio 2023, e il 30% delle opere dovrà essere realizzata entro il 30 settembre 2024. D’obbligo sarà la conclusione dell’iter, con il certificato di collaudo, entro il 30 giugno 2026.

Questo il quadro sinottico degli stanziamenti e dei bandi già usciti al 31 dicembre :

Il progetto (di cui abbiamo parlato nello speciale “Rigenerazione urbana”) comprende un nuovo stadio da 16.000 posti (estensibile a 19.000), un palasport da 10.000 posti e altri impianti sportivi, oltre alla viabilità e ai parcheggi.

Sui 115 ettari dell’area di intervento, è prevista la creazione di 57 ettari di verde pubblico, che dovrebbe dare la connotazione di “bosco” da cui il nome del Piano.

Le possibili criticità

Come abbiamo già osservato nell’articolo sopra richiamato, l’imponente opera di urbanizzazione interviene in un’area agricola pressoché incontaminata: di fatto si tratta quindi di un intervento a consumo di suolo e non di riqualificazione di un tessuto degradato, contrario ai principi stessi e agli obiettivi di Next Generation EU e del PNRR. Come rileva Italia Nostra in un comunicato dell’11 aprile scorso, “il progetto contraddice lo spirito e la lettera degli intendimenti del DL 6 novembre 2021, n. 152, nella parte in cui dispone che i Piani integrati di rigenerazione urbana producano la rifunzionalizzazione ecosostenibile delle strutture edilizie e delle aree pubbliche, l’efficientamento energetico e idrico degli edifici e la riduzione del consumo di suolo. L’area che si dovrebbe “risanare” è tra le più “sane” del Comune, caratterizzata da elevati redditi pro capite, criminalità bassissimi, presenza di villette all’interno di un paesaggio agrario incontaminato, dove sono presenti fiumi di risorgiva, con flora e fauna significative e suggestivi percorsi nel verde molto frequentati”.

Le motivazioni con cui il progetto è stato portato avanti si fondano sul paradossale confronto con la previsione urbanistica vigente, che contemplerebbe – se fosse attuata – una cementificazione ben maggiore: l’intervento, quindi, sarebbe “migliorativo” di un ambiente urbano che “avrebbe potuto” essere realizzato (ma che non c’è). Tale è anche l’argomentazione portata in sede di valutazione d’Impatto Ambientale (parere del 14 dicembre 2022).

A parte il rischio puro e semplice per il paesaggio e l’ambiente, c’è chi paventa il rischio (forse remoto) che la Commissione Europea, aprendo meglio gli occhi, possa giudicare improprio l’intervento e faccia venir meno la quota pertinente di finanziamento.

C’è da augurarsi, almeno, un livello qualitativo dei progetti, e, soprattutto, che la Cittadella (pardon, il Bosco) continui a vivere anche dopo la festa dell’inaugurazione e non segua le sorti di altri “parchi dello sport” abbandonati che costellano il nostro territorio.

Vai alla Presentazione del Progetto.

Vai allo Studio Preliminare Ambientale.

Vai al Parere del Comitato di VIA.