Speciale Impianti ludici – La riqualificazione del parco Baden Powell a Bergamo

Un intervento organico che ha reso del tutto “inclusiva” l’rea giochi del parco.

Pubblicazione cartacea su: Tsport 348
(foto BG/Tsport)

Il parco Baden Powell si trova nel quartiere Celadina di Bergamo ed è caratterizzato da una forma allungata in direzione nord-sud, tra la via Pizzo Scais e la via Borgo Palazzo.

Adiacente al parco si trova la ex Centrale Daste e Spalenga, oggi dismessa e rifunzionalizzata per attività culturali. A nord il parco è a contatto con il giardino pubblico di via Pizzo Scais dotato di una passerella sopraelevata che lo collega con il dislivello della via Gleno; a est si trovano i campi sportivi dell’oratorio San Pio X. L’area è inoltre attraversata da un sistema di circuiti ciclopedonali  – in parte esistenti e in parte in progetto – di primo e secondo livello.

A scala urbanistica il parco si trova in prossimità del sistema verde di scala urbana (“Cintura Verde”) costituito da un insieme integrato e connesso di ambiti verdi urbani attrezzati e fruibili e di un parco lineare con caratteristiche agro-forestali, progettato per garantire la connessione ecologica tra tali ambiti ed altre aree di interesse naturalistico, ambientale ed ecologico. Il parco Baden Powell rientra negli elementi del paesaggio da salvaguardare.

Un primo progetto per la riqualificazione del parco in senso inclusivo venne elaborato dall’Amministrazione Comunale per partecipare al bando nazionale sulla riqualificazione urbana e la sicurezza dei quartieri periferici del 2016.

Lo stato preesistente del parco constava di due parti riferibili ad epoche differenti e quindi con caratteristiche diverse fra loro. La porzione più a nord (corrispondente all’attuale lotto illustrato in queste pagine) raccordava il dislivello esistente con percorsi in leggera pendenza, ed ospitava l’area giochi a cui si accedeva – come del resto tutt’ora – oltre che dal percorso principale, attraverso una scala in asse con l’ingresso; la pavimentazione era in ghiaia. Vi erano collocati un gioco a castello con reti da arrampicata e scivoli, tre strutture in legno per altalene con seggiolini a tavoletta e cestello, alcuni giochi a molla e una giostra girevole, il tutto in mediocre stato di manutenzione.

Procedendo verso sud si trovava (ed è tuttora esistente) un gioco a piramide in rete per arrampicata e un’area pavimentata in cemento per il basket.

Le alberature consolidavano lo schema planimetrico ponendosi ai margini dell’area. La seconda parte del parco, verso sud, aveva caratteristiche più tradizionali di area verde di quartiere.

Il progetto

La lettura della collocazione urbana del parco Baden Powell ne mette in evidenza l’importanza strategica. Sin dal progetto elaborato (e non attuato) per il bando del 2016 il tema della riqualificazione è stato improntato all’inclusività, intesa come l’accessibilità a tutti i livelli di abilità dei possibili fruitori.

Il nuovo progetto ha previsto un’area verde profondamente rinnovata, non solo per quello che riguarda il suo aspetto esteriore, ma soprattutto nella filosofia sottesa al cantiere.

L’area d’intervento è stata suddivisa in tre lotti, uno dei quali ha subìto dei ritardi a causa di un contenzioso con l’impresa appaltatrice, ora risolto e di prossima realizzazione; mentre un primo lotto è già completato, il terzo lotto – progettato con la collaborazione dei tecnici della Proludic – è stato aperto al pubblico nello scorso mese di agosto.

L’area è quella già occupata in precedenza dai giochi di vecchia concezione. la nuova porzione di parco inclusivo è fondata su un’ampia superficie colorata in materiale soffice antitrauma, sulla quale sono disegnati anche giochi stimolanti: il bersaglio, una divertente campana, il salto in lungo.

Un percorso loges innerva l’area agevolandone l’attraversamento per gli ipovedenti.

Le attrezzature, spesso del tutto innovative, sono indirizzate ad accogliere qualunque piccolo ospite, consentendo a ciascuno di vivere il gioco in funzione della propria capacità.  Anche un gioco dall’aspetto particolarmente impressivo come la torre che fa parte della gamma Ka’Yop di Proludic, nasconde molte sorprese e consente attività collaborative adatte a diverse abilità, in modo che i bambini possano giocare nello stesso ambiente senza sentirsi esclusi. Labirinti, animali nascosti, pallottolieri, giochi di manipolazione, sonorità, scivoli e accessi a livelli diversi, sono gli elementi che si concentrano intorno alla torre.

Oltre all’altro grande castello multifunzione, alla giostrina inclusiva con pavimento a  raso e alle diverse altalene con cestelli a diverso grado di accessibilità, citiamo il Fuoristrada inclusivo, un gioco a molla che può ospitare fino a 8 utilizzatori contemporaneamente e, grazie a una piattaforma estraibile, consente di far salire anche passeggini o carrozzine.

L’inclusività dell’area giochi non si limita alle diverse abilità motorie: una serie di pannelli è rivolta ad aiutare chi ha maggiori difficoltà di espressione, suggerendo attraverso dei simboli quelle che possono essere le richieste o i desideri che non possono essere espressi a parole.

Un parco giochi, dunque, che cerca di sintetizzare un approccio all’inclusività che sia in grado anche di promuovere lo sviluppo cognitivo e comportamentale dei piccoli utenti qualunque siano le loro esigenze e capacità.

Spostandosi di pochi metri dall’area giochi, anche nel parco Baden Powell si è avuto cura di rivolgere l’attenzione agli utenti più adulti: a lato della piramide di arrampicata, di cui si è detto sopra, è stata installata un’articolata postazione di calisthenics realizzata con strutture della Gamma Acti STREET di Proludic. Sono attrezzature certificate dalla Federazione Mondiale Street Workout sia per l’utilizzo professionistico che amatoriale; anche in questo caso la riqualificazione ha voluto coinvolgere tutte le fasce della popolazione, proponendo un’area outdoor gratuita e fruibile da tutti in qualsiasi momento.