Carvico (Bergamo): Palestra comunale

Un volume semplice ma reso riconoscibile dalle forme organiche delle aperture, ritagliate in pannelli prefabbricati, che richiamano la sezione delle fibre muscolari.

Pubblicazione cartacea su: Tsport 332

Il progetto biomorfico

Il concetto della classica palestra pubblica vista come un edificio chiuso, luci sempre accese e scarso contatto con l’esterno, viene qui ribaltato facendo penetrare la luce diretta e creando un ampio dialogo con l’esterno.
In parallelo con la scelta di trasparenza, per il disegno della “pelle” è stata effettuata una ricerca di tipo biomorfico: partendo dall’analisi della struttura muscolare collegata a tendini e ossa quale sistema costruttivo del corpo umano, il progettista ha pensato a realizzare un “unicum architettonico strutturale” reso visibile dal particolare sviluppo delle facciate.


Eliminato quindi il concetto di fronti come tamponamenti di una struttura preordinata si è passati allo studio delle fibre come pieni e vuoti, dove i pieni fossero sede dei flussi di forze dove far scorrere le tensioni statiche ma a loro volta disegnati dai vuoti che rappresentano la luce.
Da qui il passo successivo: la prototipazione degli elementi in sistemi autoportanti a disegno prefabbricati, pronti per essere posati e connessi assieme, creando una struttura autoportante finita con campate di luce libera intorno ai 30 metri.
Nella ricerca di un materiale idoneo, con adeguate capacità statiche ma nel contempo plastico nell’impiego ed ecocompatibile, si è approdati a un cemento speciale bianco candido che oltre a quelle qualità presenta anche la caratteristica fotocatalitica in grado di abbattere gli inquinanti presenti nell’aria.
La struttura a questo punto è stata ulteriormente approfondita per risolvere gli incastri a sbalzo che nell’insieme trasferiscono tutte le forze ma singolarmente richiedevano, in attesa della maturazione del getto di collegamento fra i vari piani, una importante sottostruttura di sostegno.

Le vetrate

Per la creazione dei vuoti che non fossero ripetitivi pur risparmiando sul numero di casseri, sono stati generati due pattern di disegno, tali da poter essere realizzati con casseri che, suddivisi in più sezioni e riassemblati in modo differente, dessero vita a forme sempre diverse senza richiedere costi eccessivi di produzione. Con l’ausilio di alcune tecnologie derivate dalla produzione nautica, si è ottenuto un coefficiente di scabrezza significativa quasi pari ai materiali plastici sul cemento fotocatalitico.
Visto il risultato di una superficie complanare, pulita, si è lavorato sull’eliminazione degli elementi ridondanti, quali gli imbotti che normalmente contengono le superfici vetrate, delle eventuali costolature verticali per contrastare l’azione del vento su altezze libere anche pari a 6 metri, lasciando il posto ad un sistema di sostegno dei vetri puntiforme, a sospensione, che tiene le lastre di vetro basso emissive fonoassorbenti a doppia camera distanziate dai pannelli biomorfici di 18 mm; ciò permette ai vetri giuntati con silicone strutturale a doppio strato – interno ed esterno – di creare un corpo unico all’interno della forometria, cosicché in caso di sisma la vetrata risulta libera dalle eventuali tensioni trasmesse dai pannelli con uno strato ammortizzante.


Con lo stesso concetto di pulizia, si è eliminato il cappello della gronda svasando le pannellature all’interno della copertura al fine di vedere il pannello libero che si staglia nel cielo, ricoprendone solo la parte interna con un lamierato in tinta.
Le vetrate messe a punto sono state studiate in modo tale che d’estate non creino situazioni di abbagliamento ai giocatori con qualsiasi tipo di incidenza solare, non costituiscano effetto serra e forniscano isolamento termico al massimo consentito dalla stratigrafia oggi sul mercato; nel contempo in inverno non creino effetti aberranti sui colori percepiti all’esterno della struttura. È inoltre garantita la massima sicurezza in caso di impatto sia da parte di persone che da oggetti.

Gli spigoli

Gli spigoli dell’edificio sono stati oggetto di studio particolare. Per il prospetto sud, dovendo girare sui prospetti laterali con il pattern, con una compenetrazione angolare a 45° del pattern stesso sul pannello tagliato a sua volta a 45° si è ottenuta la continuità del disegno sui tre fronti. È stato necessario ripensare gli elementi di sostegno dei vetri in curva divenuti angolari, non avendo un supporto orizzontale ma inclinato per l’inizio della posa. Successivamente si è passati allo studio del dettaglio del cartabuono angolare delle pannellature che le vetrazioni angolari avrebbero dovuto seguire: è stata quindi costruita una vetrazione tagliata a cartabuono in modo tale da avere la verticale angolare perfettamente allineata.
Invece la parete nord che ospita l’ingresso, oltre ad avere due costolature verticali in cemento bianco finite con lo stesso principio, ospitando tutti gli impianti e non avendo apporto luminoso è stata realizzata cieca con un rivestimento in legno a doghe orizzontali.

L’interno

La copertura è stata pensata con giardino pensile a verde estensivo dalla poca manutenzione e dal grande potere isolante sia termico che acustico, mentre all’interno del tegolo a doppia T sono stati inseriti pannelli fonoassorbenti di ultima generazione che, uniti ai vetri fonoisolanti, creano un ambiente confortevole dal punto di vista acustico sia all’interno per il riverbero che dall’esterno.
Per le pavimentazioni interne si è scelto il legno su materassino ammortizzato per un confort massimo sull’area di gioco mentre gli spalti e i corridoi di smistamento degli atleti nonché gli spogliatoi riflettono il minimalismo con cui sono stati studiati i pannelli, utilizzando battuti di cemento finiti a resina di color verde acido per i corridoi e gli spogliatoi e grigio chiaro per gli spalti con gradini rossi. Le superfici verticali degli spogliatoi sono state trattate con smalti per eliminare la presenza di piastrelle, mentre gli ambienti bagni e docce sono divisi da pannellature sandwich applicate successivamente.

La sicurezza

Per quanto riguarda la sicurezza interna intorno al campo da gioco, è stato realizzato un sistema antiurto ignifugo con pannellature Onda, una miscela a base di Etilene Vinil Acetato, testate secondo la normativa UNI EN 913 App. C.
I pannelli, che hanno un profilo a cannelloni progettato per essere flessibile e per adattarsi facilmente al supporto da proteggere, sono stati collocati fino all’altezza di 2 metri, come da normativa.

L’efficienza energetica

L’impianto di teleriscaldamento, localizzato tra la scuola primaria e la palestra, interrato, con una centrale a biomassa serve la palestra, le scuole primarie di primo grado e l’asilo. Nella palestra il riscaldamento è radiante a pavimento mentre per l’aerazione il locale è provvisto di 4 aeratori bidirezionali, che immettono o espellono aria a seconda della stagione e della richiesta di cambio d’aria; questi possono funzionare ognuno in maniera indipendente così da poterne scegliere l’efficacia considerando che uno singolarmente è in grado di cambiare la cubatura d’aria di quasi tutta la palestra mentre 15 lucernari apribili a comando interagiscono con gli stessi. Le lampade utilizzate sono tutte a led di basso consumo.

Gli esterni

Le pavimentazioni esterne sono state trattate con una miscela di occhiolo in pezzatura molto fine abbinata a resine che rendono il manto particolarmente continuo nel suo disegno, drenante di colore grigio chiaro per staccare l’edificio dal suolo.
L’area in cui è posto l’edificio è condivisa con l’edificio adibito a scuola primaria di primo grado in un contesto di 16.000 mq di verde, ancora in fase di sistemazione; è prevista una piantumazione diffusa sul perimetro di ciliegi selvatici con fioriture di colore rosa chiaro e rosa scuro uniti da siepi di lavanda.


Vista la vicinanza dell’edificio scolastico con la palestra, sul prospetto sud della stessa è prevista una piantumazione anche tra i due edifici atti a creare una vista completa dall’interno della palestra sul verde.
Inoltre, è prevista l’eliminazione di tutte le recinzioni esistenti dando luogo a piste ciclopedonali doppie e marciapiede. Chiude la sistemazione esterna una distesa di prato verde che dall’interno della palestra lambisce l’edificio. Una volta messe a dimora le essenze, daranno al contesto l’idea di parco dove il costruito diverrà mitigato e dove, in piena fioritura, le essenze potranno specchiarsi nelle vetrate della palestra dando un senso di continuità al parco e alla natura circostante».