Skatepark a Palazzolo sull’Oglio (Brescia)

L’idea per il progetto di un nuovo skatepark a Palazzolo sull’Oglio nasce dall’intraprendenza di un gruppo di skaters locali, i quali propongono al comune, di loro iniziativa, un’ipotesi di riutilizzo delle ex piscine comunali di Via Gavazzino. Le piscine risultavano abbandonate oramai da una decina di anni e in evidente stato di degrado. L’intervento ha quindi avuto come obiettivo il riutilizzo delle tre vasche della ex piscina come piattaforma per lo skateboard e il rifacimento della pavimentazione di collegamento tra queste.

Pubblicazione cartacea su: Tsport 314

Il primo passo è stato, grazie all’aiuto di un associazione di volontari locali, la rimozione delle marmette in cemento e delle lastre in porfido esistenti nonché dei teli impermeabili, delle canaline e dei cordoli in calcestruzzo che fanno da perimetrazione alle vasche. Una volta riportato a nudo il massetto esistente, che funge da piano di posa per la nuova pavimentazione, l’idea di progetto è stata quella di un grande “foglio” di calcestruzzo capace di adagiarsi sull’area, compensare in maniera armoniosa i vari cambi di quota e rivestire l’esistente gestendo la presenza di superfici inclinate e curve (“quarter”) necessarie per lo skateboard.
Il nuovo intervento si sovrappone in maniera quasi identica alle opere esistenti, in modo da ridurre al minimo la spesa per la realizzazione di nuovi massetti o la demolizione di quelli precedenti. In seguito ad un confronto diretto con l’associazione di skaters locali promotrice del progetto è nata la necessità di un ridisegno complessivo rispetto al progetto esecutivo inizialmente presentato, con l’obiettivo di migliorarne la funzionalità e la sicurezza per gli utilizzatori.

Più precisamente la vasca grande ha subito un ridisegno globale dei quarter di raccordo tra la pavimentazione e il fondo vasca, con la definizione di nuove raggiature; sono state riposizionate e ridimensionate le varie sedute ed aggiunti, in alcune posizioni, dei profili a “L” in acciaio zincato 50x50mm in sostituzione dei profili 160x40mm che erano stati ipotizzati nel progetto esecutivo. I vari elementi interni alla vasca (gobbe, muretto rainbow, vulcano etc…) non hanno, invece, subìto grosse modifiche se non nel loro riposizionamento.
Il ridisegno delle raggiature dei quarter ha riguardato anche il progetto della vasca media, che è stato inoltre arricchito con l’inserimento di un nuovo elemento skatabile dalla geometria piuttosto complessa.
Un totale ripensamento ha, infine, interessato le strutture della vasca piccola. Laddove infatti era stata pensata una bowl di difficile realizzazione, è stata avanzata dagli skaters locali la richiesta di pensare un elemento chiamato “manual pad”, che potesse fungere da struttura propedeutica per i principianti ed in particolare per i bambini, con l’obiettivo di rendere lo skatepark accessibile ad un maggior numero possibile di utenti, dai più esperti ai più giovani. Costruttivamente questo elemento è costituito da tre piattaforme circolari di differenti altezze (+20cm, +40cm, +60cm rispetto al “flat”) realizzate in calcestruzzo elicotterato, come la pavimentazione circostante, e con profili di finitura in acciaio zincato per le bordature.
Tecnicamente questo “foglio” viene realizzato con uno strato in calcestruzzo dello spessore variabile tra i 10 ed i 25 cm per garantire le pendenze necessarie per il deflusso delle acque meteoriche che vengono raccolte e convogliate, con nuove tubazioni e parziale riutilizzo delle esistenti, alla fognatura comunale.
L’esecuzione di questa superficie in calcestruzzo prevede la posa di una rete elettrosaldata (maglia 20×20, ᴓ6mm) nonché dei necessari giunti di dilatazione; la finitura invece è realizzata attraverso la stesura di una pasta al quarzo ferroso levigata tramite elicottero sulle superfici piane e tramite lisciatura eseguita a mano con frattazzo e spatole sulle superfici curve. La posa in opera di tubi pool-coping (diametro 7 cm) e profili a L in acciaio zincato, fissati con zanche al calcestruzzo, ove necessario per il corretto utilizzo della struttura da parte degli skaters, garantisce nel tempo la durabilità e la funzionalità dell’opera, impedendo la rottura degli spigoli in calcestruzzo nell’urto con le tavole da skateboard.


Il nuovo intervento, inoltre, dal momento che si trova al centro di una grande area verde e che, una volta completato, avrà grandi potenzialità ricettive deve essere dotato obbligatoriamente di una adeguata superficie dedicata ai servizi igienici. Sempre all’interno dell’ottica di contenimento dei costi la soluzione a questa necessità non ha previsto la realizzazione ex novo di un nuovo blocco servizi con tecniche edilizie tradizionali, né la riqualificazione della ex stecca degli spogliatoi esistente. Si è invece optato per la scelta di un modulo prefabbricato contenente un bagno uomini, un bagno donne e un bagno disabili all’interno di un container di spedizione marittima adeguatamente coibentato e verniciato. Soluzione più economica e oltretutto in linea con la particolare estetica urbana che uno spazio come uno skatepark porta con sé.
Un ultimo aspetto da considerare è la presenza della già citata stecca che ospitava gli spogliatoi della piscina. L’edificio appariva inutilizzabile e un suo adeguamento strutturale alle normative sismiche sarebbe stato troppo oneroso rispetto al budget stanziato per quest’opera. È stato realizzato quindi un tamponamento in blocchi di laterizio delle sue aperture per renderlo inaccessibile al pubblico per ovvie ragioni di sicurezza e trasformare il suo lungo prospetto in una grande “tela”, disponibile per l’attività dei writers locali, che faccia da sfondo all’intero complesso.