Tennis: le superfici sintetiche

Speciale Tennis e padel (parte 4 di 8).
Hanno ormai sostituito le superfici classiche nei campi più recenti e soprattutto negli impianti indoor; le soluzioni vanno dal sintetico colato, al tappeto posato, all’erba sintetica.

Il campo Maria Esther Bueno a Rio de Janeiro, allestito per i giochi olimpici di Rio 2016 (foto di Leonard Zhukovsky/Shutterstock)

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Sintetico colato (Acrylic Polyurethane)

In questa categoria sono compresi diversi prodotti a base di resina acrilica, che viene stesa su tappetino bituminoso. Per sua natura, il manto sintetico richiede poca manutenzione.

Queste superfici sono adoperate, per i tornei internazionali, prevalentemente negli impianti indoor.

Poiché le caratteristiche del manto possono variare a seconda dei componenti utilizzati, ogni singolo prodotto può avere una classificazione da lento a medio-veloce. Si tratta di superfici “dure” come quelle in cemento, ma molto più elastiche e quindi con rimbalzo della palla più attenuato. Alcuni prodotti di più alta gamma prevedono uno strato “cushion”, in granuli di gomma rivestita di resina sintetica, che aumenta ulteriormente l’elasticità del sistema, sul quale sono stesi uno o più strati di rivestimento acrilico.

Rientrano in questa categoria, tra i manti sintetici più lenti, il GreenSet (su cui si è giocato durante le Olimpiadi di Rio 2016), e il Mapecoat TNS di Mapei; gli stessi sono disponibili anche in versioni a velocità media, insieme con il Supersoft Pro Turf di Casali; più veloci il Supersoft WS di Casali e alcune versioni del Mapecoat TNS di Mapei.

Rientra inoltre tra le superfici medie il Play-Flex Confort® di Play-It: il manto è realizzato con la stesura, sopra un tappetino di gomma prefabbricata, di uno strato di gomma colorata, seguito da un primo strato di Play-Flex base e da un secondo strato di finitura.

 

Tappeto sintetico (Carpet)

Una diversa modalità di realizzazione delle superfici sintetiche è il tappeto in pvc, utilizzato soprattutto indoor o nelle situazioni in cui si realizza un campo provvisorio su pavimentazioni destinate ad altri sport.

L’inserimento di fibra di vetro nella mescola a base di cloruro di polivinile garantisce la stabilità dimensionale dei “fogli” di tappeto. Dotate di un elevato grado di smorzamento, a beneficio degli atleti, sono mediamente più veloci delle superfici in resina. Si segnalano comunque gli Sportflex M della Mondo, che sono in categoria lenta, mentre il Playturf L4 di Limonta Sport è in categoria media e lo Sport Game, sempre di Limonta, è addirittura classificato come veloce.

Erba sintetica (Artificial Grass)

I manti in erba sintetica per il tennis hanno solitamente uno spessore del filo di 15/17 mm; la fibra è in polipropilene e viene intasata con sabbia quarzifera selezionata.

Rispetto all’erba naturale quella sintetica consente di avere campi di velocità diversa, per quanto comunque meno veloci. Il manto Sit-in Sport, di Radici Pietro Industries, è presente con tipologie medio-lente, medie, e medio-veloci.

La gamma NewGrass di Limonta Sport, grazie all’uso di filati con diversa struttura e composizione, spessore (da 9 a 20 mm) e densità, e ad una diversificazione delle quantità di intasi, consente di coprire livelli di performance adatti ad atleti professionisti come a semplici amanti del gioco; i manti della gamma sono proposti anche con le segnature tessute, e una colorazione che può essere verde, rossa o blu.

A livello agonistico, il NewGrass T6 15 è un manto lento, mentre la versione T6 20 è di media velocità. Quest’ultima è la superficie top di gamma, con elevate performance di gioco che lo assimilano alla terra rossa.