Brescia: Nascita del Palaleonessa

Il vecchio padiglione fieristico, dalla pianta circolare, è stato oggetto di un drastico intervento di trasformazione che ha dato vita al nuovo palazzetto dello sport, ideato per la pallacanestro di livello internazionale, con ingegnose soluzioni architettoniche e strutturali.

Pubblicazione cartacea su: Tsport 324

In principio era il Padiglione EIB (Ente Iniziative Bresciane), realizzato negli anni ’60 per essere adibito a padiglione fieristico di esposizione dei prodotti industriali del territorio.
La pianta è circolare, con un diametro di poco più di 93 metri, per una superficie coperta complessiva di circa mq 6.935; l’ambiente interno aveva 75 metri di diametro ed un’altezza all’intradosso del controsoffitto di m 10,85.
Molto particolare il sistema di copertura, costituito da una tensostruttura, nascosta dal controsoffitto in alluminio.
In prospettiva del riutilizzo della struttura, non più utilizzata dalla Fiera, l’Amministrazione Comunale fissava alcuni obiettivi da perseguire nella redazione di un progetto preliminare, posto poi a base di un bando di appalto integrato.

Gli obiettivi

In primo luogo, il progetto doveva rispondere alle esigenze agonistiche della pallacanestro, considerata l’attività della massima compagine cittadina, il Basket Brescia Leonessa, che oggi milita in Serie A1, e che ha giocato le ultime tre stagioni presso il palazzetto di Montichiari in quanto la precedente sede bresciana – il PalaSanFilippo – ha una capienza di soli 2500 spettatori.
Il nuovo palazzetto doveva quindi essere dimensionato per poter ospitare 5000 persone in caso di eventi sportivi, con l’opportunità di consentire alla squadra locale di partecipare ai tornei nazionali al massimo livello, predisponendo le caratteristiche dell’impianto per consentire anche incontri a livello internazionale, secondo le norme previste dalla FIP (Federazione Italiana Pallacanestro), puntando a ottenerne la classificazione a livello “Gold”.
Ulteriori parametri, la riqualificazione strutturale dal punto di vista antisismico, e dal punto di vista del contenimento energetico (collocando l’edificio almeno in classe B), il tutto tenendo conto delle risorse disponibili e delle future esigenze di contenimento dei costi di gestione.

L’intervento sull’involucro

Il primo passo nell’attuazione del progetto è stato quello di “eliminare i segni del tempo”: sia dal punto di vista dell’immagine (le fasce circolari rivestite in doghe di lamiera, i pennoni radiali, la scala di sicurezza esterna) sia della conformità alle norme edilizie attuali (serramenti, portoni d’ingresso).
Si è poi proceduto al ridisegno dell’involucro edilizio.
È stato realizzato il rivestimento a cappotto della fascia superiore destinata a fare da coronamento alla vetrata circolare del secondo piano che, a seguito dell’irrobustimento del relativo solaio, è diventato un’ampia loggia di deflusso spettatori: utilizzabile sia come foyer all’aperto nell’intervallo degli eventi sportivi o degli spettacoli, sia (previa un’opportuna pavimentazione) come pista al coperto di circa 250 m riservata agli allenamenti degli atleti.
Ecco quindi la vetrata perimetrale per consentire l’illuminamento diurno del palasport, senza rischio di abbagliamento data la profondità di 9 metri della loggia esterna.
Lungo tale vetrata sono distribuite numerose uscite di sicurezza per il deflusso degli spettatori da questo livello lungo le scale disposte a raggiera.
Anche sulla parete perimetrale che circonda il primo piano è stato realizzato un tamponamento con blocchi isolanti intonacati, lasciando tuttavia spazio ad una vetrata perimetrale continua che dà luce alla ampia galleria retro-tribuna, dotata di servizi igienici ed utilizzabile anche come foyer interno che può prevedere di zone ristoro, merchandising, ecc.
La vetrata perimetrale continua è interrotta da 11 portali per il deflusso degli spettatori dalla quota del primo piano.
L’anello perimetrale a piano terra, infine, è stato in buona parte allargato sul filo dei pilastri esterni esistenti, realizzando murature con cappotto e sostituendo tutti i portoni di ingresso.

La nuova immagine architettonica

Completata la rigenerazione edile delle pareti perimetrali esterne dell’edificio preesistente, recuperando tutto il possibile e limitando gli smaltimenti al puro necessario, il passaggio successivo consiste nel vero e proprio restyling architettonico con la trasformazione totale della sua immagine.
La muratura di base dell’anello esterno al primo piano ed il parapetto in c.a. della loggia coperta al secondo sono stati colorati con rivestimento in piastrelle monocottura di colori vivaci, incollate con colle speciali per l’esterno, in base ad un prestabilito schema pittorico geometrico.
Gli anelli di base e di testa, come pure la raggiera dei pilastri preesistenti sagomati, sono stati tinteggiati (con vernici a base di silicati) con colori chiari per valorizzare al massimo la fascia colorata centrale.
Un segno architettonico importante è poi costituito dalle 11 scale esterne in struttura metallica (con gradini e pianerottoli prefabbricati in c.a.), disposte a raggiera e ciascuna con un proprio distinto colore per organizzare anche visivamente l’afflusso ed il deflusso degli spettatori dalle varie tribune.
La struttura reticolare in tubi di acciaio, a forma di iperboloide parabolico a maglie romboidali avvolgente il preesistente padiglione non è sismicamente connessa ad esso.
La sua funzione è in primo luogo puramente architettonica, in quanto costituisce di fatto un segno urbano irripetibile alle porte della città, senza nascondere la leggibilità delle preesistenti facciate e profili, anzi mettendo in risalto la razionalità anche economica del recupero edilizio; consente inoltre la realizzazione della loggia superiore, di cui abbiamo parlato, con i relativi vantaggi, e contribuisce a sostenere staticamente le 11 scale esterne. I fascioni esterni delle rampe sono appesi alla struttura reticolare che avvolge tutto l’edificio, mentre quelli interni sono fissati sulla struttura in c.a. esistente.
All’interno, appare in evidenza la vecchia tensostruttura, unica in Europa, di valore storico-ingegneristico, che in precedenza rimaneva nascosta nel controsoffitto; il giro delle tribune, in getto di c.a. e solette inclinate, con una capienza di 5.086 posti a sedere, circonda il parterre di 45,80 x 33 metri senza rampe o gradini di accesso.

Caratteristiche funzionali

Le dimensioni del parterre sono tali che nel suo ambito possono essere praticati tutti gli sport indoor (in modalità allenamento è possibile la collocazione trasversale di due campi regolamentari di basket accostati), oltre naturalmente a spettacoli, concerti, congressi, ecc.
Inoltre poiché il campo gioco, il parterre e tutti gli spogliatoi sono sostanzialmente alla medesima quota del piazzale esterno, saranno particolarmente facilitati tutti gli sport per disabili.
Sarà possibile anche qualsiasi tipo di spettacolo o congresso (la capienza parterre è di 1850 spettatori), in virtù di una acustica studiata specificatamente. A tale scopo il parquet sportivo utilizzato per le attività agonistiche è costituito da un pavimento flottante che può essere smontato in sole 4 ore lasciando a vista un sottostante parquet con caratteristiche di maggiore resistenza all’uso.
In tal caso il palcoscenico sarà ubicato a valle del magazzino e dell’ingresso carraio ed ovviamente a valle della corrispondente tribuna di testata, sul cui muro sono posizionate prese speciali per l’illuminazione della scena e per l’alimentazione degli speciali diffusori sonori.
L’impianto distributivo progettato non solo rispetta le normative sportive e di sicurezza, ma propone un sistema organizzativo caratterizzato da relazioni e aggregazioni e basato su un ordine geometrico facilmente leggibile da tutti gli utilizzatori (spettatori locali e ospiti, giocatori, arbitri, giornalisti, vip, personale della gestione, ecc.) e sulla considerazione che il Palaleonessa sarà dedicato sostanzialmente allo sport professionistico.


Tale sistema è dettato dalla posizione degli ingressi situati perimetralmente ad una quota + 0,15 rispetto al piazzale esterno, ma complanari a tutte le zone di accoglienza del piano terra e soprattutto del piano gioco, con totale eliminazione di scale o rampe per accedervi, oltre che con l’eliminazione dei pericoli di allagamenti in caso di eventi atmosferici di grande intensità, ivi compresa l’eventualità della esondazione del fiume Mella.
A nord-ovest e sud sono previsti gli ingressi per il pubblico locale, mentre a sud-est è previsto l’ingresso per il pubblico ospite (l’accesso riservato agli spettatori ospiti è separato ed indipendente, collegato direttamente con il loro specifico spazio parcheggio per pullman).
Sul lato est è ubicato l’ingresso riservato ad atleti, arbitri e personale delle società interessate dalle competizioni sportive, direttamente accessibile dal relativo parcheggio esterno.
Sul vertice nord-est è previsto anche l’accesso carraio di servizio al campo di gioco. Gli accessi ai locali tecnici sono rimasti nelle originarie posizioni.
La distribuzione degli spazi all’interno si articola quasi esclusivamente al piano terra, intorno al grande spazio del parterre di gioco, con la zona atleti (spogliatoi, palestre di muscolazione, servizi vari), la zona uffici, la zona spettatori con servizi e ristorazione, la zona stampa e locali tecnici.
Al primo piano, le tribune sono contornate dal grande spazio perimetrale di circa 2.400 mq, chiuso all’esterno da una fascia vetrata continua, che funge da disimpegno o da foyer.
Al secondo piano, le tribune di livello sono contornate da un fascia vetrata a 360° che fornisce una illuminazione naturale diurna, che si affaccia sulla grande loggia perimetrale profonda 8,90 metri con una superficie complessiva anch’essa di 2.400 mq, dove è possibile ricavare anche una pista al coperto di circa 250 metri lineari per gli allenamenti degli atleti (ad oggi non realizzata).

Le sedute

Gli spalti sono stati completati con circa 5.500 sedute, di due tipologie differenti: 2.000 sedute in monoscocca senza schienale lungo le curve (ossia i lati corti), e 3.500 ribaltabili sulle tribune, parte in plastica e parte nella versione imbottita.
Il modello monoscocca, stampato ad iniezione con polipropilene copolimero colorato, è composto da una solida base con nervature di rinforzo trasversali ed ingrossamenti di spessore in prossimità dei punti di fissaggio. La superficie della seduta è liscia brillante per facilitare l’opera di pulizia. Il deflusso dei liquidi è previsto nella parte centrale ed evita ristagni d’acqua. La scocca, una volta installata sulla pedata, termina a filo con lo spigolo del gradone ed appoggia su tutto il suo perimetro.
La seduta ribaltabile, che con sedile chiuso occupa solo 10 cm di profondità, è realizzata con una struttura portante prodotta con tecnologia ad iniezione utilizzando poliammide caricato al 30% con fibra di vetro; le due fiancate della sedute sono collegate da un perno centrale per rendere la struttura monoblocco, e attorno ad esso avviene la rotazione del sedile. Il sedile e lo schienale possono essere rivestiti con copertine amovibili in ecopelle imbottite con poliuretano.
Alle sedute spettatori si aggiungono le 46 poltroncine con doppio bracciolo per le panchine giocatori, le sedute con tavoli per la stampa, i divanetti per le zone lounge e vip.