L’occasione di riparlare del PNRR nello “Speciale” di TSPORT 356, ci ricorda la grande occasione sprecata di poter collocare la riqualificazione urbanistica di quartieri e periferie urbane in piani di grande respiro.
L’urbanistica dimenticata
San Donato Milanese. Proposta di variante al Piano Integrato di Intervento “San Francesco”.
Proponente: SportLifeCity Srl; development manager: Italy Stadium Advisors; team di progetto: CAA Icon UK, Manica Architecture, GAe Engineering; paesaggio: LAND Italia Srl.
Infatti dobbiamo riconoscere che i “Piani Urbani Integrati” (Missione 5 – Componente 2 – Investimento 2.2) sono solo una sommatoria di singoli interventi tutt’altro che collegati fra loro.
Del resto, l’urbanistica e la pianificazione territoriale in Italia producono tanti disegni, a varie scale, mal coordinati fra loro, frazionati tra le competenze delle singole Amministrazioni, e soprattutto soggetti alla libera contrattualità della “Variante”. Sicché un piano urbanistico che nasce organico ed equilibrato può subito dopo l’adozione venire assediato da proposte di modifica derivanti da specifiche contingenze, rischiando di perdere la visione d’insieme.
Lo vediamo – nel nostro campo – con i progetti dei grandi impianti sportivi, quelli che sono mossi da interessi di rilevante livello economico. Difficilmente il mitico “Nuovo Stadio” chiede di collocarsi in un’area che la pianificazione territoriale aveva destinato a tale utilizzo.
Non che questo sia da censurare: e tuttavia la necessità di una variante urbanistica dovrebbe collocarsi in un quadro di revisione di tutti i pesi e le strategie del territorio circostante. È ciò che avevamo rimproverato all’epoca della prima proposta per il nuovo stadio di San Siro, in netta violazione delle previsioni del Piano di Governo del Territorio di Milano, peraltro appena varato.
Più coerente appare – ad esempio – la proposta fatta dal Milan FC per insediarsi su un terreno di San Donato Milanese. L’area individuata è già destinata ad impianti sportivi in base a un Piano Integrato di Intervento, che deve naturalmente essere adeguato ai nuovi pesi insediativi. Si tratta di un’area interclusa tra fasci di linee ferroviarie e raccordi autostradali, e la proposta ha il solo handicap di prevedere una serie di parcheggi fuori da tale perimetro, su aree agricole tutelate dal Parco Agricolo Sud Milano. Il Comune si è mosso bene, illustrando con chiarezza pubblicamente lo stato della pianificazione e le criticità (documenti tutti reperibili sul sito istituzionale), nonostante la persistente opposizione di comitati locali.
Indipendentemente dal giudizio sulle scelte delle squadre milanesi e dall’evoluzione che la questione potrà avere in futuro, ci si deve aspettare che l’urbanistica entri autorevolmente nella valutazione della (eventuale) variante e risolva il conflitto d’interesse con il paesaggio agrario tutelato, senza scorciatoie ma anche senza eccedere nella tentazione dell’immobilismo fine a sé stesso.
Qui possono essere sfogliate le slide presentate dal Sindaco di San Donato Milanese in occasione dell’incontro pubblico del 13 febbraio 2024.