Il ruolo dell’impiantistica sportiva nei progetti di rigenerazione urbana

Lo sviluppo della città oggi dipende dalla capacità di reinventare l’uso degli spazi dismessi, sottoutilizzati o degradati, mettendo a sistema interessi e opportunità di diversa natura. Obiettivi pubblici ed obiettivi privati devono convergere per una vera RIGENERAZIONE degli spazi urbani.
La funzione sportiva – e del leisure in genere – è senz’altro una delle soluzioni per il riuso di parti di città, mettendo in relazione virtuosa la sostenibilità economica degli interventi e la loro utilità sociale.

Barcellona, la piazza davanti al Palau Sant Jordi, arena multifunzionale progettata da Arata Isozaki per le Olimpiadi del 1990 (foto Salvacampillo/ Shutterstock).

Norme e provvedimenti a favore della Rigenerazione urbana

Sul piano normativo, il tema della rigenerazione urbana compare nell’art. 5 del D.L. 32/2019  che introduce modifiche al Testo Unico dell’Edilizia (D.P.R. 380/2001) “volte a favorire la rigenerazione urbana, la riqualificazione del patrimonio edilizio e delle aree urbane degradate, la riduzione del consumo di suolo, lo sviluppo dell’efficienza energetica e delle fonti rinnovabili e il miglioramento e l’adeguamento sismico del patrimonio edilizio esistente, anche con interventi di demolizione e ricostruzione”.

Nel frattempo, una proposta di legge in materia di rigenerazione urbana, già ferma da tempo nelle Commissioni parlamentari, si sbloccava solo nel marzo 2021 dopo che la materia è stata sganciata da quella del consumo di suolo, approdando con un testo unificato all’adozione da parte della Commissione territorio e ambiente.

Parallelamente, le Regioni cominciavano a disporre autonomamente l’erogazione di contributi a favore di interventi di rigenerazione urbana (esempio Regione Lombardia con la LR 18/2019, le cui graduatorie sono state approvate nel marzo 2022).

Con l’avvento delle misure straordinarie europee tradotte nel PNRR, il tema della rigenerazione urbana, declinato accanto a quello dell’housing sociale, è stato largamente inserito tra gli investimenti ammontando complessivamente a oltre 9 miliardi di euro.

Cosa significa realizzare una vera rigenerazione urbana

I vari provvedimenti, varati o in itinere, che si vestono del tema “rigenerazione urbana”, hanno suscitato commenti e proposte migliorative da parte dei settori interessati: si sono espressi il CNAPCC, l’ANCI, l’ANCE, i sindacati, ecc.

Appaiono comunque univoci quelli che dovrebbero essere gli obiettivi di un’autentica rigenerazione urbana:

  1. le aree dismesse, abbandonate e degradate devono essere rigenerate con nuove funzioni, orientate ad implementare il benessere e la salute dei cittadini;
  2. le aree libere aperte all’interno delle città devono essere trasformate in corridoi verdi, ciclabili, pedonabili e con campi da gioco, allontanando i veicoli e la viabilità di attraversamento;
  3. i quartieri residenziali degradati devono essere riabilitati sia fisicamente che socialmente attraverso interventi di riqualificazione e inserimento di strutture pubbliche e servizi.

Il ruolo dell’impiantistica sportiva

La necessità di introdurre nuove funzioni, e la priorità verso quelle destinate al benessere dei cittadini, fa sì che l’impianto sportivo, a tutte le scale, svolge un ruolo di primo piano come attore della vera “rigenerazione”.

Le aree dismesse che saranno riconvertite all’edilizia residenziale dovranno prevedere necessariamente una buona percentuale di superficie a servizi; interi settori di rigenerazione possono essere occupati da grandi impianti sportivi; a scala locale, gli interventi migliorativi dei quartieri residenziali periferici, così come la conversione degli spazi viabilistici esistenti, vedono già sin da oggi il ruolo dell’impianto ludico/sportivo alla portata di tutti.

Ecco dunque che – sia dove è esplicitamente richiamato, sia nei bandi in cui si lascia al promotore la scelta di come attuare l’intervento di rigenerazione – l’impianto sportivo è sempre in prima linea quale possibile beneficiario delle opportunità (progettuali ed economico-finanziarie) offerte dalle leggi statali, regionali, europee. Ed è l’occasione, per tutti gli attori interessati, di presentarsi come protagonisti.

Il webinar del 18 luglio

Per il numero 346 di Tsport, in uscita a fine agosto, è in preparazione uno Speciale dedicato al ruolo dell’impianto sportivo nella rigenerazione urbana; gli stessi temi saranno discussi il 18 luglio nel prossimo webinar di sport&impianti. Questi gli argomenti principali.

  • Rigenerazione vs consumo di suolo: la nuova urbanistica

Comprendere realmente il significato di rigenerazione urbana, distinguendola dalla pura e semplice urbanizzazione di aree libere.

  • I grandi stadi: quando possono essere protagonisti e come

Perché certi progetti vanno in porto e altri no: Milano, Roma, Terni…

  • L’occasione di Milano-Cortina 2026: cosa si prospetta

Parlando di rigenerazione urbana, l’evento olimpico si può prospettare come motore di rigenerazione sulle aree metropolitane milanesi: a che punto sono i piani per lo Scalo di Porta Romana (dove sorgerà il Villaggio Olimpico) e per il quartiere di Santa Giulia (dove è previsto il nuovo Palazzo del Ghiaccio).

  • Trent’anni dopo: Barcellona 92

Un esempio ante litteram di rigenerazione urbana: le Olimpiadi del 1990 hanno dato il via a un profondo rinnovamento della città. Tsport ne parlò già nel 2000 a dieci anni dall’evento: oggi ripercorriamo lo sviluppo della città dopo trent’anni con un approfondimento che farà da spunto per le considerazioni sul domani.

  • Quando il meccanismo si inceppa: il caso Bagnoli

Dal bellissimo primo step della rigenerazione dell’ex acciaieria, con il Parco dello Sport, al suo abbandono per motivi burocratici e giudiziari, al nuovo concorso per l’area a mare: ombre e luci.

  • Il ruolo del Real Estate: l’investimento privato incontra le esigenze del pubblico

Se l’impianto sportivo, a qualunque scala, può essere protagonista, e le risorse pubbliche possono intervenire a supporto, non si può negare che l’iniziativa privata deve necessariamente concorrere alla realizzabilità degli interventi. Ne possiamo esaminare esempi a grande o a piccola scala, dove sport e leisure sono complementari a interventi di tipo prettamente immobiliare.

  • Scendendo di scala: rigenerazione urbana e sociale

Se la rigenerazione urbana deve anche essere rigenerazione sociale di aree e quartieri in difficoltà, in assenza – per ora – di grandi interventi, analizziamo due casi reali: a Roma, lo Sky Park Casilino; a Milano, la rigenerazione di via Padova. Ma anche l’intervento progettato a Segrate per il riuso di spazi sottratti alla malavita.

  • Materiali per una rigenerazione green

Il webinar toccherà anche gli aspetti più di dettaglio per guardare alle componenti di un progetto che sia anche conforme ai principi della economia circolare, della transizione ecologica, dei criteri ambientali minimi: materiali, prodotti, strutture che nel loro piccolo vanno a comporre il grande disegno della rigenerazione urbana.