Come riparte lo sport di squadra

Si susseguono le linee-guida per la pratica sportiva in sicurezza: ecco il documento dell’Ufficio Sport dedicato agli sport di squadra, mentre la FIGC propone le sue Indicazioni per gli allenamenti nel calcio professionistico.

(Foto katatonia82/Shutterstock).

La ripartenza dello sport di squadra segue a distanza l’apertura concessa gli sport individuali, che presentano meno rischi sanitari correlati al distanziamento tra persone.

In attuazione dell’ormai noto DPCM del 17 maggio, l’Ufficio per lo Sport presso la Presidenza del Consiglio ha pubblicato le linee guida contenenti “Modalità di svolgimento degli allenamenti per gli sport di squadra”, elaborate sulla base della documentazione pervenuta dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano (CONI) e dal Comitato Italiano Paralimpico (CIP), sentite le Federazioni sportive nazionali, le Discipline Sportive e gli Enti di Promozione Sportiva riconosciuti dal CONI e dal CIP (Federazioni, DSA e EPS), nonché la Federazione Medico Sportiva Italiana (FIMS).

Slogan tratto dalla copertina delle Linee-guida.
Slogan tratto dalla copertina delle Linee-guida.

Queste ennesime linee-guida sono da considerarsi integrative delle misure già predisposte dall’Ufficio per lo Sport e pubblicate il 3 maggio scorso (Linee guida inerenti le modalità di svolgimento degli allenamenti degli sport individuali) che rimangono valide per tutti gli atleti. Le linee-guida devono inoltre essere declinate per le singole discipline sportive a cura degli organismi sportivi di riferimento, tenendo conto della classificazione delle discipline effettuata attraverso un self-assessment effettuato dai singoli Enti Sportivi e allegato al rapporto “Lo sport riparte in sicurezza” del CONI.

Le indicazioni proposte ripercorrono le ormai note attenzioni che devono essere poste al rischio di contagio per atleti, personale di servizio, visitatori, declinandole per l’ambiente specifico del centro sportivo.

Le linee-guida sono completate da una serie di tabelle che classificano rispettivamente i luoghi con presenza di operatori sportivi in relazione al rischio specifico, la classificazione delle attività sportive in relazione al rischio, le tipologie delle misure di prevenzione e protezione con le modalità di applicazione, e i protocolli FMSI applicabili dal punto di vista sanitario agli atleti a seconda della loro condizione, come abbiamo già visto esaminando i rapporti della Federazione Medico Sportiva Italiana.

(Shutterstock).
(Shutterstock).

Le linee-guida per il calcio professionistico

Limitatamente agli allenamenti delle squadre di calcio professionistico è stato predisposto dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio un Protocollo specifico redatto dalla Commissione Medico-Scientifica Federale. Il documento era già stato predisposto fin dal 18 aprile, ma è stato aggiornato “sulla base delle evidenze medico-scientifiche in divenire e hanno recepito le indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico (CTS), successive all’audizione dei rappresentanti della FIGC da parte degli Esperti del CTS stesso, avvenuta in data 7 maggio, e comunicate a FIGC in data 11 maggio, indicazioni che sono da considerarsi stringenti e vincolanti ai fini della ripresa stessa” (trovate qui il Protocollo FIGC).

Il protocollo in questione auspicava la possibilità di riprendere gli allenamenti professionistici a partire dal 18 maggio, rimettendo al Governo le decisioni finali.

In analogia con quanto previsto dai rapporti FMSI sopra richiamati, gli atleti sono sottoposti a screening iniziale per essere raggruppati a seconda delle condizioni Covid (positivi e guariti, asintomatici, testati e non testati).

Sorvolando sui tipi di accertamento medico previsti, vediamo che nella fase iniziale l’allenatore e lo staff tecnico indosseranno sempre mascherina manterranno una distanza minima di almeno 2 metri l’uno dall’altro. Le sedute in palestra, almeno per la prima settimana, dovranno continuare ad essere ridotte all’essenziale privilegiando l’allenamento fisico all’aperto. Tuttavia, quando effettuate, esse dovranno essere programmate in modo da limitare la presenza dei calciatori, alternandoli, e posizionando i macchinari/attrezzi della palestra ad almeno 2 metri di distanza tra loro, possibilmente all’aperto o in ambiente ben areato e con ventilazione forzata. Negli spogliatoi deve essere garantito il distanziamento dei calciatori di almeno 2 metri.

Cristiano Ronaldo sul campo dell'Atalanta a Bergamo (foto Paolo Bona/Shutterstock).
Cristiano Ronaldo sul campo dell’Atalanta a Bergamo (foto Paolo Bona/Shutterstock).

La gestione del centro sportivo

Poiché ci occupiamo in linea prioritaria degli impianti sportivi, ci interessa particolarmente leggere quello che è demandato alla gestione del centro sportivo che ospiterà gli allenamenti dei calciatori.

La Società Sportiva deve fare un’analisi accurata delle attività svolte identificando quelle essenziali e stilando un elenco di persone che possono essere ammesse al LUOGO d’allenamento.

Le attività non essenziali (es. amministrative) dovranno essere rinviate o svolte con lavoro a distanza per limitare l’accesso al LUOGO d’allenamento al solo GRUPPO Squadra e alle figure di supporto indispensabili (cuochi, camerieri, pulitori, etc.). Tali figure dovranno essere sottoposte a test molecolare con cadenza di 8 giorni.

Tutte le attività devono essere organizzate in modo da garantire il distanziamento sociale (almeno 2 metri), anche in spazi aperti. Qualora le attività impongano di lavorare a distanza interpersonale inferiore a 2 metri e non ci siano altre soluzioni è obbligatorio l’uso delle mascherine.

Il Mapei football centre a Sassuolo (foto Filippo Romano/concessa per Tsport).
Il Mapei Football Centre a Sassuolo (foto Filippo Romano/concessa per Tsport).

Gli spostamenti all’interno del LUOGO d’allenamento devono essere limitati all’indispensabile e nel rispetto delle indicazioni date dalla Società. È sospesa la partecipazione dei dipendenti a riunioni e meeting con l’eccezione di quelli indispensabili. Deve essere favorito l’impiego di piattaforme telematiche per riunioni con soggetti esterni (es. conferenze stampa). Sono sospesi e annullati tutti gli eventi interni e ogni attività di formazione.

Negli spogliatoi, gli addetti ai materiali sportivi dovranno tenere accuratamente distinti, in locali separati, i materiali puliti da quelli sporchi. A tutti i componenti del GRUPPO squadra e ad ogni altra persona è interdetto l’ingresso ai locali destinati agli addetti ai materiali sportivi. La distribuzione del materiale pulito e il ritiro del materiale sporco avverrà in maniera assolutamente distinta con percorsi separati spazialmente e temporalmente.

Gli addetti ai materiali sportivi dovranno sempre indossare DPI (guanti e mascherine). Nel passaggio sporco/pulito, i DPI andranno sostituiti, secondo le specifiche procedure. Un’accurata igiene delle mani è raccomandata costantemente. Un distanziamento interpersonale tra gli operatori di almeno 2 metri deve essere costantemente mantenuto anche nella disposizione dei materiali sportivi sul terreno di allenamento.