Napoli: Adeguamento della piscina Scandone

A Universiade conclusa, rivediamo quanto è stato fatto sull’importante impianto per il nuoto, al quale è stata affiancata una nuova vasca esterna coperta da tensostruttura, utilizzata per il “warm up” degli atleti

Pubblicazione cartacea su: Tsport 329
(Le immagini sono del Pool Fotografi Universiade napoli 2019)

La Piscina Scandone è la principale struttura per il nuoto e la pallanuoto della città di Napoli. Fu realizzata nel 1960 e successivamente intitolata al giornalista sportivo Felice Scandone in occasione della 4° edizione dei Giochi del Mediterraneo che si svolsero a Napoli nel settembre del 1963. In occasione dell’Universiade 2019, la piscina Scandone è stata selezionata per lo svolgimento delle competizioni ufficiali per la disciplina del nuoto mentre per le attività di warm up è stata realizzata una nuova vasca, all’esterno, funzionalmente collegata all’impianto esistente.

La piscina riqualificata

Il progetto di riqualificazione dell’impianto principale è stato pubblicato su Tsport 321, al quale rimandiamo per una descrizione dettagliata; ne riassumiamo le linee generali, accostate alle immagini del costruito, per poi completare l’informazione con il progetto della nuova vasca esterna.
La “Piscina Felice Scandone” è un impianto sportivo costituito da un edificio articolato su tre livelli che al suo interno ospita una piscina olimpionica per gare sportive, spazi per servizi di supporto e per il pubblico, parcheggi per utenti e addetti ed aree a verde, per una superficie complessiva di circa 14.000 mq.
L’impianto presenta una struttura architettonica unica nel suo genere per grandezza, capienza e morfologia “dell’architettura dell’acqua” destinata agli eventi agonistici in vasca olimpica. La tipologia è assimilabile allo stadio del nuoto e la stessa struttura evidenzia a tutt’oggi una scuola progettuale di eccellenza (evidenziabile dalle forme delle gradonate con sviluppo a pianta ellittica con eccellente curva di visibilità, ampi spazi spiaggia, luminosità e volumi).

(Disegni di Paolo Pettene)
(Disegni di Paolo Pettene)

Gli interventi effettuati in occasione dell’Universiade sono a prevalente carattere manutentivo e di riqualificazione, e sono stati studiati per rendere omologabile e prestazionale l’impianto alle manifestazioni internazionali. I moderni parametri richiesti dal Comitato organizzatore FISU sono stati risolti nel rispetto architettonico della struttura preesistente, con modalità non invasive, in sicurezza e con tempistiche esecutive certe dotando l’impianto delle attrezzature omologate di alta prestazione sportiva per le manifestazioni intenazionali FINA.
Per i sistemi di trattamento e distribuzione dell’aria nell’ambiente vasca, nel rispetto della morfologia microambientale delle strutture, non sono state previste controsoffittature (anche per la totale sicurezza degli ambienti e della normativa dei carichi sospesi), conservando quindi l’aspetto ambientale originario.

La nuova vasca warm-up

Le informazioni tecniche sono tratte dal progetto pubblicato nel sito ufficiale dell’Universiade.
Come richiesto dalla FISU, elemento imprescindibile per lo svolgimento delle competizioni nell’impianto esistente, era la realizzazione di una vasca warm up, limitrofa all’impianto esistente e di analoghe dimensioni, che potesse consentire agevolmente agli atleti di svolgere il necessario riscaldamento prima di affrontare le gare.
L’intervento, pertanto, ha previsto la realizzazione di una vasca olimpionica permanente di dimensioni 50 m x 21m x 2m dotata di una copertura tensostatica apribile lungo i lati, per consentirne l’uso durante tutto l’anno, prevedendone l’impiego, dopo l’Universiade, per gli allenamenti scuola nuoto. Il nuovo impianto è funzionalmente e tecnologicamente collegato alla struttura esistente, sul lato sud, di cui condivide gli spazi per i servizi di supporto, per il pubblico e le aree sussidiarie, nonché alcuni impianti.
Per consentire un agevole e diretto collegamento con la piscina Scandone, è stato realizzato un tunnel con telaio metallico e copertura in membrana tecnica in PVC fra l’ingresso sud e la nuova vasca. L’intervento è classificabile secondo le Norme CONI come impianto agonistico di III livello.

pianta-complessiva
Nel posizionamento del nuovo impianto si è perseguito l’obiettivo della massima integrazione con la struttura esistente, tale da poter considerare tutto l’assieme un vero e proprio complesso sportivo. La nuova piscina, infatti, è realizzata nell’area a verde posta lungo il lato sud dell’esistente impianto, e disposta altimetricamente in modo tale da contenere i volumi di scavo.
La spiaggia è integralmente coperta dalla struttura tensostatica.

La vasca

La vasca, realizzata con tipologia prefabbricata con pannelli in acciaio inox laminati a caldo con rivestimento in pvc, presenta uno sfioro continuo di tipo finlandese su tutto il perimetro; lo sfioro continuo rende la vasca altamente performante eliminando il fenomeno del ritorno dell’onda fastidioso per i nuotatori. Il sistema a sfioro continuo è indipendente dal sistema di smaltimento delle acque di lavaggio del piano vasca, costituito da una canalina perimetrale e pilette per la raccolta delle acque anche meteoriche.
Le testate sono grigliate per consentire il passaggio dell’acqua verso lo sfioro. Entrambe le testate sono di tipo amovibile; successivamente, potranno anche essere installati sistemi divisori mobili che consentiranno anche l’allestimento del campo gara pallanuoto regolamentare 30 x 21 m profondità costante 2m, oltre alla parzializzazione della vasca per lo svolgimento di più attività contemporanee: nuoto 25×21 m (8 corsie da 2,5 m) e ambito 9 x 21m per l’avviamento al nuoto o riscaldamento in occasione di competizioni agonistiche, garantendo la massima flessibilità, nel rispetto di un congruo equilibrio economico-gestionale.
Il fondo della vasca è rivestito con un doppio telo in policloruro di vinile flessibile (PVC-P), rinforzato internamente da un’armatura in fibra di vetro.

Data la particolare conformazione ed orientamento dell’area di intervento, una vera e propria area di risulta fra la piscina esistente e la muratura di confine con il Cinodromo, il piano vasca è stato progettato secondo una morfologia piuttosto “organica” che ha comportato per il bordo vasca delle dimensioni medie pari a m. 3,50 sui lati lunghi e m. 6 per quelli corti, garantendo, comunque, in maniera costante una distanza minima dagli ostacoli fissi, quali, ad esempio, le strutture della copertura tensostatica, mai inferiore a m 1.50.

La copertura tensostatica

Al fine di garantire un utilizzo continuativo dell’impianto durante tutto l’anno, è stata installata una copertura tensostatica con struttura ad archi in legno lamellare e membrana a doppia parete ad elevate prestazioni termiche.
La struttura portante della copertura è composta da una orditura principale costituita da 8 archi in legno lamellare incollati a sezione rettangolare, controventatura degli archi mediante puntoni fissati al cordolo perimetrale in c.a. con piastre di acciaio zincato, travi di banchina poste a 2,40 m di altezza dal suolo che determina l’altezza degli scorrevoli laterali.

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La struttura così formata è delimitata da un telo costituito da una doppia membrana che ricalca la geometria delle arcate di legno. Alle estremità, la struttura è chiusa da due testate a curvatura totale negativa, stabilizzata per forma mediante introduzione di pretensione. Tra le due membrane è creata un’intercapedine dove viene insufflata dell’aria attraverso apposito macchinario, formando così un materassino isolante che funge da barriera con l’esterno. L’ancoraggio e la messa in tensione sono ottenute mediante tubi inseriti in guaine correnti alla base della membrana, agganciati a tenditori posti sulle travi di banchina e a terra lungo il cordolo in corrispondenza delle testate.
I due lati lunghi della struttura, per una altezza di circa 2.40, sono tamponati con teli scorrevoli entro speciali guide metalliche.

Il percorso coperto

Fra la vasca ed il muro di confine con il Cinodromo, in aderenza a quest’ultimo, è stato realizzato un percorso coperto adibito anche quale postazione dei giudici in caso di necessità, costituito da una struttura in legno lamellare semplice, con montanti di sezione rettangolare, altezza massima fuori terra 2,70 m, rivestito con analogo telo in pvc della tensostatica. Le strutture delle due coperture, anche da un punto di vista sismico, non sono collegate; l’organicità dell’assieme, pertanto, è dato dall’utilizzo della medesima membrana tessile.