Cortina d’Ampezzo: appalto per il bob… in salita

Il punto sui lavori per la realizzazione della (contestata) pista di bob per le Olimpiadi invernali 2026 vede l’attesa per la risposta delle ditte invitate alla procedura negoziata dopo che la gara pubblica è andata deserta. Contrariamente ad alcune voci di stampa, nulla è certo fino alla scadenza del 20 settembre.

(foto Pio3/Shutterstock)

Come abbiamo comunicato un mese fa, la gara per l’assegnazione dei lavori di costruzione della nuova pista di bob per Milano-Cortina 2026 è andata deserta, e non solo a causa di costi lievitati ma anche per la tempistica che è ormai sempre più stretta.

Attualmente, la stazione appaltante (la società SIMICO incaricata di gestire molti dei lavori per le Olimpiadi invernali) ha intrapreso la strada della procedura negoziata senza bando, come consente l’articolo 76 del nuovo Codice Appalti.

Sarebbero state contattate alcune imprese di rilievo nel mondo delle costruzioni, ma a dispetto di alcune voci di stampa non vi è ad oggi alcuna concreta risposta, e la consegna delle (eventuali) offerte è stabilita per il 20 settembre.

Nel caso che qualcuno risponda, i lavori dovrebbero incominciare entro il 31 ottobre e durare 807 giorni. Si fa presente però che in tal modo si arriverebbe alla data del 15 gennaio 2026, una settimana prima dell’apertura dei giochi, rendendo impossibile effettuare i test event di collaudo che si dovrebbero svolgere con largo anticipo.

La soluzione alternativa, riproposta ancora una volta nelle ultime settimane da parte dell’Austria, di utilizzare la pista esistente di Innsbruck (che richiederebbe interventi di adeguamento per poche decine di migliaia di euro) viene ancora respinta dall’Italia con motivazioni poco condivisibili, se non per un residuo di orgoglio nazionale.

In tutto questo marciare in salita verso la realizzazione dell’impianto, ricordiamo che le associazioni ambientaliste e la popolazione locale non condividono affatto il progetto, arrivando nei giorni scorsi ad occupare con un flash mob il bosco di larici destinato ad essere abbattuto per far spazio alle strutture.

A fine settembre avremo il nuovo capitolo della storia.