L’analisi del territorio fa parte delle attività di geomarketing che ogni impianto sportivo dovrebbe prevedere nella fase di studio della fattibilità.
Intasi prestazionali: l’impatto ambientale e le conseguenze dello stop alle microplastiche in Europa
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Universal Design negli impianti sportivi
L’Universal Design è una metodologia progettuale che ha per obiettivo fondamentale la progettazione e la realizzazione di edifici, prodotti e ambienti che siano di per sé accessibili a ogni categoria di persone, al di là dell’eventuale presenza di una condizione di disabilità. Ne parliamo in relazione all’ambito sportivo.
Progettare l’accessibilità: sentieri e percorsi
SPECIALE OUTDOOR – Capitolo 12
A monte del progetto di aree o percorsi per la libera fruizione da parte di tutti, è necessario tenere conto delle caratteristiche necessarie perché ne sia garantita l’”accessibilità”. Per inquadrare l’argomento riprendiamo una parte degli interventi pubblicati in passato sulle pagine di Tsport dall’architetto Tommaso Empler.
I giochi inclusivi
SPECIALE OUTDOOR – Capitolo 16
I giochi per i bambini, in un parco urbano, devono essere adeguati alle esigenze di un’utenza ampliata e contribuire a formare ed educare gli stessi ad una cultura della partecipazione e dell’integrazione, potendo riconoscere, da subito, nel momento del gioco, nella diversità degli altri una risorsa.
Riserva Naturale Tomboli di Cecina. Sentiero “natura per tutti”
Negli ultimi anni la cultura dell’universal design nelle riserve e nei parchi nazionali si sta sempre più divulgando. Gli enti gestori approntano percorsi e sentieri accessibili, in alcuni casi solo ai disabili motori, in altri anche ai disabili visivi.
È questo l’effetto di un’ampia manualistica nel settore, dove spesso sono le istituzioni regionali a farsi promotrici di linee guida e criteri progettuali.
In questo panorama si inserisce un recente intervento dei Carabinieri Forestali nella Riserva Naturale Tomboli di Cecina, con il sentiero “natura per tutti”, inaugurato nell’aprile 2017, sul quale verrà posta l’attenzione.
Universal Design: la rampa nei luoghi di culto storici
Tra i processi più complessi da collegare ai principi dell’Universal Design vi sono i luoghi di culto con valenza storica.
Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, con il Decreto del 28 marzo 2008, «Linee Guida per il superamento delle barriere architettoniche nei luoghi d’interesse culturale» definisce come i principi dell’Universal Design devono essere applicati ai beni tutelati. Tra le altre, elabora anche le indicazioni per la rampa, che spesso è l’elemento architettonico e morfologico più ricorrente per superare i dislivelli esistenti tra il piano del sagrato ed il piano interno della chiesa. Più raramente sono previste rampe anche per accedere alla zona dell’altare o del deambulatorio, quando questo è presente nella chiesa. Nella maggior parte dei casi le rampe non presentano soluzioni integrate e compatibili con il contesto in cui sono inserite.
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