Il futuro degli intasi prestazionali vegetali: il workshop di Ital.project con Tsport/Sport&Impianti a Coverciano

In un’intensa mattinata di lavoro il workshop organizzato da Ital.Project e Tsport/Sport&Impianti presso il Centro Fedeale ha aperto una fattiva discussione sulla risposta che gli intasi prestazionali vegetali potranno dare alla prossima messa al bando delle microplastiche sui campi di calcio in Europa.

Pubblicazione cartacea su: Tsport 350
(Tutte le foto del servizio sono di Tomaso/Tsport-Sport&Impianti).

Come è noto, il Consiglio e la Commissione Europea sono attivamente impegnati per ridurre le fonti che contribuiscono all’inquinamento da microplastica. In questo contesto, l’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) ha chiesto la sostanziale messa al bando degli intasi delle superfici sportive artificiali. La procedura è in corso di valutazione, e probabilmente passeranno ancora cinque o sei anni prima che diventi effettivamente vigente.

Nell’incontro che si è svolto il 6 marzo presso il Centro Tecnico Federale di Coverciano, organizzato da Tsport/Sport&Impianti con Ital.Project, si è voluto analizzare, da diversi punti di vista, le conseguenze di un possibile stop agli intasi in gomma e approfondire le soluzioni oggi possibili e disponibili, verificarne l’efficacia, il grado di affidabilità prestazionale e la ricerca e sviluppo attualmente in corso.

Gli interventi al workshop

I numerosissimi partecipanti al workshop, nell’Aula Magna del Centro, hanno potuto ascoltare gli autorevoli interventi di diversi oratori, moderati da Fabio Passoni, responsabile Mktg delle nostre testate.

Michael Benetti della FIFA ha fatto il punto sulla posizione della Federazione internazionale nei confronti della materia, ricordando che l’obiettivo dei suoi regolamenti è la sicurezza dei giocatori, unita alla qualità dei campi ai fini della regolarità del gioco.

Al breve intervento di Benetti si è associato Giacomo Pompili, Direttore tecnico di LND Servizi, che ha portato la voce dell’organismo regolatore, in Italia, della corretta realizzazione dei campi in erba artificiale.

Focus della mattinata la presentazione di Roberto Nusca, CEO di Ital.Project, che ha dettagliatamente illustrato l’evoluzione e l’attuale punto d’arrivo della ricerca sugli intasi di origine 100% vegetale, mettendo a disposizione del pubblico – perché potesse toccarli con mano – i campioni di bio.ground, bio.sand, bio.cork. m.cork. geo.s, e del sistema 4.seasons, prodotti a partire da materie prime quali il tutolo di mais, il sughero, la fibra di cocco.

Colin Young (R&D Director di Tencate Grass – Chair ESTC) ha tracciato la storia dell’erba sintetica sui campi sportivi e della sua evoluzione tecnologica, fino a proiettarsi sulla next generation, passo obbligato – probabilmente a partire dal 2029 – di fronte al divieto in Europa di usare gli intasi classificati come microplastiche; una tendenza che influirà necessariamente anche sugli altri continenti anche in assenza di una norma come quella europea. Young ha ricordato fra l’altro che l’uso degli intasi vegetali richiederà uno sforzo maggiore in termini di manutenzione, ma che potrà efficacemente sostituire l’attuale tipologia di intaso; fino all’arrivo di una futura nuova fase in cui gli intasi potranno essere sostituiti da nuove performanti fibre di tessuto testurizzato.

Il “padrone di casa” Maurizio Francini, Responsabile del Centro Tecnico Federale di Coverciano, ha raccontato la storia e le caratteristiche del centro e dei suoi cinque campi, due dei quali con manto erboso naturale, uno “rinforzato”, e due con manto artificiale. Di ciascun campo ci è stata descritta l’intensità d’uso e le corrispondenti necessarie manutenzioni. Francini ha poi annunciato il Progetto Coverciano 3.0, che prevede un sostanziale e organico piano di adeguamento degli spazi e delle funzioni, considerato che il calcio di oggi è molto diverso – per uomini e metodi – da quello di decenni fa.

Ancora di particolare interesse l’intervento di Roberto Armeni, Managing Director di Labosport Italia, struttura preposta alla certificazione dei prodotti usati per le superfici sportive. Armeni ha chiarito che i prodotti vegetali si sono evoluti attraverso studi e sperimentazioni per ottenere una sempre maggiore durabilità e garanzia di prestazioni. Ha quindi confermato la validità degli intasi vegetali a dispetto di un cattivo impiego che si è fatto in altri paesi senza una adeguata sperimentazione. Ha ricordato quindi che i prodotti da intaso ingegnerizzati sono garanzia di affidabilità per l’ottenimento ed il mantenimento dei requisiti prestazionali, raccomandando di affidarsi solo ad aziende che hanno svolto ricerca e che hanno esperienza maturata in campo, ai fini della riuscita di ogni progetto.

Si è raccolta infine la testimonianza di Mario Beretta, dell’Associazione Italiana Allenatori Calcio, il quale ha rammentato i tempi in cui ha esordito in gioventù su campi di calcio privi di qualsiasi manto, e confermando poi i risultati in termini di performance dei suoi allievi sui manti naturali, ibridi e artificiali dei giorni nostri.

Dopo una ricca pausa gastronomica, tutti i partecipanti – pur disturbati da una intermittente pioggerella – hanno poi potuto prendere visione diretta dei manti sui campi del Centro Tecnico, due dei quali già dotati di intaso vegetale.

L’evento si è concluso nel primo pomeriggio con una visita al Museo del Calcio.