Trento: Il Piano del Verde Urbano

Una visione del verde urbano dinamica, basata su un ripensamento della natura cittadina attraverso la lente dei suoi servizi ecosistemici, è quanto prevede il Piano del Verde Urbano di Trento, approvato il 4 dicembre scorso dal Consiglio comunale a conclusione dell’iter di confronto con le circoscrizioni. Il Piano del Verde Urbano vuole offrire un supporto alla futura pianificazione urbana, alla gestione e allo sviluppo degli spazi pubblici della città.

(foto Ufficio Parchi e Giardini del Comune di Trento, dalla pubblicazione “Piano del verde urbano”).

Le sempre maggiori pressioni sui paesaggi alpini e le politiche di sviluppo in atto richiedono nuove strategie e azioni.

Il patrimonio del verde di Trento è una grande risorsa da salvaguardare e valorizzare, rispettandone l’identità ma adottando strumenti nuovi come nuove sono le sfide climatiche.

Le strategie si articolano in azioni che hanno il carattere della concretezza, la forza della conoscenza del territorio ma anche lo sguardo curioso a buone pratiche ed esempi virtuosi.

Realizzato in un’ottica di co-creazione, il Piano del Verde Urbano coinvolge tutta la comunità locale per garantire un approccio olistico e collaborativo alla tutela e valorizzazione della natura urbana, considerata come bene comune. Attraverso una pianificazione adattiva, l’infrastruttura verde e blu diventa pilastro centrale di una strategia volta a contrastare e mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici in una prospettiva di resilienza, grazie all’apporto fondamentale di soluzioni basate sulla natura.

Il Piano propone, in sintesi, una città più fresca, con 155 km di strade ombreggiate e 34 km di parco fluviale; più inclusiva, con la proposta di rendere più inclusive e ricche di biodiversità 296 aree verdi urbane; più resiliente, individuando 165 aree dove studiare possibili interventi di deimpermeabilizzazione, 59 ettari di aree di mitigazione verde e un parco agricolo; e più verde, grazie alle future aree strategiche riqualificate e 3 dossi riconnessi con il tessuto urbano.

Il Piano del Verde si iscrive ai principali piani internazionali di politica ambientale, dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’Onu al Green Deal Europeo, dalla Strategia Europea per la Biodiversità fino alla Legge Europea sul ripristino della Natura. Si inserisce, inoltre, all’interno di SELINA (science for evidence-based and sustainable decisions about Natural Capital), progetto europeo mirato alla valorizzazione dei servizi ecosistemici e del Capitale Naturale, di cui il Comune di Trento è partner.

Il documento si sviluppa a partire dall’analisi del verde urbano condotta dal team multidisciplinare di LAND, che identifica quattro diversi ambiti di paesaggio presenti all’interno del territorio comunale: il paesaggio urbano, il paesaggio fluviale, il paesaggio agricolo urbano e periurbano e il paesaggio boschivo.

Da qui si delineano gli otto obiettivi del Piano del Verde Urbano: tutelare il patrimonio paesaggistico – naturale esistente; migliorare la gestione del territorio; lavorare in sinergia con la comunità cittadina e i partner; garantire l’inclusività e accessibilità delle aree verdi pubbliche urbane; favorire l’adattamento ai cambiamenti climatici; valorizzare il verde come elemento strutturante dell’assetto urbano; aumentare le connessioni verdi-blu e creare un parco fluviale quale occasione di ricucitura territoriale.

Stralci dalle tavole del Piano; da sinistra: aree sportive; aree verdi pubbliche e private; attrezzature; tipologia di verde pubblico.

Dall’analisi climatica, ecologica, idro-geologica e demografica, il Piano identifica le principali criticità e potenzialità a livello territoriale, da cui far scaturire un programma di rigenerazione urbana che sfrutti le sinergie pubblico-private per promuovere l’inclusività e l’accessibilità degli spazi, garantendo la conservazione degli ecosistemi. La valorizzazione va di pari passo con una gestione basata su un monitoraggio attento degli indicatori di attività e di trasformazione del territorio, per un intervento costantemente aggiornato nel tempo.

In queste pagine mettiamo in evidenza alcune delle azioni proposte dal Piano.

Tutelare e/o integrare gli assi urbani esistenti

Un tempo utilizzati come orientamento stradale oggi i viali alberati hanno molteplici funzioni da svolgere: producono ossigeno, filtrano i gas di scarico e le sostanze inquinanti dall’aria e costituiscono un habitat per numerose specie animali senza dimenticare il loro grande valore a livello estetico-ornamentale.

Trento presenta numerosi assi alberati da tutelare e valorizzare per favorire una migliore mitigazione degli effetti climatici negativi dovuti soprattutto alle isole di calore. Oltre ai cosiddetti benefici ambientali, le alberature esistenti apportano rilevanti benefici sociali ai cittadini, che riconoscono l’importanza degli assi alberati esistenti come fonte di maggior benessere e vivibilità.

La loro manutenzione deve tenere conto non solo di parametri vegetativi ma anche e soprattutto della sicurezza stradale. Una potatura sbagliata può provocare grandi ferite agli alberi, la compattazione del suolo, le superfici radicali sigillate, l’aumento dei gas di scarico e il sale stradale sono tutti fattori che influiscono sui viali.

L’azione proposta mira a consolidare la maglia verde che innerva la città concentrandosi in particolar modo nel fondovalle.

Riqualificare gli assi periurbani degradati esistenti

Gli “Assi di riqualificazione di ambiti periurbani degradati”, individuati dalla “Carta del Paesaggio nell’ambito degli Scenari di Rigenerazione”, costituiscono uno dei temi di rigenerazione e valorizzazione urbana del sistema di relazione tra infrastrutture viarie e bordi insediativi in aree periurbane che presentano carattere fortemente degradato, esterne ai nuclei storici, nei quali valutato il forte flusso di passaggio e di ingresso alla città, ne emerge la scarsa qualità del sistema strada/edificato.

Analogamente agli assi urbani, forniscono benefici per la mitigazione degli effetti climatici negativi e la loro manutenzione dovrebbe cercare di mantenere la qualità ecologica delle componenti arboree e arbustive.

L’azione, allineata alla Carta del Paesaggio, intende riqualificare e consolidare questi sistemi lineari come parte dell’infrastruttura verde per migliorare la qualità urbana, ambientale e di immagine dei punti di ingresso e delle polarità della città.

Tutelare e valorizzare il verde storico

La città di Trento vanta un ricco patrimonio di ville, parchi e giardini che rappresentano un’importante testimonianza del passato storico e culturale della città, e sono anche depositari di un’eredità paesaggistica che riflette epoche diverse ma relativamente ridotto è il patrimonio storico comunale.

L’azione mira a proteggere e valorizzare il capitale naturale e culturale esistente nel tessuto urbano del comune. Oltre a promuovere nuove opportunità di educazione e conoscenza per la comunità locale e come fonte di turismo.

Preservare e valorizzare i giardini di quartiere (verde attrezzato fino a 5.000 mq)

Identificati come aree adibite a piccoli parchi e giardini di quartiere con giochi per bambini, attrezzate con percorsi di fruizione, panchine etc. Sono aree destinate ad uso pubblico da parte dei cittadini.

Si considerano anche le aree con valenza a verde/parco tematico attrezzati (Open Air), che ricomprendono tutti i sistemi di verde pubblico e privato anche a scala minore e marginale, con potenziali utilizzi e allestimenti nel tessuto urbano del territorio di Trento entro una logica di rete e di usi anche temporanei.

Gli obiettivi dell’azione mirano a preservare e creare nuovi spazi fruibili e accessibili per la comunità, riconoscendo quindi il grande peso della qualità e originalità progettuale unita all’interpretazione del contesto, oltre ad aumentare le superfici permeabili.

Valorizzare i grandi parchi urbani esistenti

I grandi parchi pubblici della città (ovvero di superficie superiore a 5.000 mq) sono il loro più grande orgoglio, per il loro valore naturalistico, rappresentano l’oasi verde più vicina, i luoghi urbani dove è possibile apprezzare al meglio l’alternarsi delle stagioni, costituendo una riserva di biodiversità e, al contempo, un polmone verde indispensabile.

Nell’ambito delle pratiche agronomiche, dall’anno 2023 l’Ufficio Parchi e Giardini si è impegnato nella realizzazione di un prato fiorito all’interno del Parco di Melta, con l’obiettivo di favorire il nutrimento degli impollinatori e migliorare l’aspetto estetico. Si cerca inoltre di garantire la destagionalizzazione delle diverse specie vegetali, al fine di assicurare una copertura nutrizionale il più estesa possibile nel corso dell’anno.

Nel 2024 si intende estendere l’iniziativa anche ad altre aree verdi pubbliche, come ad esempio il Giardino Aleksander Isaevič Solženicyn – ex Santa Chiara, dove, in occasione del patto di collaborazione che lo coinvolge, si è deciso di destinare una parte del giardino a prato fiorito, ritardando quindi lo sfalcio.

Inoltre, nell’ambito del progetto europeo Selina, si intende approfondire anche lo studio del servizio ecosistemico “impollinazione” mappando e analizzando gli habitat disponibili. Questo consentirebbe all’Ufficio Parchi e Giardini di proporre buone pratiche, concentrandosi sulle zone povere di nutrimento e promuovendo la piantumazione di specie vegetali attrattive per gli insetti impollinatori.

Oltre agli obiettivi indicati dal progetto Selina, questa azione mira a tutelare il capitale naturale urbano, recuperare aree verdi degradate e incrementare i servizi per la comunità con interventi estesi di riforestazione, come la piantumazione di più di 3.000 piante a Gocciadoro con il progetto Mosaico Verde promosso da Legambiente e Azzero CO2.

Diffondere sport e sani stili di vita nelle aree verdi urbane

Il Comune di Trento ha affidato all’ Azienda speciale per la gestione degli impianti sportivi (ASIS) la gestione delle strutture sportive per lo sport strutturato delle Società sportive. Queste strutture rappresentano prevalentemente spazi aperti, spesso permeabili e con una presenza di verde significativa.

Anche nel verde comunale fruibile – i parchi ed i giardini pubblici comunali – sono presenti molte attrezzature gioco: queste si caratterizzano per l’essere aperte ed accessibili a tutti per il gioco libero. Campetti da calcio, calisthenics, campi da pallavolo, pallacanestro, beach volley, tavoli da ping pong… sono tante queste attrezzature che seguono con relativa agilità le richieste del territorio, gli sport più diffusi. Con esse si diffonde e si supporta la dimensione dell’attività fisica e dell’aggregazione dei cittadini, prevalentemente giovani, espandendo il ruolo del verde come luogo di diffusione di sani stili di vita.

Ottimizzare e incrementare il verde di mitigazione

Con verde di mitigazione si intendono aree a verde che perseguono l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale di attività antropiche. Nel caso specifico di Trento in questa categoria sono comprese le aree a parcheggio, il verde stradale (aiuole, rotonde e svincoli inverditi) così come le aree di pertinenza della ferrovia.

L’azione è volta ad aumentare la permeabilità e la componente arborea nelle aree a parcheggio; ridurre la presenza di polveri e inquinamento acustico; promuovere la funzione ornamentale delle aiuole; valorizzare le aree verdi ferroviarie.

Le azioni sono mirate a ripristinare l’aspetto estetico del paesaggio urbano compromesso o alterato dalle infrastrutture viarie, trasformare aree monofunzionali in spazi verdi condivisi e rigenerativi, valorizzandoli come risorsa per il benessere della comunità e migliorando l’integrazione tra infrastruttura e ambiente urbano

Riattivare il verde incolto pubblico: da aree marginali a aree strategiche per l’incremento del verde urbano fruibile

Per verde incolto si fa riferimento alla definizione fornita da ISTAT, ovvero tutte le aree verdi in ambito urbanizzato di qualsiasi dimensione non soggette a coltivazioni o altre attività agricola ricorrente o a sistemazione agrarie, per le quali la vegetazione spontanea non sia soggetta a manutenzioni programmate e controllo.

All’interno di questa tipologia di verde urbano possono ricadere ex aree industriali dismesse, ex caserme militari, l’area destinata al nuovo complesso ospedaliero, ecc.

Spesso percepite in modo negativo come elementi di abbandono, le aree verdi incolte possono ciononostante giocare un ruolo prezioso all’interno della rete ecologica urbana. In particolare, non essendo soggette a manutenzioni regolari, queste aree risultano spesso idonee per la riproduzione di alcune specie faunistiche e presentano elevati livelli di biodiversità.

Le aree verdi incolte non giocano solamente un ruolo cruciale nel mantenimento della natura urbana ma possono anche essere importanti per il tempo libero e la ricreazione, utilizzate ad esempio come spazi verdi informali che offrono l’opportunità di vivere la natura nel quartiere. In tempi di cambiamenti climatici, diventano importanti come aree di compensazione climatica.

Deimpermeabilizzare le aree urbane e introdurre sistemi di drenaggio urbano sostenibile

SUDS: Sustainable urban drainage systems, ovvero Sistemi di drenaggio urbano sostenibile, sono un insieme di pratiche e tecnologie progettate per gestire le acque piovane e ridurre l’impatto del drenaggio urbano sull’ambiente naturale. Sono particolarmente importanti nelle aree urbane densamente popolate, dove le superfici impermeabili come strade, marciapiedi e tetti possono aumentare significativamente il deflusso delle acque piovane, portando a inondazioni, erosione del suolo e inquinamento delle acque.

Anche Trento possiede zone edificate dove i sottoservizi sono stati realizzati prima di espansioni urbane successive e quindi sottodimensionati, o dove le aree permeabili, pubbliche e private, sono poche e quindi le acque piovane possono defluire con maggiore difficoltà in occasione di eventi estremi. Insieme a dispositivi tecnici impiantistici specifici (vasche di laminazione, bacini di accumulo…) anche altre azioni possono aiutare: aumentare le superfici permeabili che possano allontanare le acque nel terreno, aumentare le superfici arboree che fanno uso di grandi quantità d’acqua, accogliere le acque in aiuole e giardini dedicati o mediante sistemi di stoccaggio o cisterne sotterranee.

All’interno delle aree verdi è da privilegiare il recupero delle acque piovane ai fini irrigui. Queste verifiche dovranno riguardare cortili scolastici e di edifici pubblici, piazze, ma anche parcheggi e strade.

Creare un bordo di mitigazione tra tessuto urbano e territorio agricolo

Il bordo di mitigazione tra il tessuto urbano e il territorio agricolo rappresenta una soluzione strategica per gestire la transizione tra le aree costruite e quelle coltivate, contribuendo alla sostenibilità e alla valorizzazione degli spazi. Nel caso di Trento, questo confine assume una particolare rilevanza, poiché la città è circondata da ampie estensioni di terreni agricoli, sia nel fondovalle che sulle colline adiacenti.

Questi bordi di mitigazione possono includere elementi come fasce verdi, giardini comunitari e aree di vegetazione naturale, che non solo favoriscono la biodiversità, ma anche la connessione ecologica tra i diversi ecosistemi.

Tali aree fungono inoltre da cuscinetti, riducendo l’impatto delle attività urbane sull’ambiente agricolo circostante. Proteggono le coltivazioni da inquinamento, rumori e altre pressioni derivanti dalla urbanizzazione, contribuendo così a mantenere la qualità delle produzioni agricole.

Infine, il coinvolgimento della comunità nella gestione e nella valorizzazione di questi bordi può promuovere una maggiore consapevolezza ambientale e un senso di appartenenza, rafforzando il legame tra la popolazione urbana e le tradizioni agricole del territorio. In questo modo, Trento può non solo preservare il suo paesaggio rurale, ma anche trasformare questi confini in luoghi di incontro e interazione sociale, contribuendo al benessere collettivo.

Valorizzare gli elementi identitari di attenzione (Dossi)

Comune I Tre Dossi di Trento, individuati dalla Carta del Paesaggio quale “Polo Identitario” (PI), consistono in tre emergenze morfologiche orografiche che condensano valore identitario, paesaggistico, ambientale/naturalistico, culturale ed agricolo, con una stratificazione di elementi che costituiscono il paesaggio proprio di questi tre landmark. Particolare menzione viene data nella letteratura storica al valore toponomastico originario della città di Trento “Tridentum”.

Caratterizzati da eccezionale valore iconografico e toponomastico sono localizzati rispettivamente nelle circoscrizioni del Centro Storico – Piedicastello, Povo e Oltrefersina.

Il sistema del verde e della fruizione che caratterizzano questi tre sistemi sono elementi fondanti che vanno preservati e mantenuti nel legare assieme le funzioni che contraddistinguono questi luoghi di alto valore storico-identitario.

Le altre Azioni proposte dal Piano

Per completezza, le altre azioni proposte riguardano questi temi:

  • Curare gli spazi verdi per gli animali domestici
  • Incrementare la biodiversità all’interno dei giardini scolastici comunali
  • Reinterpretare i paesaggi cimiteriali: luoghi della memoria e nuovi spazi spirituali nel verde
  • Integrare pareti e tetti verdi in edifici esistenti o di nuova costruzione
  • Valorizzare i giardini e gli alberi di proprietà privata
  • Incrementare le superfici verdi nelle piazze esistenti e in previsione
  • Attuare le aree verdi in previsione negli strumenti urbanistici vigenti in coerenza con gli obiettivi di Piano
  • Valorizzare la rete esistente di canali aperti e interrati
  • Riqualificare e valorizzare le aree verdi pubbliche sul lungofiume Adige attraverso la creazione di un parco fluviale urbano
  • Valorizzare e riqualificare le aste torrentizie urbane (Fersina e Salè) quali congiunzioni tra fondovalle e collina
  • Tutelare le aree agricole di rilevante interesse paesaggistico attraverso la creazione di un Parco Agricolo
  • Promuovere gli orti urbani comunali
  • Tutelare le aree di valore ecologico (Siti della Rete Natura 2000 e ulteriori aree naturali protette)