La nuova atletica al Polisportivo di Belluno

L’intervento è parte sostanziale del rinnovamento e potenziamento funzionale e della sicurezza dello Stadio Polisportivo della città di Belluno di proprietà del Comune e gestito alla società Sportivamente Belluno Srl di cui il Comune è l’unico socio.

Pubblicazione cartacea su: Tsport 348
Belluno atletica Stadio Polisportivo

Il rinnovamento della pista di atletica del Polisportivo di Belluno rientra nel progetto complessivo di potenziamento funzionale e della sicurezza dello stadio cittadino e ha l’obiettivo di adeguare la pista alle esigenze dell’attività sportiva, locale e provinciale.

Inquadramento del progetto di atletica allo Stadio Polisportivo di Belluno

L’impianto di atletica leggera dello Stadio Polisportivo di Belluno è quello storicamente più antico e importante della provincia, attorno al quale ruota gran parte dell’attività locale e provinciale, sia per quanto attiene la fase di allenamento e preparazione, come pure organizzativa ed agonistica: anche se questa è venuta meno negli ultimi tempi per la sopravvenuta inadeguatezza e degrado dell’intera struttura.

È stato pertanto necessario un radicale rifacimento che rispondesse a quelle che sono le esigenze proprie dell’atletica leggera, così com’è sempre stato in passato, dal momento che questa struttura negli anni ha saputo distinguersi anche in ambito nazionale per l’attività ospitata; molti specialisti in quest’impianto sono sportivamente cresciuti diventando anche protagonisti significativi dell’atletica italiana.

Per anni l’impianto bellunese è stato sede abituale dei raduni delle Squadre nazionali di atletica leggera e, proprio a Belluno, campioni come Livio Berruti costruirono alcune delle proprie grandi imprese sportive.

Agnese Possamai, su questa pista, ha fatto sbocciare e sviluppato quella personale e singolare carriera da mezzofondista, raccogliendo allori internazionali di grande significato in uno dei periodi più importanti per l’atletica italiana. In parte si allenarono in questo stadio anche Gabriele De Nard, Dino Tadello, Modesto Bonan. Molti altri atleti locali hanno saputo preparare, in questa struttura, momenti della propria attività da protagonisti di livello assoluto.

Com’è fatto l’impianto di atletica allo Stadio Polisportivo di Belluno

Molti risultano i fruitori dell’impianto. Oltre alle principali società sportive (di atletica e di calcio), le scuole di ogni ordine e grado della Provincia di Belluno, le forze dell’ordine e i comuni cittadini che utilizzano l’area esterna della pista di atletica quale percorso per il fitness.

Lo Stadio Polisportivo di Belluno si estende per un’area di circa tre ettari e presenta:

  • un circuito per l’atletica;
  • un campo da calcio collocato all’interno della pista di atletica;
  • due campi da calcio in erba sintetica per gli allenamenti.

Per quanto riguarda in particolare l’atletica, la struttura presenta una pista della lunghezza di 400 metri con sei corsie. I settori dei lanci sono uno per il martello e disco, uno per il peso, due per il giavellotto. Per i salti, due settori sono per il salto con l’asta, due per il salto in alto e quattro per il salto in lungo.

Nonostante la manutenzione costante e assidua, l’impianto metteva ormai in evidenza alcune carenze strutturali ed impiantistiche.

La pista di atletica innanzitutto risultava datata (avendo oltrepassato i 30 anni di utilizzo), con la pavimentazione spesso fessurata; mancava inoltre un reale controllo dei fruitori dell’impianto, data l’assenza di tornelli e sistemi di videosorveglianza.

L’intervento si è posto lo scopo di rinnovare l’impianto sportivo (pista di atletica e relative pedane), e di migliorare i livelli di sicurezza inserendo un sistema di videosorveglianza ed un sistema di regolamentazione dell’accesso agli spogliatoi e della pista di atletica attraverso l’uso di tornelli a tutta altezza.

Il progetto dell’atletica allo Stadio Polisportivo di Belluno

Data la situazione dello stato di fatto, stante che la superficie preesistente non era più in condizioni né di essere rigenerata, né di essere levigata per una successiva ricostruzione, al fine di rendere nuovamente agibile, utilizzabile e pienamente funzionale l’impianto, oltre che di ottenere la classe B di omologazione, si è scelto di ricostruire completamente il manto della pista, piuttosto che effettuare numerosi e diffusi interventi localizzati. In questo modo, infatti, non si sarebbe ottenuta un’omogeneità della superficie sottoposta alle prove di collaudo.

Sono stati inoltre previsti lavori specifici sulle varie pedane, come la risagomatura della fossa siepi, la riduzione da due a una della pedana per il salto con l’asta per permettere l’allungamento della corsa e la posa di un idoneo materasso omologato ed alcuni interventi localizzati sulle pedane del peso e del disco. La posizione planimetrica complessiva delle pedane non è stata mutata.

La superficie sportiva

Una volta predisposto il sottofondo bituminoso è stato realizzato il pavimento sportivo, costituito da un manto sintetico elastico sandwich, ottenuto mediante stesura di un primo strato di 10 mm in tappetino di gomma prefabbricata realizzata in fabbrica con idonei valori di peso specifico incollato al sottofondo bituminoso mediante collante poliuretanico adatto; successivamente, grazie alla nuova tecnologia 4.0 del tappetino prefabbricato del sistema pavimento adottato, la stesura di resina poliuretanica turapori è stata realizzata solo sulle giunture dei teli e non su tutta la superficie. A seguire uno strato superficiale di usura dello spessore totale di 4 mm, costituito da colata autolivellante in resina poliuretanica bi-componente colorata, e successiva semina di granuli di termo polimero (EPDM) pure colorati, eseguita sullo strato di resina bicomponente non ancora catalizzata per ottenere il parziale inglobamento nella stessa.

Ultimata la ricostruzione del manto è stato posato il necessario corredo specialistico – comprensivo di cordoli e targhette metalliche – e realizzata la segnaletica orizzontale secondo i Regolamenti tecnici FIDAL per il collaudo, l’omologazione e la certificazione per impianti di atletica leggera.

Sicurezza a bordo pista

Sul perimetro esterno della pista è presente una fascia di larghezza di circa 1,30 m tenuta a prato, che costituisce la fascia di sicurezza; sul perimetro interno, tra il cordolo che delimita la pista e la canaletta, è presente una corsia di allenamento della larghezza di 95 cm. Gli ostacoli presenti al limite di dette fasce (le panchine del campo di calcio, i tralicci del fotofinish) sono messe in sicurezza con la posa di rivestimenti protettivi morbidi e duttili, certificati per impatto sportivo.