Bologna: riqualificazione della pista di atletica al “Terrapieno”

L’Alma Mater e il CUSB hanno rinnovato e riqualificato l’intera area sportiva, inaugurando in ottobre l’impianto che sarà omologato per ospitare eventi agonistici nazionali e internazionali. Viene restituito così alla comunità universitaria e cittadina un complesso sportivo multidisciplinare di alto livello.

Pubblicazione cartacea su: Tsport 343
cus bologna

I lavori di efficientamento al Centro Sportivo Terrapieno fanno parte di un ampio progetto di riqualificazione degli impianti sportivi universitari, che Alma Mater e CUSB hanno portato avanti in questi anni con l’obiettivo di migliorare ulteriormente la qualità dei servizi messi a disposizione dei propri studenti e dipendenti, avvicinandosi alle migliori pratiche che si registrano a livello europeo in questo ambito.
Si è trattato di un investimento significativo, con lo scopo di alzare ulteriormente lo standard attuale, per quanto riguarda l’impiantistica e l’attività sportiva, in un’ottica di sempre maggiore sostenibilità e attenzione alle buone pratiche di vita che ha contraddistingue l’operato dell’Alma Mater e del CUS Bologna.
L’ultimo intervento ad oggi completato è quello che riguarda la pista di atletica leggera, inaugurato lo scorso ottobre.

La descrizione dei lavori effettuati sulla pista di atletica è affidata all’ingegnere Lisa Giuliani, progettista insieme all’ingegnere Giancarlo Di Rocco e Direttore dei Lavori.

Il Centro Sportivo “Terrapieno”

Il progetto di riqualificazione dell’area a ovest del centro sportivo “Terrapieno” di proprietà Alma Mater Studiorum – Università di Bologna e gestito dal CUSB fa parte degli interventi di efficientamento degli impianti sportivi volti al miglioramento dei servizi e dell’immagine dell’Ateneo sotto il profilo della sostenibilità allo scopo di introdurre cambiamenti e innovazioni.
Gli interventi previsti sono: la riqualificazione della pista di atletica, la trasformazione del campo “secondario” in erba naturale in campo multisport da allenamento (hockey, flying disk, calcio e calcio a 7) in erba artificiale, l’installazione di torri-faro per l’illuminazione del campo multisport e della pista di atletica.

Il polo sportivo universitario è dotato di diverse attrezzature all’aperto (campo di calcio e pista d’atletica, campo da tennis, campo multisport con manto sintetico, campo di allenamento e due campi di calcio a 5), di una struttura a tribune per il campo da calcio principale con una piccola palestra attrezzi, spogliatoi e vani tecnici posti sotto la gradinata e di una palestra denominata “Palacus”.
Il comparto Terrapieno si connota innanzitutto per il sistema di collegamenti al centro cittadino e a breve distanza dalla Tangenziale Nord a garanzia di un’elevata accessibilità, sia attraverso il trasporto pubblico, sia privato.
Le zone verdi sono molto estese e la loro continuità spaziale sul costruito è assicurata dall’ambito agricolo di rilievo paesaggistico immediatamente a ovest della tangenziale con cui confina il comparto.

Riqualificazione della pista di atletica

La pista di atletica risultava non più fruibile, poiché la pavimentazione (strato d’usura) si presentava particolarmente deteriorata e con porzioni mancanti; anche le pedane e le fosse di caduta non erano più praticabili, in quanto infestate da fauna locale.
Il progetto è stato elaborato tenendo conto delle indicazioni contenute nelle Norme CONI per l’impiantistica sportiva, dello IAAF Track & Field Facilities Manual 2008, del Regolamento Tecnico Internazionale di WA, del Manuale Tecnico per la progettazione degli impianti di atletica leggera edito dalla FIDAL e della Circolare tecnica FIDAL 2019 “Smartrack” – aggiornamento giugno 2020 per la realizzazione degli impianti di atletica leggera, ed ha ottenuto Parere preventivo positivo da parte della Fidal e rilascio di Parere in linea tecnico sportiva del CONI.

L’intervento ha previsto opere di manutenzione ordinaria e di rinnovamento, che hanno modificato in parte la planimetria esistente in quanto, attraverso un rilievo accurato dell’area, si è notato un raggio di curvatura non idoneo, che è stato rimodulato in funzione dei rettilinei esistenti, e, posizionando le nuove canaline grigliate all’interno dell’anello e i nuovi cordoli all’esterno, è stata realizzata la corretta inclinazione dettata dalle norme.
Dapprima è stato rimosso il manto superficiale esistente, si è poi provveduto a fresare la pavimentazione bituminosa, a rimuovere tutti i cordoli e accessori annessi. In alcuni punti, che risultavano particolarmente ammalorati, è stato effettuato il taglio del sottofondo esistente e dello strato superficiale della massicciata.
Per consentire la formazione della zona di decelerazione di m. 17,00 oltre la linea di arrivo è stato effettuato uno scavo di sbancamento con successiva realizzazione di massicciata e strato di livellamento.

In tutta la pista e nelle pedane è stato effettuato il rifacimento del tappetino bituminoso, dello strato di usura completo di segnaletica Rekortan M 13 mm di Polytan (una superficie sportiva professionale, che offre eccezionali prestazioni di accelerazione e una maggiore elasticità del battistrada. È anche veloce e vanta un eccellente assorbimento degli urti), tracciamento e di tutti gli altri elementi necessari per l’ottenimento dell’omologazione FIDAL.
Nella parte interna dell’anello e in uno dei due lati delle pedane dei salti in estensione è stata posizionata una canaletta grigliata per la raccolta delle acque reflue, raccordata alle caditoie esistenti per facilitare lo scolo delle acque, mentre canalette a taglio sono state posizionate in corrispondenza delle mezzelune.
E’ stata sistemata l’attuale fossa riviera, pur consapevoli che la posizione non risulta ottimale rispetto alle indicazioni progettuali contenute nel “Manuale Tecnico”, secondo le quali la trave dell’ostacolo fisso dovrebbe risultare in linea con l’asse longitudinale del campo.

Le pedane per i salti e i lanci

La pedana esistente del salto in lungo/triplo all’interno dell’anello è stata demolita, mentre sono state preservate entrambe le pedane all’esterno dell’anello parallele ai due rettilinei: entrambe sono dotate di due fosse di caduta, permettendone così l’utilizzo in entrambe le direzioni ed ovviando in tal modo all’effetto dannoso che può esercitare un vento che spiri in senso contrario a quello di rincorsa. Le zone di caduta, di dimensioni m. 2,88 x 10,38, sono delimitate sui 4 lati da un cordolo con protezione antinfortunistica e dotate di recuperatori di sabbia. I recuperatori hanno un profilo metallico e sono completi di griglia metallica ed un tappetino in gomma montato saldamente.
Affinché le pedane possano essere utilizzate da tutti gli atleti, dai bambini agli atleti professionisti, si è deciso di posizionare le linee di stacco degli assi di battuta a distanze differenziate: in una pedana a m. 1,00, 9,00 e 11,00 dall’inizio della zona di caduta, nell’altra a m. 2,00, 11,00 e 13,00.

Nel dettaglio l’attrezzatura dell’asse di battuta comprende una cassetta di contenimento in lamiera zincata ed un asse di battuta costituito da una tavola in legno con una faccia rivestita con il medesimo materiale del manto della pedana. la faccia non rivestita è dipinta di bianco, in quanto quando non è utilizzata deve essere ribaltata o sostituita in modo da presentare la stessa faccia della pedana.
La pedana per il salto con l’asta è rimasta nella lunetta attuale, è stata leggermente spostata verso il campo da calcio per assicurare la fascia di rispetto libera di m. 1,50 ed ha due zone di caduta sui lati opposti della pedana di rincorsa.
Anche la pedana per il salto in alto rimane localizzata nella lunetta compresa tra le tangenti B e C; è configurata in modo tale da consentire una lunghezza di rincorsa di m. 20,00, ma tramite la rimozione del cordolo amovibile può essere aumentata utilizzando per la rincorsa anche il tratto curvo della pista.

La zona di caduta di dimensioni m. 6,00 x 3,50, è sistemata direttamente sulla superficie pavimentata su supporto rimovibile di adeguato dimensionamento.
Sono state riqualificate e rimodulate le due pedane per il lancio del giavellotto situate in parti opposte dell’anello delimitate da due strisce parallele larghe cm. 5 e distanti tra loro m. 4,00; il lancio verrà eseguito da dietro un arco di circonferenza avente raggio di m. 8,00, identificato da una striscia larga cm. 7 dipinta di bianco sulla pavimentazione. Sono state tracciate due linee direzionali all’estremità dell’arco ad angolo retto rispetto alle linee parallele che delimitano le pedane di rincorsa, aventi lunghezza cm. 75 e larghezza cm. 7.
Si utilizzerà per la rincorsa parte della pista, eliminando il cordolo interno in corrispondenza della zona di interferenza tra la pedana e la pista stessa, prolungando la pedana oltre la pista.
Sono state infine sistemate le pedane esistenti per il disco, il martello e il peso.

Il sistema di diagnostica

La pista è dotata di tutte le attrezzature obbligatorie per ottenere l’omologazione FIDAL.
Oltre a queste, è stato posizionato in pista un sistema di rilevamento avanzato di diagnostica professionale dell’allenamento per l’uso quotidiano, il “Polytan Smartracks”, che consente di documentare e analizzare nei dettagli il contenuto dell’allenamento tramite il posizionamento di magneti in due corsie della pista e in una pedana dei salti in estensione.
Il sistema di cronometraggio solidamente incorporato alla pavimentazione potrà essere utilizzato sia da chi pratica atletica leggera in modo professionale sia dagli amatori: i dati (tempo di percorrenza, distanza, frequenza dei passi, numeri dei passi, ecc.) vengono rilevati automaticamente tramite uno speciale sensore o uno smartphone che gli atleti indosseranno; in questo modo sarà possibile confrontare, allenamento dopo allenamento, i programmi elaborati in precedenza con i risultati raggiunti.
L’impianto sportivo, per il livello progettuale, tipologico e funzionale sarà classificato come impianto di attività in classe B.