Pedalare

Rileggere il motto di Giorgio Squinzi sulla parete dell’aula a lui dedicata, a un anno dalla sua scomparsa, presso la sede milanese di Assolombarda, ci ha fatto pensare a quanto sia adatto anche in questo momento di inedita incertezza.

Pubblicazione cartacea su: Tsport 335
(foto BG/Tsport)

La frase fu pronunciata dal patron di Mapei nel 2014 all’assemblea dell’Unione Parmense degli Industriali e da lui attribuita a sua volta all’amico, grande ciclista, Vittorio Adorni: “ non bisogna mai smettere di pedalare ”.

Detto in un momento di crescita il significato era: non sedersi sugli allori quando va bene, ma continuare a lavorare e a crescere. Oggi, dopo la battuta di arresto dovuta ai provvedimenti anti-covid, e in una fase in cui la volenterosa ripresa delle attività è ancora gravata dall’incertezza sull’evoluzione della pandemia, il senso diventa: continuare a lavorare guardando avanti e preparando il terreno per i tempi migliori. Che non tarderanno ad arrivare e che premieranno chi non si è arreso.

Il settore dello sport è stato penalizzato dalle limitazioni alla possibilità di fruire degli impianti, ma si legge, nella pressione che subiscono le strutture aperte da parte degli sportivi e nella fibrillazione intorno alla sospirata apertura al pubblico di stadi e palazzetti, un desiderio generalizzato di tornare ad invadere senza limiti le superfici in erba, in resina e in parquet, gli spalti e le tribune.

Lavoriamo quindi tutti per preparare quel domani, che non può tardare, e lo facciamo senza mai smettere di pedalare.

Lo dimostra, nel nostro piccolo, la nuova edizione della Mappa dei Fornitori (in omaggio agli abbonati in allegato al numero 335 di Tsport) che mai come quest’anno raccoglie una larghissima selezione di aziende attive nel campo dell’impiantistica sportiva, determinate ad essere presenti sul mercato e a lavorare per la qualità delle strutture di oggi e di domani.