Commissione Paesaggio

Le cronache di questa estate hanno portato il pubblico a conoscere l’attività della “Commissione Paesaggio” (specificamente riguardo al Comune di Milano), travisandone però, in qualche misura, la natura e i limiti.

Pubblicazione cartacea su: Tsport 364
Immagine: fotoinserimento su “Viandante sul mare di nebbia” (1818) di Caspar David Friedrich. (C)Tsport.

Lo scopo per cui nacque la “Commissione Paesaggio” era quello di autorizzare gli interventi nelle zone soggette a vincolo paesaggistico: ruolo svolto originariamente dalle Soprintendenze e delegato, nel 1977, alle Regioni (D.P.R. 616, art.82). Le Regioni hanno poi, ciascuna a suo modo, subdelegato il compito, in tutto o in parte, agli Enti sottoordinati (province, Comuni).

Con l’evoluzione dei piani territoriali in senso paesaggistico, i compiti attribuiti alle Commissioni paesaggio si sono allargati anche ad esprimere parere (non vincolante) su interventi non strettamene inclusi nelle aree soggette a vincolo ai sensi di legge (cioè quelle previste dal Codice dei beni culturali e del paesaggio, D.Lgs. n. 42/2004, che attualizza le leggi in materia varate nel 1939).

La Commissione Paesaggio è comunque un organo tecnico consultivo, il cui eventuale parere favorevole dal punto di vista paesaggistico non implica che l’intervento oggetto del parere sia legittimabile da ogni altro punto di vista: altri sono gli organi del Comune che si debbono esprimere in tal senso.

Una Commissione Paesaggio che si esprima – ad esempio – su un progetto per l’area di San Siro fornisce solo un parere, favorevole o meno, dal punto di vista paesaggistico. Non determina, essa stessa da sola, l’autorizzazione a procedere.

Così come – viceversa – è inesatto paventare che la presenza di un vincolo (culturale o paesaggistico, ai sensi del citato Codice), ad esempio sul “secondo anello” di San Siro ne vieti “tout-court” la modifica o la demolizione: l’esistenza del vincolo implica la necessità di una specifica autorizzazione (che in questo caso competerebbe alla Soprintendenza, in quanto vincolo storico-culturale), che potrebbe, eventualmente, essere anche favorevole.

Ci piacerebbe dunque che venisse ridato al tema del paesaggio il giusto valore e alle Commissioni paesaggio di Province e Comuni il giusto ruolo, così come alle Commissioni edilizie a e agli Sportelli Unici per l’edilizia – organi comunali preposti alla verifica di legittimità degli interventi – la relativa responsabilità.

E che il problema dello stadio di San Siro ritorni ad essere una questione di scelte, architettoniche ed urbanistiche, da fare alla luce del sole.

Riferimenti legislativi: