L’ omologazione sportiva delle piscine

Le piscine per l’agonismo, ovvero quelle in cui si possono svolgere le competizioni ufficiali di competenza della Federazione Italiana Nuoto, devono avere dimensioni e caratteristiche definite dalla Federazione stessa, in modo da poter gareggiare nei vari impianti natatori avendo requisiti identici in rapporto alle diverse tipologie agonistiche.

Roma, Campionato italiano Nuoto di Categoria, finali 4 agosto 2019 (Credit: FIN/Andrea Staccioli/deepbluemedia.eu).

L’ omologazione sportiva di una piscina per l’agonismo garantisce che quell’impianto corrisponde alle norme deliberate dalla F.I.N. (oppure dalla F.I.N.A. che è il corrispondente organismo sportivo internazionale), e che pertanto vi si possono svolgere gare e competizioni con le stesse condizioni del campo di gara.

Talvolta si verifica che l’impianto completamente finito e dotato di tutti i pareri e i certificati, non abbia ottenuto l’omologazione da parte della competente Federazione sportiva, per carenze dimensionali o di attrezzature; oppure semplicemente l’omologazione non è stata mai richiesta; oppure è stata erroneamente considerata “omologazione” l’approvazione del CONI.

Occorre pertanto chiarire che una cosa è il parere favorevole del CONI tramite SIS e CIS (trattasi di parere tecnico di carattere generale, rilasciato dopo l’analisi del progetto), altra cosa è l’omologazione sportiva, ossia la dichiarazione da parte di una Federazione che quel dato impianto è idoneo allo svolgimento di gare e campionati ufficiali riconosciuti dalla Federazione.

Per organizzare una gara ufficiale l’impianto deve essere provvisto di una certificazione rilasciata dalla F.I.N. che attesti la corrispondenza dell’impianto stesso alle regole dei campi di gara.

Nuoto-omologazione-segnature

L’omologazione riguarda esclusivamente la vasca con i suoi annessi, mentre tribune spettatori, spogliatoi e servizi ed altri ambienti non sono oggetto di omologa.

L’operazione di verifica e controllo viene eseguita da un tecnico omologatore ufficiale della F.I.N. che controlla la corrispondenza delle dimensioni e delle caratteristiche delle vasche ai regolamenti tramite un sopralluogo sull’impianto durante il quale effettua le misurazioni necessarie e annota le caratteristiche del campo di gara. Ogni vasca dovrà essere omologata per una o più attività, e nei complessi natatori con più vasche durante il sopralluogo si potrà controllare più vasche.

L’omologazione favorevole è anche richiesta se l’impianto è stato finanziato dall’Istituto per il Credito Sportivo, il quale si riserva di liquidare l’ultimo stato di avanzamento all’Impresa costruttrice solo se l’omologazione sportiva avrà dato esito favorevole.

La procedura di omologazione

Con l’approvazione del Consiglio Federale della F.I.N. n° 174 del 25/11/2019 è entrato in vigore il Regolamento di procedura per l’omologazione degli impianti natatori; tale regolamento stabilisce le operazioni da effettuare per ottenere l’omologazione.

Occorre precisare che l’omologazione sportiva di un impianto natatorio non è un’operazione semplice.

Può riguardare le gare di nuoto, gli incontri di pallanuoto, le manifestazioni di tuffi, di nuoto sincronizzato ed anche di salvamento: per ciascuna delle suddette competizioni vi sono inoltre vari livelli di attività (ad esempio gare regionali, nazionali o internazionali) con diverse richieste di dimensioni minime ed attrezzature.

Gwangju, Sud Corea. Mondiali pallanuoto Setterosa, 16 luglio 2019 (Credit: FIN-Andrea Staccioli/deepbluemedia.eu).
Gwangju, Sud Corea. Mondiali pallanuoto Setterosa, 16 luglio 2019 (Credit: FIN-Andrea Staccioli / deepbluemedia.eu).

Per la pallanuoto le misure del campo di gara variano a seconda della categoria (serie A1, A2 ecc.) e del genere maschile o femminile: per il nuoto, se una volta esistevano vasche da 25, 33,33 o 50 metri, oggi con l’adozione dei pontoni mobili possono essere omologate vasche lunghe 34,83 metri (33,33+1,50 di ponto-ne) oppure lunghe 51,50 metri (50+1,50) od anche 53 metri (50+1,50+1,50).

Il proprietario o il gestore di una piscina che vuole fare omologare la vasca o le vasche, deve farne richiesta con lettera indirizzata al Comitato Regionale F.I.N. di competenza, specificando se si tratta di prima omologazione o di rinnovo (le omologazioni hanno tutte validità di otto anni, dopodiché vanno rinnovate) con una breve descrizione dell’impianto, e delle discipline sportive interessate.

L’omologazione non è gratuita: alla richiesta va allegata l’attestazione del pagamento alla F.I.N. dei diritti amministrativi, stabiliti annualmente dal Consiglio Federale.

Ricevuta la richiesta, il Comitato Regionale incarica il suo tecnico omologatore di effettuare il sopralluogo di controllo per verificare la corrispondenza del campo di gara alle misure minime necessarie, usando adeguati strumenti di misura (laser, bindella con nastro in acciaio inox, ecc.).

Le misure principali che il collaudatore verifica sono, per una vasca per il nuoto, la lunghezza (con la tolleranza di 3 cm solo in più), la larghezza e la profondità; inoltre controlla le tracciature sul fondo e sulle pareti di testata della vasca, ed anche i blocchi di partenza e le corsie galleggianti.

Durante la visita l’omologatore provvede a compilare due schede: una, la più importante, è il Verbale di omologazione del campo di gara (di ogni singola vasca), mentre l’altra documenta le caratteristiche e le dotazioni dell’impianto, ai fini statistici e per la migliore conoscenza dell’impianto stesso.

I moduli da compilare sono forniti dalla F.I.N., e si possono scaricare dal sito federnuoto.it .

In allegato al Regolamento la F.I.N. ha prodotto alcune schede riassuntive: l’allegato n° 1 illustra le principali tipologie di vasche omologabili per le attività di nuoto, pallanuoto, syncro e salvamento; l’allegato n° 2 contiene le dimensioni dei vari campi di pallanuoto; l’allegato n° 3 riporta le dimensioni dell’impianto per i tuffi.

Le piattaforme del London Aquatics Centre durante le FINA/NVC Diving World Series del 2015 (Credit: Mitch Gunn/Shutterstock).
Le piattaforme del London Aquatics Centre durante le FINA/NVC Diving World Series del 2015 (Credit: Mitch Gunn / Shutterstock).

Se il controllo ha dato esito favorevole, l’omologatore firma il verbale con la dicitura “favorevole” e la scheda allegata, e lo consegna al Comitato regionale di competenza; se l’esito è stato negativo, il verbale sarà firmato con la dicitura “non favorevole” e consegnato al Comitato.

In alcuni (rari) casi, specialmente nei rinnovi di vasche molto vecchie, può essere richiesta alla F.I.N. una deroga speciale.

Se il verbale è stato negativo, il nuovo Regolamento consente al soggetto interessato di effettuare gli interventi necessari onde superare i problemi segnalati dallo stesso omologatore entro un anno; oltre tale termine la richiesta di omologazione decade senza diritto di rimborso della tassa di omologazione.

Il verbale di omologazione favorevole con i suoi documenti allegati viene inviato al Settore Impianti della F.I.N. di Roma, il quale esaminata tutta la pratica sottopone il verbale al Segretario Generale per la ratifica, e restituisce una copia ratificata al Comitato regionale e al soggetto richiedente l’omologazione.

(L’architetto Giampaolo Martino è Omologatore FIN e docente al Master Sport Management Marketing and Society dell’Università Bicocca di Milano).

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Strumenti per il progettista

Per gli standard dimensionali e altre informazioni tecniche riguardanti gli impianti per le attività natatorie consultate gli “Strumenti per il progettista” alle voci NUOTOPALLANUOTOTUFFI.