Pump track: Poggiridenti e Lainate

SPECIALE OUTDOOR – Capitolo 22
Il pump track è una pista senza una forma predefinita, ma composta da curve paraboliche e gobbe opportunamente sagomate, da percorrere con mountainbikes, bmx, monopattini, pattini in linea e bici senza pedali, agendo sulla spinta del corpo anziché sulla pedalata.

(ph. Tomaso G.)

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Il pump può essere realizzato modellando il terreno, oppure assemblando parti sagomate in materiali diversi, dal legno a resine specifiche.

Un pump track realizzato con elementi prefabbricati (ph. Shutterstock)
Un pump track realizzato con elementi prefabbricati (ph. Shutterstock)

Un circuito tipico di pump track è costituito da almeno 6 dossi per lato e 2 curve paraboliche. Queste devono essere piatte al centro e ripide nella zona alta, per essere percorse a diverse velocità. Il raggio di curvatura va da 60° ad un massimo di 240°.

Il tracciato deve essere disegnato in modo da consentire l’avvio in discesa e la tenuta dell’accelerazione in corrispondenza di tutti gli ostacoli, senza che il biker debba utilizzare i pedali per dare la spinta ma solo per bilanciare il peso del corpo nelle varie situazioni. Con un buon coordinamento braccia/gambe si può riuscire a completare l’intero circuito senza mai pedalare.

Sequenza di un salto sulla pista di Lainate (ph. Tomaso G.)
Sequenza di un salto sulla pista di Lainate (ph. Tomaso G.)

 

Poggiridenti

Una delle ultime realizzazioni lungo il Sentiero Valtellina, inaugurata la scorsa primavera, è l’area pump track di Poggiridenti.

L’area gode di un’accessibilità ottimale sia dalla viabilità ciclopedonale sia da quella locale che consente l’accesso a un’area di sosta veicolare utilizzata per la pratica di canoa e rafting, oltre che dai pescatori che frequentano la zona speciale di pesca sportiva.

Poggiridenti pianta

Nello specifico è stata realizzata, tramite l’apposizione di successivi strati di materiali aridi e drenanti, una movimentazione di terreno tale da creare un percorso ondulato che consente, grazie alla spinta determinata dalle curve e dai dislivelli creati a seguito di una specifica e peculiare modellazione superficiale, di essere percorso senza pedalare.

La pavimentazione finale è in asfalto, con le zone centrali della pista e le parti laterali della stessa adeguatamente inerbite.

L’accesso è caratterizzato dalla presenza di un manufatto in cemento armato che costituisce la soglia d’accesso all’area, il luogo ove sono collocate le regole di utilizzo delle strutture, alcuni portabici e una panca.

L’area è dotata di sottoservizi per la raccolta e lo smaltimento delle acque piovane oltre che della predisposizione per la futura realizzazione di un eventuale impianto d’illuminazione e videosorveglianza.

Una specifica segnaletica, costituita da segni grafici colorati dipinti su alcune aree asfaltate prossime al Sentiero Valtellina e da alcune scritte metalliche collocate in corrispondenza degli ingressi, segnalano la presenza dell’area sportiva conferendone una specifica identità connessa al colore impiegato (rosso), in analogia con le altre aree attrezzate di cui parliamo negli articoli dedicati (skatepark e area fitness).

 

Lainate

Uno degli impianti di pump track più completo, realizzato lo scorso anno in Lombardia, è quello di Lainate, in adiacenza all’ampio centro sportivo Nelson Mandela. Aperta al pubblico in dicembre, ha ospitato nel mese di aprile la tappa del Campionato Mondiale Red Bull.

Vista dall'alto della pista di Lainate (foto di Davide Liccardi dal sito dedicato di Velosolutions)
Vista dall’alto della pista di Lainate (foto di Davide Liccardi dal sito dedicato a cura di Velosolutions)

La pista ha uno sviluppo lineare di 200 metri e occupa, all’interno di un’area recintata di 8000 mq, una superficie di 2000 mq. Il lay-out è stato scelto dal Comune e realizzato in circa 25 giorni durante l’estate.

I lavori hanno inizialmente previsto lo scavo dell’area oggetto della pista e la movimentazione in loco, attraverso escavatori, del materiale proveniente da una cava locale. E’ seguita la fase di modellazione del terreno, con apporto misto di macchinari e forza muscolare, cui è seguita la battitura di tutto il tracciato, per consolidarlo il più possibile, attraverso l’impiego di “rane” manovrate manualmente anche sulle pendenze più significative. Di qui l’asfaltatura e battitura del percorso, a cui hanno partecipato anche alcuni Lainatesi inseriti nel progetto sociale di lavoro che hanno affiancato il personale specializzato nella fase di movimentazione dell’asfalto caldo dai camion alla pista.

L’ultima fase ha visto realizzare la segnaletica orizzontale rossa per delimitare alcuni punti della pista.

Successivamente, l’impianto è stato rifinito rivestendo le aree non asfaltate con un tappeto di erba sintetica, evitando così il dilavamento della terra sulla pista in caso di pioggia.

(Le foto di questo articolo, ove non diversamente indicato, sono di BG per sport&impianti)