Nuove palestre scolastiche a Piacenza: Intervista all’ing. Stefano Pozzoli

Una scelta a favore della scuola e dello sport, quella dell’Amministrazione Provinciale di Piacenza, che ha realizzato due nuove palestre a servizio del liceo Melchiorre Gioia e dell’istituto tecnico Romagnosi, nell’area Ex Laboratorio Pontieri.

Il progetto in questione ha voluto sopperire alla cronica mancanza di spazi sportivi a favore delle scuole e proseguirà nell’immediato futuro con altri interventi in collaborazione con il Comune.
Il costo complessivo di 4 milioni di euro ha compreso la demolizione delle strutture preesistenti, lo smantellamento e lo smaltimento dei macchinari. La consegna dei lavori è avvenuta nel dicembre 2018.

Tsport: Partiamo dalla storia di queste palestre: come è nato il progetto?
Stefano Pozzoli: Tutto nasce dalla cronica condizione di sofferenza a livello di spazi per l’attività fisica del liceo classico Melchiorre Gioia di Piacenza. Le due nuove palestre sono state realizzate in un’area precedentemente destinata a uso militare, grazie al suo trasferimento dal Demanio Militare alla Provincia di Piacenza in forza di un accordo di valorizzazione sviluppato congiuntamente al comune di Piacenza. I vecchi capannoni militari – in passato destinati a mensa e magazzino – sono stati demoliti, poi sono state realizzate fondazioni su pali seguendo un progetto redatto dall’Ufficio Tecnico provinciale.

Ts: Come si procede nel caso degli accordi di valorizzazione?
SP: L’area su cui si è sviluppato l’intervento era di proprietà del Demanio Militare e poi Civile, trasferita agli enti locali. Interventi su questa tipologia di aree sono subordinati alla condivisione di un accordo di valorizzazione: l’ente locale le riceve gratuitamente ma si impegna a realizzare interventi migliorativi, che le valorizzino, nell’ambito delle sue competenze. In questo caso la Provincia, che ha competenze in ambito scolastico, ha scelto di realizzare le due palestre e il Comune, che ha un’area cinque volte più grande, la valorizzerà a sua volta con modalità diverse. Sulla base di un protocollo d’intesa con lo stesso Comune abbiamo proposto di realizzare altri spazi scolastici e sportivi e abbiamo ottenuto l’assenso della Soprintendenza.

Ts: Quali sono state le caratteristiche dell’iter progettuale?
SP: Abbiamo dovuto mediare tra diverse esigenze e criticità. Da una parte dovevamo raggiungere l’altezza minima prevista dal Coni per le palestre e dall’altra dovevamo sottostare alle direttive della Soprintendenza, in forza delle quali con le nuove strutture non potevamo superare l’altezza dei capannoni preesistenti. Era necessario perciò spingersi leggermente in profondità, ma dovevamo anche fare attenzione, poiché ci troviamo proprio sopra la falda acquifera del Po. Alla fine siamo riusciti a realizzare il progetto in un bilanciamento accurato tra le diverse aspettative e abbiamo ottenuto l’approvazione della Soprintendenza anche per quanto riguarda la scelta della colorazione esterna e il posizionamento di finestre e vetrate che regalano un’ottima vista su Palazzo Farnese.

Ts: Parliamo dell’iter di realizzazione. È stato in qualche modo influenzato dalle problematiche sanitarie che hanno rallentato l’esecuzione dei lavori?
SP: In linea di massima i lavori sono stati eseguiti in un tempo congruo per la tipologia di struttura, non ci sono stati notevoli ritardi causati dalla situazione contingente. Per quanto riguarda l’aderenza degli spazi alle direttive Covid, essi erano già adeguati; erano stati previsti inoltre spogliatoi separati per maschi, femmine e allenatori o arbitri in entrambe le palestre e ingressi distanziati nel corpo centrale che unisce le due aree sportive. Qualche difficoltà nella realizzazione c’è stata, ma di altro tipo.
La gara di appalto è stata indetta con il metodo dell’offerta più vantaggiosa, aggiudicata all’Ati tra Edilstrade e altre due aziende incaricate degli impianti elettrici e delle coperture in legno. Entrambe le aziende però hanno avuto nel corso dell’iter problemi finanziari e sono state chiamate altre due imprese per seguire le lavorazioni. Se ci si chiede come mai si siano affidati i lavori ad aziende che poi hanno avuto problemi, la risposta viene dai lunghi tempi relazionati alle procedure di appalto, durante i quali le condizioni economiche possono cambiare.

Ts: Come si differenziano le due palestre?
SP: L’ampiezza dei campi da gioco è identica. L’unica differenza risiede nella tribuna che è presente solo in una delle due, quella più grande utilizzata dal liceo classico Gioia; la palestra più piccola viene invece utilizzata dall’istituto tecnico Romagnosi. Inoltre, in orario extra-scolastico, i campi da gioco potranno essere utilizzati dalle società sportive locali, in conformità alla legge 23 del 1996 che indica l’utilizzo extra scolastico per gli spazi sportivi delle scuole. Naturalmente saranno escluse quelle attività sportive come calcio e calcetto o lancio del peso che possano arrecare danni alle strutture.

Stefano Pozzoli è Dirigente del Servizio Viabilità, Edilizia e Servizi Tecnologici della Provincia di Piacenza, Responsabile Unico del Procedimento

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