È stato approvato in fase preliminare dal Consiglio dei Ministri il nuovo Codice dei Contratti Pubblici che dal 1 aprile 2023 sarà applicato ai nuovi procedimenti e dal 1 luglio anche a quelli in corso. Snellimento delle procedure e tempestività di esecuzione sono gli obiettivi dichiarati delle innovazioni introdotte.
In arrivo il nuovo Codice Appalti
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L’iter del provvedimento
L’approvazione del decreto legislativo di riforma del Codice dei Contratti Pubblici – avvenuta il 16 dicembre scorso – rispetta quanto disposto dall’art. 1 della Legge Delega n. 78 del 21 giugno 2022, che prevedeva il varo del Codice entro il 9 gennaio 2013.
Dopo la prima approvazione, il provvedimento deve essere inviato alle Commissioni parlamentari per il parere (da rendere entro 45 giorni), che potrà portare all’introduzione di ulteriori modifiche al testo.
Il Consiglio dei Ministri dovrà quindi approvare definitivamente il decreto, che sarà poi firmato dal Presidente della Repubblica e pubblicato in Gazzetta Ufficiale. L’entrata in vigore avviene dopo 15 giorni dalla pubblicazione.
L’efficacia delle disposizioni contenute nel nuovo Codice è comunque prevista a partire dal 1° aprile 2023 per i nuovi procedimenti; dal 1° luglio, con l’abrogazione delle norme finora vigenti (contenute nel DLgs n. 50 del 2016 e successive modificazioni) il Codice sarà applicato anche ai procedimenti già in corso.
Le novità
Il nuovo testo contiene molte disposizioni innovative, che sono state esplicitamente introdotte in base al “Principio del risultato” (art. 1) e al “Principio della fiducia” (art. 2). Il tutto, con l’obiettivo della maggior snellezza delle procedure per arrivare alla realizzazione delle opere appaltate “con la massima tempestività e il migliore rapporto possibile tra qualità e prezzo”.
Questi obiettivi sono coerenti con la necessità di adeguare i nostri tempi di attuazione alle medie europee (parte delle novità sono infatti già oggetto di deroghe al Codice vigente per poter rispettare le opere del PNRR); comportano d’altra parte un maggior rischio laddove le semplificazioni significano maggior libertà d’azione da parte degli operatori e la necessità di confidare nella “reciproca fiducia nell’azione legittima, trasparente e corretta dell’amministrazione, dei suoi funzionari e degli operatori economici”.
Della prima lettura del nuovo Codice – che, come detto sopra, è ancora passibile di ulteriori modifiche – segnaliamo alcune novità rilevanti.
La semplificazione dei livelli di progettazione (art. 41): scompare il progetto “definitivo”, e dal “progetto di fattibilità tecnico-economica” si passerà direttamente al progetto esecutivo. Negli allegati al Codice sono specificati i contenuti dei due livelli di progettazione.
L’appalto integrato (art. 44): già vietato in linea generale dal Codice vigente (per prevenire il conflitto di interesse tra il progettista, che deve fare gli interessi della stazione appaltante, e l’impresa esecutrice), è tuttavia ammesso tuttora, in deroga, fino al 30 giugno prossimo in virtù dei provvedimenti straordinari post-Covid, ed è comunque previsto per gli interventi del PNRR. Con il nuovo Codice torna ad essere una soluzione di regola ammissibile, pur con una serie di attenzioni ed esclusioni.
Segnaliamo ancora l’introduzione dell’appalto “a cascata” (art. 119): l’introduzione della ammissibilità del subappalto da parte del subappaltatore, finora preclusa, nasce a seguito di una procedura di infrazione, di cui l’Italia è destinataria, da parte della Commissione Europea; ci si adegua alla normativa comunitaria attraverso la previsione di criteri di valutazione discrezionale da parte della stazione appaltante, da esercitarsi caso per caso.
Revisione prezzi (art. 60): nei bandi di gara diventa obbligatorio l’inserimento delle clausole di revisione prezzi al verificarsi di una variazione dei costi superiore alla soglia del 5%, con il riconoscimento in favore dell’impresa dell’80 per cento del maggior costo.
Ricordiamo infine che il nuovo Codice dei Contratti Pubblici, una volta pubblicato in Gazzetta Ufficiale, entrerà in vigore senza necessità di ulteriori provvedimenti in quanto contiene già tutti gli allegati richiamati nel testo, ed è inoltre corredato da una “Relazione” che sostituisce, articolo per articolo, le linee-guida sull’applicazione delle singole disposizioni.
Il Codice e gli allegati
Gli allegati scaricabili sono le bozze che il Consiglio di Stato ha trasmesso il 7 dicembre, dopo revisione, al Consiglio dei Ministri per l’approvazione, avvenuta poi il 16 dicembre, e che saranno sottoposti alle Commissioni parlamentari per le eventuali ulteriori modifiche prima dell’approvazione definitiva.
Vai al Testo del Codice dei Contratti Pubblici.
Vai agli Allegati.
Vai alla Relazione.
Lo Speciale di TSPORT dedicato alla Pubblica Amministrazione
Il numero 349 di TSPORT, in uscita nel mese di febbraio, conterrà lo Speciale “Pubbliche Amministrazioni: le buone prassi (l’Ente pubblico di fronte a progettista, esecutore, fornitore, gestore)”, nel quale gli aspetti più rilevanti del Codice saranno oggetto di analisi , insieme ad altri temi di particolare interesse per gli Amministratori degli Enti Locali.
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