Centro natatorio a Courchevel (Francia)

Approfondiamo la conoscenza del centro acquatico di Courchevel, nelle Alpi francesi, inserito sinuosamente nel paesaggio. La copertura segue l’orografia del terreno su cui è realizzato il complesso, risultando così in parte seminterrata e traendone i benefici dell’isolamento, sia invernale che estivo, dovuti all’essere parzialmente ricoperta da un tetto a giardino, verde in estate e suggestivamente ricoperto di neve durante l’inverno.

Pubblicazione cartacea su: Tsport 311

Courchevel, situato nel mezzo delle Alpi francesi, include diversi comuni distribuiti su degli altipiani situati a differenti altitudini. Il nuovo centro acquatico si colloca a metà strada tra Courchevel 1650 e Courchevel 1850. In questo contesto ambientale il progettista ha riproposto in chiave architettonica l’eleganza e la sinuosità dei rilievi vallivi ed alpini fondendo mirabilmente gli spazi funzionali interni con le grandi strutture portanti esterne.
L’intervento spicca per la pulizia delle linee compositive le quali non hanno assolutamente un significato “manieristico” fine a se stesso ma, anzi, sono sempre riconducibili ad una legittima giustificazione funzionale in perfetto equilibrio compositivo.
In particolare colpiscono gli spazi occupati dalle vasche natatorie che quando corrispondono agli ambienti interni sono di una essenzialità estrema e quando proseguono all’esterno sembrano coesistere da sempre come se la struttura architettonica si fosse fusa con esse in un secondo tempo.

La copertura segue l’orografia del terreno su cui è realizzato il complesso acquatico, risultando così in parte seminterrata e divenendo al tempo stesso una “scultura” di spazi e luce traendone i benefici dell’isolamento, sia invernale che estivo, dovuti all’essere parzialmente ricoperta da un tetto a giardino risultando verde in estate e suggestivamente ricoperto di neve durante l’inverno.
Attualmente il complesso acquatico è un vero e proprio polo funzionale regionale: al suo interno trovano spazio palestre, sale ricreative, giochi d’acqua, SPA e molto altro ancora: vengono organizzate le più svariate attività ludico-sportivo garantendo una occupazione giornaliera e stagionale assolutamente in linea con l’importante investimento di realizzazione e gli ingenti costi di gestione e conduzione.
La copertura del progetto segue la topografia del sito, sollevandosi, per racchiudervi, in modo quasi sotterraneo, tutte le funzioni del programma. La fluidità degli spazi fra loro e la scelta esplicita di separare su livelli differenti le due zone principali, una di divertimento e l’altra di relax, si basa sulla trasparenza e la fluidità.
L’articolazione della copertura permette all’edificio di aprirsi e di comunicare direttamente con la natura circostante lasciandovi penetrare la luce naturale, grazie alle facciate laterali trasparenti.
A queste aperture si aggiungono le conchiglie in legno e vetro posate sul tetto, che si orientano verso sud per irrorare gli spazi interni di luce naturale.

La facciata lato strada è animata dalla parete di arrampicata, un’offerta complementare integrata nell’edificio. In basso, la ricezione si apre sullo spazio piscina destinato alle attività per il grande pubblico.
Queste comprendono uno scivolo acquatico di oltre 30 metri, un ampio fiume d’acqua di oltre 100 metri, una vasca di salti, una laguna, una vasca natatoria ed una vasca esterna. Al centro, una piscina per bambini con la sua “conchiglia” colorata. Questo spazio ludico è, attraverso una scala integrata nella topografia, collegato ad una zona più calma dedicata al relax e al benessere.
Questa gravita intorno ad una laguna che si prolunga all’esterno. Intorno a quest’ultima, numerose funzioni completano lo spazio di relax: una grotta con un bacino di acqua salata, un centro di massaggio con diversi servizi e un’altra cavità aperta su delle saune e degli hammam, oltre ad una vasca fredda esterna. Ogni luogo è allestito con un design specifico. A nord sempre allo stesso livello, uno snack si apre su una vasca da surf.
All’ultimo livello, un ristorante da 300 coperti offre la vista sulle montagne a nord. Un collegamento sotterraneo permette di legare il centro acquatico al parcheggio.

La struttura metallica

Per coprire gli spazi interni pur conservando una vista panoramica del paesaggio, è stato concepito un tetto di 120×80 metri la cui superficie emerge dal suolo e copre l’insieme degli impianti con un numero minimo di punti portanti: 25 colonne, due muri e 3 spalle. Questi punti d’appoggio in alcuni ambienti sono distanziati di 29 metri con mensole a sbalzo che raggiungono i 17. La scelta di una carpenteria metallica si è imposta per rispondere ai vincoli dati dalle grandi dimensioni, dai carichi di neve elevati – in media 650 kg/mq – e dalla sismicità del luogo.
La struttura portante della copertura, di geometria complessa e senza giunti di dilatazione, consiste in una rete di travi a traliccio incrociate, spaziate ogni 4,4 metri, di 2 metri di altezza statica, bucate in corrispondenza delle quali quattro conchiglie che misurano fino a 27 metri di apertura.
La spaziatura fra i tralicci è stata governata sia da aspetti architettonici come il posizionamento delle colonne, che da aspetti tecnici come il trasporto sul cantiere degli elementi prefabbricati o la misura massima dei bagni di galvanizzazione a caldo.
La concezione della struttura nella ricerca di un optimum rigidità-leggerezza, ha permesso di rispondere alla richiesta iniziale di una struttura leggera dal costo controllato. Un cantiere di montagna come quello del centro acquatico comporta notevoli difficoltà come l’accessibilità o ancora dei tempi di intervento che sono limitati a meno di sei mesi l’anno. Lo sviluppo di assemblaggi specifici delle ossature dei tralicci con perni incernierati invece degli imbullonamenti ha permesso un montaggio più facile oltre a un minore ingombro di cantiere.