Speciale – Parchi gioco e inclusività

Prima dello sport, l’attività motoria trova la sua espressione nel gioco: gli spazi dedicati ai più piccoli, sempre più diffusi nelle aree pubbliche in tutti i nostri paesi e città, sono diventati un elemento fisso del paesaggio urbano. I temi toccati nello “Speciale” di Tsport 348 sono l’inclusività e la progettualità che non dovrebbe mancare nella scelta di materiali e attrezzature.

Pubblicazione cartacea su: Tsport 348
(Foto David Tadevosian / Shutterstock).

Alle soglie del 2023 possiamo dire che nessun nuovo parco giochi viene più annunciato senza definirsi “inclusivo”. D’altra parte, con un impulso scaturito dalla rivoluzione nella socialità evidenziata a causa delle restrizioni nell’anno della pandemia, fra il 2020 e il 2022 si sono moltiplicate le occasioni di finanziamento, da parte soprattutto di alcune Regioni, di nuovi parchi gioco condizionati, sempre, dalla inclusività.

L’obiettivo – ha commentato il presidente della Regione Lombardia in occasione dell’esito dell’ultimo bando – è infatti quello di promuovere interventi in grado di favorire processi di socializzazione e di inclusione delle persone, comprese quelle con disabilità motorie, sensoriali, intellettive, e con altre fragilità”. Dall’inizio della Legislatura erano già stati finanziati in Lombardia 343 parchi inclusivi, per un totale di 9,5 milioni di euro, ai quali si sono aggiunti, con il “Bando inclusione” dell’ultimo anno, altri 412 parchi per quasi 12 milioni di euro.

È doveroso ricordare le iniziative di altre Regioni: la Sicilia nel 2021 ha finanziato i parchi gioco di 96 Comuni, per 3,8 milioni di contributi, ampliando successivamente la dotazione per includere almeno altri 40 interventi ritenuti ammissibili ma non finanziati per esaurimento delle risorse.

La Regione Toscana ha assegnato quest’anno risorse per la realizzazione di aree a verde e parchi gioco inclusivi a 68 Comuni.

Ancora nel 2021, la Città Metropolitana di Napoli ha previsto incentivi ai Comuni per quasi 4 milioni finalizzati alla “realizzazione e l’adeguamento di parchi giochi inclusivi pubblici”.

La nostra newsletter “Costruendo” dà conto mensilmente delle iniziative di finanziamento che si susseguono.

Alle iniziative pubbliche si affiancano quelle delle associazioni non-profit e delle fondazioni private. Ricordiamo, a titolo di esempio, il progetto di Intesa San Paolo con una iniziativa di crowfunding che ha come obiettivo la riqualificazione in ottica inclusiva di 28 parchi gioco per bambini in 24 comuni di 16 regioni italiane, che alla scadenza del 30 giugno scorso ha superato del 59% la soglia obiettivo raccogliendo 238.560 euro. Iniziativa simile è stata portata a termine dalla UILDM con 3 interventi su parchi gioco inclusivi.

Questi sono i numeri; c’è però da chiedersi quanto effettivamente i parchi finanziati e realizzati siano “inclusivi”. Molto spesso può definirsi inclusivo un singolo gioco (una giostrina con il pavimento a raso; un’altalena a cestone; un pannello ludico ad altezza di carrozzina), mentre manca – a volte per carenza di spazio, a volte per scarsa conoscenza del problema da parte degli amministratori – una visione organica dell’inclusività di uno spazio complessivamente destinato ai giochi.

Segnaliamo di seguito due iniziative in corso in Lombardia.

Gioco al Centro: i parchi per tutti della Fondazione di Comunità

Lo scorso 6 novembre è stata inaugurata l’ottava area gioco accessibile del progetto “Gioco al Centro – Parchi gioco per Tutti” nel Parco Chiesa Rossa del Municipio 5 di Milano.

“Gioco al Centro – Parchi gioco per Tutti” è un progetto speciale che la Fondazione di Comunità ha avviato nel 2018 insieme al Comune di Milano con l’obiettivo di realizzare aree attrezzate accessibili con giostre e giochi inclusivi nei parchi pubblici dei 9 Municipi della città.

Il progetto è un laboratorio che apprende e si evolve, con osservazioni sul campo volte ad individuare soluzioni migliorative: la ricerca di pavimentazioni più funzionali, una maggiore accessibilità per ipovedenti o ciechi grazie ai percorsi tattilo-plantare e olfattivi con essenze e fiori.

Per assicurare una crescente qualità, è attivo un Fondo Solidale dedicato che raccoglie la solidarietà di privati cittadini, di imprese ed enti che condividono le finalità del progetto. La Fondazione di Comunità Milano unisce le risorse donate alle proprie con l’obiettivo di realizzare altri parchi accessibili.

L’obiettivo dell’inclusione guida la progettazione dell’area come uno spazio integrato, la selezione dei giochi si basa su criteri ludici ed ergonomici per rispondere alle diverse disabilità – motoria, intellettiva, visiva – e consentire la condivisione dell’esperienza di gioco.

La progettazione di ogni parco giochi coinvolge le Associazioni Delegate al Tavolo permanente Disabilità e i delegati del Sindaco per le politiche sull’Accessibilità; un gruppo di lavoro che si avvale delle competenze pedagogiche de L’abilità onlus, del know how di ANFFAS Milano, di UILDM e LEDHA Milano, di UICI, del Pio Istituto dei Sordi e dell’esperienza internazionale di InterCampus.

La rete dei Parchi per Tutti in Lombardia

Cavernago, Comune di 2.500 abitanti nella pianura bergamasca, è sempre stato attivo nella ricerca di soluzioni e idee in favore dei soggetti più deboli.

Dopo aver realizzato uno spazio dedicato agli ipovedenti nella biblioteca comunale, ha intrapreso un percorso di realizzazione di un’importante infrastruttura che potesse accogliere tutti i bambini, in completa assenza di barriere architettoniche ed impedimenti di alcun genere. E lo ha fatto in chiave di compartecipazione con la cittadinanza: è stato veicolato un questionario a cui hanno risposto 47 famiglie, da cui sono emerse esigenze e suggerimenti sulle criticità da risolvere e proposte di realizzazione.

Il resto è stato realizzato grazie alla collaborazione dell’Associazione Ciechi e Ipovedenti di Bergamo ed il Consiglio Comunale dei ragazzi e delle ragazze (CCRR).

La progettualità non si è però fermata alla realizzazione del parco inclusivo, ma è proseguita con il progetto “Parchi per tutti”, finalizzato alla costituzione di una “rete di parchi gioco inclusivi”, quale occasione di incontro, scambio, conoscenza, condivisione e dialogo.

Hanno sostenuto la Rete “Parchi per tutti” i Lions Club International (Distretto 108 1B2 Bergamo, Brescia e Mantova); Anci Lombardia; l’Unione Ciechi ed Ipovedenti; le Associazioni Ledha, Spazio Autismo, A.S.B.I..

 Alla rete hanno aderito circa 65 Comuni della Regione Lombardia, sottoscrivendo un protocollo d’intesa e ponendosi i seguenti obiettivi:

  • pianificare eventi divulgativi e conoscitivi rivolti all’intera comunità ed inerenti i bisogni specifici, le attitudini e gli interessi dei bambini/e diversamente abili;
  • organizzare momenti di confronto, di studio e di gioco itineranti in grado di coinvolgere tutti i parchi gioco inclusivi della rete.
  • organizzare percorsi di formazione per i tecnici comunali;
  • condividere i percorsi di progettazione relativi alla realizzazione di aree inclusive.

La rete ha un bacino di popolazione di circa 400.000 abitanti.

Nel mese di maggio si è proceduto alla mappatura delle aree inclusive, richiedendo agli uffici tecnici dei Comuni una serie di informazioni relative alle caratteristiche dei rispettivi parchi.

Le aree gioco inclusive sono state classificate in tre gruppi, secondo una valutazione da parte degli uffici tecnici comunali, in relazione al grado di accessibilità: motoria; sensoriale; cognitiva.

È stata quindi realizzata l’applicazione “Parchi per tutti”, scaricabile dagli store Androide ed Apple” e relativo sito internet: www.parchipertutti.org .

L’applicazione permette la georeferenziazione dei parchi e relative informazioni circa gli orari di apertura, giochi e tutte le informazioni necessarie; comunicazioni di eventi sul territorio attraverso una funzione calendario; invio semplificato di segnalazioni relative ai parchi, includendo la possibilità di allegare foto e le coordinate GPS.

(Si ringrazia per le notizie Enrico Mazzola del Comune di Cavernago)

L’intervento del Sindaco di Cavernago, Giuseppe Togni

Sono davvero orgoglioso del lavoro che è stato fatto dal Responsabile ufficio Segreteria del Comune di Cavernago Enrico Mazzola che ha reso possibile per un comune piccolo come Cavernago non solo di ideare questa rete ma di renderla concreta con una applicazione e un sito internet, senza il suo lavoro e la sua passione questa iniziativa non sarebbe stata possibile.

Un grazie va anche allo sponsor che ha sostenuto economicamente l’iniziativa ed a tutti gli Enti pubblici che hanno aderito alla rete.

Un progetto importante che si pone l’obiettivo di rendere le comunità dai comuni più piccoli a quelli più grandi sempre più inclusivi

Giuseppe Togni

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