La cronaca giudiziaria, improvvisamente, irrompe nell’iter per la costruzione del nuovo Stadio della Roma: 16 indagati con 9 arresti per corruzione, prima ancora che il progetto sia approvato.
Nuove nubi sullo Stadio della Roma
Premesso che la società calcistica è estranea alle inchieste, l’iter già faticoso per la costruzione dello stadio della Roma sui terreni di Tor di Valle ha subìto oggi un duro colpo con l’arresto cautelare di diversi personaggi fra cui il costruttore e il “facilitatore” che aveva consentito l’accettazione del progetto ridimensionato dopo il primo “no” per eccesso di volumi estranei all’attività sportiva (le notizie di cronaca riportano nomi e ruoli).
In linea teorica, il procedimento di variante urbanistica non è intaccato dall’inchiesta, e potrebbe andare avanti con l’esame delle osservazioni i cui termini di presentazione sono scaduti proprio ieri.
Ma nonostante le prime dichiarazioni del sindaco di Roma (“se tutto è regolare il progetto va avanti”), è indubbia la opportunità di una certa cautela.
Riportiamo, per meglio intenderci, dalla Gazzetta dello Sport: “Tangenti in denaro, promesse di assunzioni, ricche consulenze: questi i metodi corruttivi emersi dalle indagini. <Una corruzione sistemica, che ha avuto un crescendo rossiniano – raccontano i magistrati -, ma con pagamenti a volte da corruzione pulviscolare>. Addirittura, un collaboratore, da qualche tempo consulente del Milan per individuare un’area per il nuovo stadio, ha provato ad esportare nel comune di Milano il modello corruttivo, contattando un assessore che lo ha rispedito al mittente. Cosa succederà ora al dossier stadio? Non è competenza di chi ha condotto le indagini, ma il progetto sarà sospeso dal Comune con una procedura di autotutela. Sospeso, e chissà se a questo punto ripartirà mai”.