Sport e territorio

L’attesa per Milano-Cortina 2026 è lo spunto per qualche considerazione sul ruolo che l’impiantistica sportiva può svolgere sull’economia del territorio se si spinge lo sguardo al di là dei cosiddetti grandi eventi.

Pubblicazione cartacea su: Tsport 331
Nella foto, panorama di Livigno con la nuova pista di atletica (foto BG).

Quando, il 24 giugno scorso, è stata resa ufficiale la notizia dell’assegnazione delle Olimpiadi invernali 2026 a Milano e Cortina d’Ampezzo, si è codificato il binomio Milano-Cortina, dimenticando un po’ che i siti olimpici prescelti vanno oltre le due città: così come alcune discipline si svolgeranno addirittura in Trentino (fuori dalle due Regioni che si sono spese per ottenere l’assegnazione), la Lombardia ospiterà lo sci alpino a Bormio e il freestyle a Livigno, due località della provincia di Sondrio note per gli sport invernali.

È lo spunto per qualche considerazione sul ruolo che l’impiantistica sportiva può svolgere sull’economia del territorio se si spinge lo sguardo al di là dei cosiddetti grandi eventi.

Si può lavorare, come ha fatto Livigno, per offrire sport di livello in tutte le stagioni; si possono creare occasioni diffuse di sport con piccoli impianti aperti a tutti come quelli realizzati dalla Comunità Montana di Sondrio lungo il tracciato del Sentiero Valtellina; da queste iniziative, che abbiamo ampiamente descritto su queste pagine negli ultimi mesi, è nata l’occasione per discuterne proprio a Sondrio nel convegno “Sport e territorio”, organizzato dalle nostre testate TSPORT e sport&impianti in collaborazione con AIS (Associazione Impianti Sportivi).

Sarà l’occasione per risvegliare l’interesse della provincia verso l’impiantistica sportiva diffusa, fruibile in tutte le stagioni dell’anno, e destinata a tutti, scoprendone le potenzialità come motore anche economico sul territorio.

L’incontro (programmato per il 6 marzo ma rinviato di qualche settimana a causa dell’emergenza “Coronavirus”), ha lo scopo di far conoscere le iniziative già intraprese, ma anche le possibilità che ci sono, per gli enti locali e per gli operatori, di investire nel settore dell’impiantistica sportiva, e insieme di guidare, attraverso esempi e indicazioni di buone pratiche, verso la progettazione delle strutture in modo efficace, sostenibile, e paesaggisticamente corretto.

Un tema che vale naturalmente al di fuori di uno specifico territorio e che merita di essere approfondito ed applicato in qualunque realtà del paese.