Niente “ Sostegno “ per le Associazioni Sportive senza partita IVA

Sono rimaste escluse dai provvedimenti del decreto “Sostegno” le ASD e le SSD che esercitano solo attività fiscalmente non commerciali. Valentina Vezzali e Vito Cozzoli si sono incontrati mercoledì 24 per affrontare il tema.

(foto BG/Sport&Impianti)

Il decreto “ Sostegno “ (Decreto-Legge 22 marzo 2021, n. 41), con l’intento di aiutare le attività commerciali, esordisce così all’articolo 1:

1.  Al fine di sostenere gli operatori economici colpiti dall’emergenza epidemiologica «Covid-19», è riconosciuto un contributo a fondo perduto a favore dei soggetti titolari di partita IVA, residenti o stabiliti nel territorio dello Stato, che svolgono attività d’impresa, arte o professione o producono reddito agrario.

In tal modo, le ASD e le SSD prive di partita IVA perché esercitano solo attività istituzionali oppure i cui corrispettivi sono esentati dall’IVA ai sensi dell’art. 148, comma 3, del testo unico sulle imposte dirette rimangono escluse dal contributo. La norma tiene conto solo delle eventuali attività prettamente commerciali (gestione dei punti di ristoro, affitto dei campi ai non tesserati, vendita di attrezzature sportive, ecc). Nulla è riconosciuto per i mancati introiti derivanti da prestazioni di servizi agli associati (tesseramenti, quote per attività specifiche, ecc.), le quali sono esenti da imposte perché beneficiano di vantaggi dovuti all’espletamento di attività “socialmente utili”; ma le società e le associazioni prive di partita IVA patiscono come le altre la chiusura imposta dallo Stato mentre le spese fisse continuano a correre.

Quale sia la logica per cui non debba essere riconosciuto un “sostegno” in assenza di attività fiscalmente rilevanti è difficile da comprendere, ma è anche difficile parlare di semplice “dimenticanza”.

Vezzali e Cozzoli

Un comunicato di Sport e Salute fa sapere che l’Amministratore Delegato Vito Cozzoli ha incontrato mercoledì 24 marzo il neo Sottosegretario allo Sport Valentina Vezzali. Fra le prime cose discusse, i due responsabili hanno affrontato proprio il tema delle necessarie misure di sostegno economico alle società e alle associazioni dilettantistiche colpite dalla pandemia e dalla lunga chiusura, dichiarando che “è il primo obiettivo del Governo e della Società che si occupa della promozione dello sport di base, per l’obiettivo comune di difendere il valore formativo, educativo e sociale dell’attività sportiva”.

Le risorse quindi potranno arrivare da nuovi interventi che partiranno dal Dipartimento per lo Sport, se alle parole seguiranno i fatti.