Ripristino di un palazzetto a Cavezzo (Modena)

Il Palazzetto dello Sport di Cavezzo fu costruito negli 1994-96 e dè stato danneggiato durante il sisma del 20 e del 29 maggio 2012. Il progetto qui descritto consiste nel recupero strutturale con adeguamento sismico, insieme ad interventi collaterali in grado di rendere pienamente fruibile l’impianto.

Il Palazzetto consiste di un padiglione centrale di dimensioni 34,20 m in larghezza e 46,20 m in lunghezza, altezza lorda 11,70 m dal pavimento, realizzato con ossatura prefabbricata di c.a. a sostegno della copertura in carpenteria metallica. La costruzione prefabbricata ricalca una pianta rettangolare con perfetta simmetria rispetto agli assi principali dell’area sportiva. Oltre ai pilastri principali, a diretto sostegno delle capriate, con passo di 5,10 m, sono presenti sui fronti laterali stilate di pilastri a passo di 4,80. In aderenza alle stilate principali, all’interno del padiglione e quindi su entrambi i lati dell’area sportiva sono presenti gradonate contrapposte realizzate con elementi prefabbricati in c.a., utilizzate come tribunette per il pubblico, a cui si accede direttamente dal piano terra dalla parte del fronte ingresso principale e dai corridoi del primo piano per entrambe le gradonate.
Oltre ai pilastri principali, a diretto sostegno delle capriate, con passo di 5,10 m, sono presenti sui fronti laterali stilate di pilastri a passo di 4,80. In aderenza alle stilate principali, all’interno del padiglione e quindi su entrambi i lati dell’area sportiva sono presenti gradonate contrapposte realizzate con elementi prefabbricati in c.a., utilizzate come tribunette per il pubblico, a cui si accede direttamente dal piano terra dalla parte del fronte ingresso principale e dai corridoi del primo piano per entrambe le gradonate.
In aderenza al nucleo centrale sul lato ovest ed est sono presenti costruzioni di servizio funzionale all’impianto sportivo realizzate prevalentemente con tipologia tradizionale.

Il terremoto del maggio 2012
Il sisma del 20 e sopratutto quello del 29 maggio 2012, hanno provocato un sensibile scuotimento della parte superiore del padiglione, i cui effetti più evidenti si sono riscontrati nella devastazione dell’ambiente interno, con la caduta di quasi la totalità dei pannelli del controsoffitto e la rottura della propria orditura di sostegno, che in parte è crollata e in parte è rimasta appesa in equilibrio precario. La parte relativa all’impianto di riscaldamento con termostrisce radianti sospese ha subito alcune rotture nelle raccorderie idrauliche e nei tubi di collegamento, così come il canale circolare di ventilazione, anch’esso in sospensione, si è staccato nel raccordo con il tratto posizionato in esterno. Il movimento della copertura ha prodotto in diversi punti la rottura del manto impermeabile soprattutto nei risvolti contro il tamponamento che ha determinato infiltrazioni meteoriche all’interno del padiglione con danno alle tinteggiature e alla pavimentazione in legno del parterre.
All’esterno si sono manifestate lesioni nel pannello superiore di cornicione su entrambi i fronti nord e sud, per effetto del martellamento della carpenteria di copertura contro il tamponamento. La forza d’urto ha provocato la rottura di tutti gli attacchi della trave di bordo sui pilastri in c.a. in entrambi i fronti nord e sud. Sono inoltre rimasti evidenti i segnali del sensibile movimento che hanno subito i pannelli stessi nella parte alta del tamponamento, i quali, privi di collegamenti meccanici, hanno rischiato di uscire dalla tacca di guida del pilastro.
La costruzione risalente a 25 anni fa, fu concepita secondo un modello isostatico, essendo costituita da componenti strutturali prefabbricati in cemento armato nelle opere in elevazione, e in carpenteria metallica per la copertura del padiglione in appoggio alla sommità dei pilastri. Anche i solai sono del tipo a pannelli, in appoggio semplice sulle travi, pur con il getto integrativo di completamento leggermente armato.
Pertanto una costruzione non conforme ai criteri di modelli sismo-resistenti, che tuttavia, in occasione degli eventi sismici del maggio 2012, ha mostrato di assorbire sollecitazioni e spostamenti, senza manifestare deformazioni permanenti e rotture dei principali componenti strutturali, se non in qualche situazione marginale e di dettaglio.
La forma pressoché quadrata e regolare dell’impianto strutturale, la fondazione su pali pilota, l’ossatura compatta e rigida su tutti i lati con pannelli di tamponamento in c.a. alloggiati ad incastro tra i pilastri, la leggerezza della copertura metallica, sono stati tutti fattori che hanno giocato un ruolo importante nella distribuzione delle forze, che non hanno manifestato concentrazioni apprezzabili su un singolo componente strutturale piuttosto che su altri.
Gli effetti della sisma si sono riscontrati soprattutto nei danni arrecati nelle opere di completamento ed accessorie, come la controsoffittatura completamente disfatta o crollata e il manto impermeabile di copertura che si è strappato nelle parti perimetrali risvoltate sui pannelli di tamponamento, segni evidenti di una forte movimentazione della copertura del padiglione principale durante il sisma.

Gli interventi di adeguamento antisismico
Oltre alla funzione di impianto sportivo il Palazzetto dello Sport assume rilevanza strategica per la Protezione Civile in caso di calamità, per cui la Committenza (Comune di Cavezzo) ha indicato per l’edificio la Classe d’uso IV con vita nominale di almeno 50 anni. Le verifiche pertanto sono state uniformate alle sollecitazioni derivanti da severe condizioni di carico di cui la componente sismica assume un rilievo particolarmente gravoso (accelerazione massima in superficie pari a 0,327), in considerazione della categoria D del terreno, esperita dalle indagini geologiche.
Si annota che la massima accelerazione registrata al sito nell’evento del 29 maggio 2012 è stata pari a 0,28.
Il progetto di adeguamento sismico ha comportato interventi sulle strutture di tipo conservativo in quanto teso essenzialmente a non alterare l’identità tipologica della costruzione nel suo insieme, senza modifiche delle caratteristiche architettoniche del complesso. Pertanto interventi non invasivi dell’integrità dei locali e delle finiture in quanto le opere introdotte con finalità di adeguamento hanno preservato l’assetto distributivo originale dell’impianto sportivo all’interno dell’edificio senza alterare la composizione dei prospetti, costituita da tamponamenti prefabbricati e da parti di muratura con paramenti a vista.
Pur coinvolgendo ogni parte della struttura, il criterio informatore è stato quello di mantenere ogni elemento tipologico strutturale in essere senza modificarne la geometria delle sezioni e quindi le proprie caratteristiche statiche, a volte con interventi di rafforzamento locale, ma soprattutto con l’introduzione di organismi strutturali con la funzione di eliminare le situazioni di vulnerabilità più rilevanti, conseguenza della isostaticità del modello globale di origine.

Gli altri interventi
Fra gli interventi accessori al consolidamento strutturale, é stata rifatta interamente la copertura del padiglione, impiegando lamiera d’alluminio a tutta lunghezza senza soluzione di continuità, sovrapposta al preesistente manto impermeabile, dotata di tutti gli accessori per la tenuta e lo smaltimento delle acque meteoriche, senza uso di guaine e sigillanti, in modo che possibili movimenti della struttura metallica, non diano luogo a spostamenti relativi delle lamiere, dei canali di gronda e in genere di tutte le raccorderie che possano causare infiltrazioni entro il padiglione. Uno studio dettagliato delle lattonerie in lamiera di alluminio del cornicione, delle converse unitamente ai pluviali esterni e agli scarichi di troppo pieno, concorre alla funzionalità complessiva nel tempo dell’impianto di tenuta alle precipitazioni meteorologiche.
Sono state eseguite nuove impermeabilizzazioni con guaine prefabbricate bituminose protette da ghiaia lavata in superficie contro gli effetti di essicazione della matrice bituminosa ai raggi solari. Esse sono state realizzate su tutti i terrazzamenti di copertura dei corpi dell’edificio aderenti al padiglione principale, con incollaggio a caldo sulle guaine esistenti, previo la conformazione regolare delle pendenze agli scarichi per il deflusso delle acque meteoriche.
Infine, un nuovo pavimento ligneo del campo di gioco è stato realizzato con le stesse caratteristiche e modalità costruttive del campo originale: questo è stato demolito in quanto rovinato a seguito del sisma, ma soprattutto deformato per effetto dell’umidità in tre anni di non utilizzo dell’impianto sportivo. E’ stato realizzato un parquet galleggiante a listoni di faggio, ammortizzato su orditura sottostante, secondo modalità costruttive specifiche per l’uso sportivo del pavimento.