Riserva Naturale Tomboli di Cecina. Sentiero “natura per tutti”

Negli ultimi anni la cultura dell’universal design nelle riserve e nei parchi nazionali si sta sempre più divulgando. Gli enti gestori approntano percorsi e sentieri accessibili, in alcuni casi solo ai disabili motori, in altri anche ai disabili visivi.
È questo l’effetto di un’ampia manualistica nel settore, dove spesso sono le istituzioni regionali a farsi promotrici di linee guida e criteri progettuali.
In questo panorama si inserisce un recente intervento dei Carabinieri Forestali nella Riserva Naturale Tomboli di Cecina, con il sentiero “natura per tutti”, inaugurato nell’aprile 2017, sul quale verrà posta l’attenzione.

Pubblicazione cartacea su: Tsport 316

Descrizione e cenni storici

Il Granduca di Toscana Leopoldo II, nel 1839, avviò la piantagione di una pineta lungo il litorale oggi interessato dalla foresta dei Tomboli, allo scopo di riparare dalla violenza e dalla salsedine dei venti marini le colture agrarie retrostanti.
Oggi la Riserva Naturale Biogenetica denominata “Tomboli di Cecina” è ubicata lungo il litorale tirrenico, a nord e a sud della foce del fiume Cecina e dell’abitato di Marina di Cecina. Ha un’estensione complessiva di circa 405 ettari e con una larghezza variabile da 100 a 600 metri, lungo il litorale, per 15 chilometri di sviluppo longitudinale. La foresta risulta suddivisa in due zone, tradizionalmente denominate Tombolo Settentrionale e Tombolo Meridionale, fra loro separate dall’abitato di Marina di Cecina. Il paesaggio è quello tipico della pianura compresa fra il mare e l’arco di colline dell’entroterra che partono da Castiglioncello e raggiungono S. Vincenzo. È un paesaggio piatto, nel quale l’uniformità del suolo è interrotta dalla presenza di corsi d’acqua e da leggere ondulazioni, che lungo il litorale assumono l’aspetto di dune vere e proprie raggiungendo l’altezza di 6-7 metri.

Criteri progettuali per l’universal design delle aree verdi

I criteri progettuali dell’universal design per l’organizzazione di un’area verde (a giardino o a parco) prevedono:
1) posti auto riservati nei parcheggi in prossimità dell’ingresso principale o in punti alternativi di facile accesso all’area verde;
2) ingresso accessibile, con eventuali dissuasori che inibiscano l’ingresso agli autoveicoli e/o motocicli;
3) percorso pedonale che colleghi tutte le zone di uso pubblico ed i servizi, accessibile alle esigenze di chiunque per sviluppo, dimensioni e caratteristiche del piano di calpestio. Lo sviluppo dei percorsi, inoltre, deve essere studiato in modo tale da consentire la scelta tra diverse opzioni, rispetto alla lunghezza del tragitto e deve dare la possibilità di effettuare, in determinati punti, delle scorciatoie;
4) aree di sosta, opportunamente dimensionate ed arredate, collocate almeno ogni 200 metri lungo il percorso;
5) servizi igienici accessibili;
6) punti informativi utilizzabili anche dai non vedenti, che diano indicazioni precise sui percorsi di visita, che ognuno possa scegliere in funzione delle proprie esigenze personali e/o energie residue, su ciò che si trova lungo il tragitto e sulla collocazione dei servizi;
7) elementi di arredo fruibili da tutti.

Punti d’ingresso

In prossimità degli ingressi devono essere previsti dei parcheggi riservati ai possessori di contrassegno. Laddove l’area verde prevede dei percorsi di servizio carrabili, questi devono essere utilizzabili dalle auto dotate di contrassegno.
Nelle aree con dimensioni contenute devono essere previsti degli elementi che possano dissuadere l’ingresso delle autovetture e dei motocicli, consentendo al contempo il passaggio delle sedie a ruote, dei passeggini e delle biciclette.

Sentiero/percorso

La distinzione tra i termini “sentiero” e “percorso” è in funzione della loro ubicazione: si può parlare di sentiero in ambito naturalistico, di percorso in ambito urbano.
I sentieri/percorsi possono essere distinti in funzione delle loro caratteristiche di accessibilità in:
– facilmente accessibili, con uno sviluppo longitudinale prevalentemente in piano ed alcuni brevi tratti inclinati con pendenze inferiori al 5%. La superficie del piano di calpestio è compatta e sono presenti pochi ostacoli e irregolarità sulla superficie del camminamento;
– moderatamente accessibili, con uno sviluppo longitudinale inclinato e pendenze contenute tra il 6% e l’8%. La superficie del piano di calpestio è compatta e sono presenti pochi ostacoli e irregolarità sulla superficie del camminamento;
– accessibili con accompagnatore (accessibilità condizionata), con uno sviluppo longitudinale inclinato con pendenze contenute tra il 6% e l’8% (dove la superficie del piano di calpestio è poco compatta o sono presenti alcuni ostacoli sul percorso), e altri parti del percorso con pendenze tra l’8% e il 12% (dove la superficie del piano di calpestio è compatta e sono presenti pochi ostacoli sulla superficie del camminamento).
Una caratteristica importante, oltre alla pendenza longitudinale, dei sentieri naturali e dei percorsi nelle aree verdi, atta a garantire l’accessibilità, è rappresentata dal tipo di piano di calpestio. Infatti fondi sconnessi, fangosi, sabbiosi, o composti da materiali incoerenti in genere (brecciolino o ghiaietto) risultano difficilmente praticabili dai disabili motori, oltre che dai passeggini e in certa misura anche dalle biciclette. La superficie del percorso deve, pertanto, essere compatta e possedere caratteristiche di durevolezza e resistenza alle intemperie e all’usura. L’adeguamento del percorso consiste spesso in operazioni molto semplici di rullaggio e compattazione del fondo.
D’altra parte il progettista attento, piuttosto che sentire il requisito dell’accessibilità come una limitazione, potrà interpretarlo come uno stimolo progettuale, differenziando i materiali delle pavimentazioni ed inserendo percorsi con superfici lisce; realizzando rampe, che, nel superare i dislivelli, “disegnino” il terreno, potenziando la bellezza e le qualità spaziali del sito naturale.

Punti informativi

I punti informativi devono essere collocati in prossimità dell’ingresso all’area verde e fornire informazioni oltre che sui luoghi di interesse storico-naturalistico, sulla collocazione dei servizi e dei percorsi stessi.
Essi, infatti, possono rivestire una grande importanza per i visitatori disabili, specie in parchi di grandi dimensioni, quando forniscono indicazioni relative al diverso grado di accessibilità dei percorsi e alla fruibilità dell’area e dei servizi in essa contenuti, perché consentono di valutare e scegliere preventivamente, in funzione delle proprie attitudini psico-fisiche, il miglior itinerario di visita, senza imbattersi in spiacevoli sorprese.
Il livello di accessibilità dei percorsi deve essere comunicato tramite schemi grafici chiari ed inequivocabili (con diverse colorazioni o campiture grafiche), che indichino la lunghezza, la pendenza ed il tipo di fondo dei percorsi stessi.
Nei punti informativi principali si dovrebbero prevedere per i disabili visivi dei modelli tridimensionali o delle mappe tattili (realizzate in braille, con lettere ed elementi a rilievo) con indicazione dell’articolazione dei luoghi e la dislocazione dei servizi.

Aree per la sosta

Le aree per la sosta, con collocazione prossima ai parcheggi, ai giardini e lungo i percorsi, rivestono una grande importanza per gli anziani, oltre che per i disabili motori e sensoriali. La funzione è quella di consentire il riposo, la riflessione e la socializzazione tra le persone, pertanto devono essere confortevoli e devono essere attrezzate con una serie di oggetti di pratico utilizzo, quali cestini portarifiuti, fontanelle per bere, pannelli informativi, ecc.
L’area di sosta dovrebbe essere protetta per una parte da una pensilina o da alberi che proiettano ombra e prevedere uno spazio per la sedia a ruote o per un passeggino accanto alla panchina; quest’ultima deve essere dotata di braccioli, per consentire alle persone anziane di sollevarsi più facilmente.
È opportuno che le aree per la sosta, attrezzate con almeno una panchina, siano collocate lungo i sentieri/percorsi circa ogni 200 m.

Servizi igienici

Nelle aree a verde, compatibilmente con l’ambiente naturale, inseriti in edifici o in strutture all’uopo installate, devono essere previsti servizi igienici accessibili anche a persone disabili.
Per consentire l’uso degli apparecchi, lo spazio interno deve essere opportunamente dimensionato sulla base degli spazi di manovra necessari per l’accostamento trasversale o laterale alla tazza W.C. e l’accostamento al lavabo (nel rispetto dei parametri minimi previsti dal D.M. n. 236/89).
Le strutture dei servizi igienici nelle aree verdi possono essere di due tipi:
– strutture di arredo urbano;
– strutture fisse.

Il sentiero “natura per tutti”

Il sentiero “natura per tutti” è realizzato dall’Ufficio Territoriale Carabinieri per la Biodiversità di Cecina, ed inaugurato l’8 aprile 2017, presenta l’ingresso in località “Andalù”, Cecina Marina.
L’obiettivo è un percorso accessibile ai disabili motori e sensoriali ed anche ai curiosi ed alle scolaresche che lo frequenteranno nel tempo per comprendere ed approfondire le biodiversità presenti.
Nel punto d’ingresso è collocato un punto informativo in cui sono presenti 2 mappe visuo-tattili in cui sono indicati l’articolazione del percorso ed alcune informazioni sull’area che verrà visitata. È anche presente un pannello solo visivo, pensato per chi ha disabilità motoria, in cui sono indicate le pendenze dei percorsi presenti, per consentire di organizzare una visita autonoma per chi si muove in sedia a ruote.
L’articolazione del sentiero, lungo circa 600 metri, prevede un corrimano continuo, interrotto solo in prossimità di un’area di sosta e in corrispondenza del punto di chiusura dell’anello di visita.
Il sentiero presenta la superficie del piano di calpestio realizzata in terra battuta, con una operazione di rullatura e costipamento di una fascia larga 1,50 m dal corrimano in legno.
Sono previsti punti informativi di 3 livelli:
– mappe visuo-tattili per indicare in che punto il visitatore si trova lungo il percorso;
– pannelli con formelle che riproducono gli animali e le piante tipiche dei “tomboli”;
– pannelli visivo con indicazioni solo grafiche.