Piacenza: due nuove palestre scolastiche

In vista dello storico Palazzo Farnese, in un’area occupata in precedenza da costruzioni dismesse del demanio militare, è stata realizzata una struttura sportiva articolata in due distinte palestre, aperte alle scuole ma anche alle associazioni.

Pubblicazione cartacea su: Tsport 338

La storia

La realizzabilità di una struttura scolastica all’interno di un’area precedentemente destinata ad uso militare è stata resa possibile dal trasferimento dell’area dal Demanio Militare alla proprietà pubblica della Provincia di Piacenza, in forza di un accordo di valorizzazione sviluppato, congiuntamente al Comune di Piacenza, ai sensi dell’art. 5 comma 5 del Dlgs 28/05/2010 n° 85 “Attribuzione a comuni, province, città metropolitane e regioni di un proprio patrimonio, in attuazione dell’articolo 19 della legge 5 maggio 2009, n. 42”.
Una porzione dell’area, posizionata nell’ambito sud-est del comparto, sulla quale insistono tre capannoni, in passato destinati dal corpo militare a mensa e a deposito di materiali, è stata destinata alla edificazione delle due nuove palestre citate.
Come esplicitato nel suddetto Programma di Valorizzazione, la funzione difensiva di Piacenza, attestata dalla presenza delle mura e dai suoi manufatti che sorgono in tempi differenti, si perpetua nel tempo fino all’Ottocento post unitario, quando Piacenza assume il ruolo di piazzaforte anche nel sistema della nuova nazione, grazie alla sua posizione strategica, ospitando fino a novemila militari, per lo più dislocati in strutture preesistenti quali conventi e monasteri.

Tale caratterizzazione continua anche nella seconda metà del XIX secolo e per tutto il primo Novecento, nel quadro di una programmazione a scala nazionale che individua Piacenza come principale centro logistico per il nord Italia; si aggiungono alle precedenti ulteriori unità dislocandosi anche all’esterno della cerchia muraria.
Nel Comparto Nord si trovano due importanti aree di difesa: il 2° Reggimento Genio Pontieri e il Laboratorio Pontieri.
La morfologia del territorio è caratterizzata da un dislivello che vede l’area ribassata di circa 6 metri rispetto alla quota della città storica. Questo avvallamento costituisce il limite del Castrum di fondazione romana e corrisponde ad un terrazzamento fluviale di antica formazione, elemento difensivo naturale. Il laboratorio Pontieri è stato l’ultimo ad essere realizzato, tra la fine dell’Ottocento ed i primi anni Quaranta del Novecento.
L’insieme dei fabbricati presenti nel Laboratorio è disomogeneo, in quanto non regolato da un disegno unitario: non è possibile perciò riconoscere principi ordinatori e compositivi di questo luogo nato come spazio di lavoro e sviluppatosi in tempi diversi, con criteri ogni volta differenti e volti alla praticità dell’utilizzo.

Il progetto

L’intervento in oggetto è consistito nella demolizione di due vecchi edifici ex militari, prospicenti la recinzione di divisione con il campo sportivo “Daturi”, a cui ha fatto seguito la realizzazione delle due nuove palestre collegate da una zona centrale di servizio ospitante l’ingresso principale e i locali spogliatoi/servizi igienici e i locali tecnici.
Leggi qui l’intervista al responsabile del procedimento ing. Stefano Pozzoli.
Le due palestre sono costruite in allineamento e in continuità l’una con l’altra, al fine di una ottimizzazione degli spazi accessori (alcuni dei quali sono in comune).

La palestra di dimensioni maggiori si attesta nella parte più esterna e adiacente alla strada di accesso dei veicoli in modo tale da poter permetterne un uso serale da parte degli utenti esterni senza costringerli a addentrarsi in una area maggiormente interna del comparto. La palestra ad esclusivo uso scolastico è invece, posizionata più verso i capannoni esistenti.
In particolare, la palestra con accesso da parte del pubblico ha una dimensione tale da permettere, ai sensi della normativa vigente, lo svolgimento di attività agonistiche per lo sport della pallavolo, oltre a permettere lo svolgimento di due attività di gruppo-classe grazie alla suddivisione dell’area di gioco con tendoni sezionali.
La configurazione esterna del nuovo complesso è stata condivisa con la Soprintendenza per i beni architettonici, in considerazione della sua prossimità a Palazzo Farnese.
Le strutture, mediante uno studiato bilanciamento degli impianti e della tipologia dell’involucro, permetteranno il raggiungimento delle prestazioni NZEB consentendone la certificazione ambientale.

La costruzione

La struttura portante e il tamponamento perimetrale sono in legno lamellare, con pannelli posati a secco e isolati con 28 cm di isolante interno. Esternamente è stato realizzato un ulteriore cappotto isolante. La fondazione è a platea di calcestruzzo armato supportata da 188 pali di profondità 12,5 m e di diametro variabile da 24 a 26 cm.
Il nuovo complesso ha una superficie totale di circa 2.000 mq, con altezze esterne variabili da 8,80 a 10,80 metri. L’altezza utile minima interna è di 7,15 metri, in conformità con quanto stabilito dalle norme tecniche del CONI.

Entrambe le palestre hanno una identica superficie utile per i campi di gioco, pur avendo dimensioni complessive differenti. In particolare, la palestra grande, che ospita 200 posti a sedere, ha una superficie utile pari a 960 mq ed è divisibile mediante telone avvolgibile comandato elettricamente, in modo da consentire contemporaneamente la presenza di due classi/gruppi sportivi. Entrambe le palestre sono dotate di pavimentazione sportiva in parquet, sono attrezzate per il gioco della pallavolo e della pallacanestro e saranno utilizzate dagli istituti scolastici per lo svolgimento dell’attività di educazione fisica.
La zona centrale, adibita ad ingresso principale, spogliatoi, servizi igienici e locali tecnici ha una superficie di 560,00mq. L’edificio è dotato di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica, con 25 kW di picco per una superficie di 200 mq circa.
L’impianto di riscaldamento, idoneo anche alla produzione di acqua calda sanitaria, è collegato alla rete cittadina di teleriscaldamento. Il riscaldamento degli ambienti interni è assicurato mediante pannelli radianti a pavimento, mentre i ricambi sono garantiti da unità di trattamento aria con recuperatori di calore dell’aria espulsa.
Gli impianti di illuminazione interno ed esterno sono di tipo a led allo scopo di contenere ulteriormente i consumi energetici.

L’efficienza termica e acustica: la voce del costruttore

Per quanto riguarda le prestazioni acustiche ed energetiche delle due palestre, il geometra Gianmarco Peschiera di Edilstrade Building Spa, capogruppo dell’ATI appaltatrice, ha sintetizzato per noi il sistema costruttivo adottato nell’installazione degli elementi componenti i pacchetti di copertura e parete.

Nell’ottica di uniformare i parametri costruttivi e ottenere ottime performance in termini di isolamento termico ed acustico, sono stati prefabbricati in cantiere tutti i pannelli di tamponamento esterno, sia di facciata che di copertura, in modo da garantire perfetta continuità dei materiali ed evitando qualsivoglia interruzione o ponte termico.
L’allacciamento alle linee di teleriscaldamento, con scambiatore da 160 Kw di potenza termica, e l’installazione di un impianto fotovoltaico da 25 Kw, hanno consentito di evitare impianti di produzione del calore sia per il riscaldamento che per l’acqua sanitaria.
I materiali adottati, nel rispetto non solo delle normative ma nell’ottica di una edilizia ecosostenibile rispondente ai parametri richiesti in termini di prevenzione incendi, hanno consentito di realizzare un edificio a emissioni pressoché zero, con una trasmittanza termica di 0.15 W/mqK media per le chiusure opache, con un risultato complessivo al di sotto di 0.3 W/mqK; questo è ottenuto anche grazie all’utilizzo di serramenti estremamente performanti, composti da telai che garantiscono trasmittanze inferiori a 1.4 W/mqK ed isolamenti acustici maggiori di 42 dB, sia per le facciate continue che per i serramenti ad anta battente.
Particolare attenzione è stata posta anche per tutte le plafoniere installate che, nell’ottica di ottenimento del massimo risultato in termini di risparmio energetico, sono state previste con illuminazione a led.
Ritengo che l’edificio, sia in termini di progettazione che di esecuzione lavori, sia dimostrazione di una giusta sinergia tra le necessità di spazi dedicati alla pubblica utilità e la volontà di costruire in modo efficiente.