Parco Paglia di Foggia: multicentrico, potenziale e permeabile

Il progetto vincitore del concorso di progettazione promosso dell’Istituto Poligrafico della Zecca dello Stato ripensa l’area del Parco Paglia di Foggia, creando un fulcro turistico, agricolo e un polo museale.

Su un’area periurbana di 37 ettari, il Parco Paglia di Foggia rinascerà grazie al concorso internazionale promosso dal Poligrafico della Zecca dello Stato e aggiudicato al collettivo 80grammi. 

Il progetto vincitore, frutto del lavoro e della sinergia di 80grammi e dei suoi tre fondatori, Arch. Martina Benedetti, Ing. Sara Cheli e Arch. Tommaso Zito, vede come obiettivo quello di creare un parco multicentrico, potenziale e permeabile.

Il Parco Paglia di Foggia: multicentrico, potenziale e permeabile

Il parco multicentrico: la creazione del parco multicentrico passa dallo sviluppo di alcune aree chiamate “Spazi Opportunità”. Si tratta di totem dislocati in aree strategiche con funzioni di aggregazione, gioco e intrattenimento e di natura volutamente “provvisoria”. Due le tipologie di totem, una più aperta come una sorta di “cestino di vimini” e una più chiusa ma con una struttura fortemente dinamica; ospiteranno diverse funzioni, dalle aree sosta, fino ai servizi pubblici del parco. 

Il parco potenziale: nasce dalla consapevolezza che la contrapposizione tra urbano e rurale non è più definita chiaramente e questo porta alla nascita di modalità di fare agricoltura a metà strada tra le tradizioni locali e l’innovazione spinta da nuove generazioni di coltivatori e consumatori. Qui l’agricoltura è legata alla produzione di beni sociali, educativi, relazionali che creano un legame più forte tra fruitori, produttori e consumatori tramite attività diversificate, dal giardino delle essenze ai frutteti e orti urbani e all’apicoltura urbana.

Il parco permeabile: comprende la promozione di un “ecoturismo” che faccia riemergere le tradizioni del luogo. Si sviluppa intorno a un unico percorso panoramico principale, sul quale si integrano i nuovi sentieri e quelli esistenti, realizzati interamente in terra battuta.

Parco Paglia di Foggia: la Torre dei Laboratori

Uno dei requisiti fondamentali per la rifunzionalizzazione del Parco Paglia di Foggia è stato il recupero della Torre dei Laboratori, struttura realizzata negli anni Quaranta e poi rimasta in disuso. La torre diventa il fulcro del nuovo museo all’aperto, un complesso di edifici “leggeri” che ruotano attorno alla torre stessa creando una piazza scoperta centrale. I tre edifici, i cui fronti sono realizzati in pietra bianca, presentano una copertura morbida, quasi in contrasto con le forme massicce delle costruzioni che proteggono, realizzata con pannelli modulari orientati, lavorati con diverse trame. Nella torre è stato previsto un percorso che racconti sia la storia dell’Istituto Poligrafico sia quella del Parco Paglia durante il conflitto mondiale.

Tutte le nuove costruzioni previste rievocano la lavorazione della paglia: la creazione di un modulo di dimensioni 1×2 mt lavorato con trame intrecciate in PLA, quasi a ricordare i disegni delle filigrane per cui l’Istituto Poligrafico di Foggia è famoso, è l’elemento innovativo di tutto il processo creativo e le tecnologie scelte e messe in atto per il progetto di recupero dell’area prevedono per essa anche soluzioni volte al raggiungimento dell’autonomia energetica.