Un impianto storico che oggi, grazie a un attento progetto di conservazione e rinnovamento, gode di un respiro contemporaneo nel comfort e nella funzionalità – necessari per un Club tornato in Serie A – senza perdere l’impronta originaria e la riconoscibilità.
Cremona: Restyling dello Stadio Zini
Inaugurato il 2 novembre 1919, lo Stadio Zini di Cremona è uno degli impianti storici del calcio italiano, in particolare di quel panorama di football di provincia, che ha vissuto alternandosi fra decenni di oblìo e momenti di risalita improvvisi ed eclatanti fino alla ribalta della Serie A.
Dalla tribuna auto-portante in cemento armato, fra i primissimi esempi del genere nell’architettura sportiva italiana di inizio Novecento, fino alla figura di Giovanni Zini, portiere del club e caduto nella Prima Guerra Mondiale (a lui è intitolato l’impianto), lo stadio della Cremonese ha superato il secolo di vita arrivando a rinnovare anche il suo aspetto estetico e adeguandosi ai requisiti della Serie A attraverso un percorso che merita considerazione.
Ciò che è apprezzabile, infatti, è il graduale miglioramento della struttura, ottenuto attraverso diverse fasi di intervento pianificate prima, e realizzate poi, grazie a un programma di lavori serio e misurato alle possibilità del club e alle sue necessità.
L’intervento firmato da GAU Arena, mirato alla rifunzionalizzazione di molteplici specifiche aree dello stadio, è l’ultimo tassello di una visione a medio termine della proprietà della Cremonese che aveva avuto l’apice fra il 2017 e il 2018, con la realizzazione della copertura sulla gradinata sud e la ricostruzione della tribuna Distinti, settore in precedenza costituito da tubolari.
Dovendo intervenire su un edificio che è anche bene vincolato (Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le province di Cremona, Lodi e Mantova), l’esempio dello Stadio Zini si mostra come caso-studio molto importante per quel panorama di impianti sportivi italiani di medio-piccola grandezza (fra i 10 e i 30mila posti, per intenderci), che costituiscono gran parte del patrimonio di strutture del calcio nazionale ma che sono spesso anche più complicate da migliorare per la carenza di fondi economici in quelle che sono realtà di provincia.
Mentre GAU Arena si sta dimostrando studio d’architettura sensibile proprio verso queste realtà (per esempio con un crono-programma di lavori attualmente in divenire, su più fasi, volto a migliorare e rinnovare un altro stadio storico del calcio italiano, l’Alberto Picco di La Spezia), il restyling operato allo Zini di Cremona ci dimostra come si possano coniugare i bisogni di comfort dello sport contemporaneo con una struttura solo apparentemente rigida e immutabile, in particolare andando a sfruttare meglio le metrature esterne e interne e avendo un importante focus sull’inclusione, con aree, servizi e percorsi adeguati per le persone con disabilità (ricavati oltre 70 posti in più, a cui se ne aggiungono altrettanti per gli accompagnatori).
Il tema dell’eliminazione delle barriere architettoniche è qui fondamentale, perché dimostra le possibilità di intervenire su una struttura storica sia per migliorarne la funzionalità (ambito disabilità) ma anche per aumentare il comfort e l’uso pratico dello stadio, come evidenziato dal ripristino dell’originale accesso diretto spogliatoi-campo e dalla sostituzione della vecchia fascia inferiore di parterre di tribuna centrale con i nuovi settori Field Box (una scelta moderna già sperimentata in stadi come Bergamo, Firenze o Alessandria).
Tutti questi interventi sono stati accompagnati al mantenimento e alla conservazione degli elementi dal valore storico architettonico dell’edificio (vincolo Soprintendenza), preservando le parti strutturali della tribuna che, anzi, è stata ripristinata in alcune porzioni estetiche originali andando a demolire soltanto le eventuali aggiunte successive al 1929.
Ciò che vediamo allo Stadio Zini di Cremona, quindi, è un esempio da seguire. Un progetto di architettura, di conservazione e rinnovamento, dove ritroviamo opere strutturali e di impiantistica mirate ma anche interventi che hanno un respiro contemporaneo nel comfort e nella funzionalità, e che nel complesso riescono a rendere questo impianto un edificio adatto ai tempi attuali senza farne perdere l’impronta storica e la riconoscibilità.
La descrizione che segue è tratta dalla Relazione di progetto dello Studio GAU Arena.
Cenno storico
L’impianto sportivo è stato inaugurato il 2 Novembre 1919, dapprima “Campo di via Persico” poi intitolato a Giovanni Zini, portiere dell’U.S. Cremonese, caduto il 2 Agosto 1915 durante la Prima Guerra Mondiale; il primo stadio sorge sul sedime di un precedente accampamento di soldati inglesi.
Una targa affissa sulla struttura nel 1925 ricorda infatti i 30 atleti della U.S. Cremonese deceduti a causa del conflitto mondiale.
Negli anni ’20 lo stadio subì una serie di danni dapprima in seguito ad un ciclone e poi a causa di un incendio. La tribuna in oggetto fu dunque ricostruita ed inaugurata per la seconda volta il 2 Settembre 1929 (il resto dello stadio presentava terrapieni), una struttura autoportante tra le prime ad essere realizzate nell’intero panorama sportivo italiano.
Nei decenni successivi, soprattutto dopo gli anni Duemila, la tribuna è stata oggetto di interventi come l’aggiunta di box vetrati, il tunnel di ingresso al campo dagli spogliatoi e delle modifiche alle distribuzioni interne dei locali.
Inquadramento progettuale
Il progetto è mirato alla rifunzionalizzazione di alcune aree dello stadio e all’adeguamento di alcune destinazioni per l’ottemperanza ai requisiti di partecipazione al Campionato di Serie A di calcio.
Il progetto è mirato altresì a garantire l’accessibilità degli spettatori disabili in tutti i settori dello stadio.
Le opere portano a una diminuzione di capienza di circa 1.169 spettatori passando dai 16.003 ai 14.834. Premettendo questo decremento di capienza ed andando ad intervenire in maniera puntuale senza modificare l’assetto generale dell’impianto, la Commissione Provinciale di Vigilanza si è espressa favorevolmente sul progetto.
Gli interventi realizzati sono i seguenti:
- – Realizzazione posti spettatori disabili coperti in tutti i settori;
- – Ristrutturazione interna area spogliatoi (piano terra Tribuna Centrale);
- – Ristrutturazione e accessibilità disabili Area Ospitalità (piano primo Tribuna Centrale);
- – Adeguamento bagni disabili e spazi ristoro per spettatori Tribune laterali;
- – Adeguamento e rifunzionalizzazione di tutti i servizi sottotribuna (WC, bar) nei settori Distinti, Curva Sud e Curva Nord ospiti;
- – Sostituzione del Parterre esistente con dei Field Box e delle panchine coperti;
- – Realizzazione di SkyBox nel settore distinti accessibili per diversamente abili;
- – Realizzazione di un edificio prefabbricato per sala conferenze, box interviste e sala lavoro giornalisti e fotografi;
- – Adeguamento impianto d’illuminazione;
- – Rifacimento campo di gioco con sistema riscaldamento manto erboso.
Interventi in Tribuna Centrale
L’intervento garantisce il mantenimento e la conservazione tutti gli elementi dal valore storico architettonico dell’edificio, preservando interamente gli elementi strutturali della tribuna.
Sono state effettuate locali demolizioni, solamente di quelle parti costruite successivamente al 1929, andando a ripristinare la condizione originaria della tribuna esternamente e ad ottimizzare gli spazi da un punto di vista prestazionale.
Si è intervenuti con la demolizione dell’esistente accesso in campo, che avveniva attraverso un tunnel sotterraneo, ripristinando l’originale accesso diretto dagli spogliatoi attraverso l’uscita già presente al centro della tribuna (accesso in quota). Questo non soltanto facilita il passaggio tra spogliatoi e campo da gioco, ma lo rende più sicuro andando ad eliminare una importante barriera architettonica.
Gli spalti parterre già presenti davanti alla Tribuna centrale sono stati rimossi. In sostituzione sono state costruite delle nuove gradonate integrate con il terreno di gioco e meno impattanti dal punto di vista volumetrico, denominate Field Box. Questa nuova tribuna prevede l’integrazione delle panchine delle squadre così da poter ridurre al minimo le barriere visive necessarie per delimitare il campo di gioco con i tifosi.
I due nuovi percorsi di smistamento dei Field Box garantiscono il raggiungimento delle uscite verso il campo poste lateralmente. Si è prevista la realizzazione di una copertura in vetro/policarbonato dal basso impatto visivo, che garantisce l’utilizzo di queste sedute in ogni condizione meteorologica. Questa struttura risulta completamente distaccata e indipendente rispetto alla struttura esistente della Tribuna ed ha come massimo ingombro quello dello sviluppo delle nuove gradonate. Al fine di garantire un’ottima visibilità per questi nuovi posti spettatori è stata installata una balaustra in vetro con adeguata resistenza ai carichi di spinta.
Gli spogliatoi
La capienza massima degli spogliatoi è di 100 persone complessivamente, conteggiando anche i delegati di gara, gli addetti antidoping e il VAR.
Al piano terra sono stati mantenuti gli spogliatoi, con una completa riconfigurazione delle tramezzature, sempre nel rispetto delle strutture portanti esistenti: intervento necessario per rendere questi ambienti conformi al regolamento infrastrutturale della Lega Serie A.
L’ingresso al piano terra spogliatoi avviene dall’esistente apertura centrale: a fianco di questa è stata mantenuta l’entrata per il raggiungimento delle scale esistenti che conducono agli spazi ospitalità posti al piano primo.
I nuovi spazi si articolano ai lati di un atrio centrale con uscita diretta al campo in quota. Sulla sinistra troviamo un corridoio (nel quale si alloggeranno le flash interview) che conduce alla stanza per i delegati e all’ingresso del blocco ospiti. Una porta conduce al corridoio di distribuzione del blocco spogliatoio ospiti che include una stanza per i dirigenti, lo spogliatoio dell’allenatore/collaboratori, uno spazio spogliatoio per 25 giocatori. Si evidenzia come lo spazio che ospita le 11 docce è stato posizionato in un’area lontana e separata rispetto all’area WC per minimizzare le possibilità di diffusione di batteri in ambienti umidi. Completa l’assetto una sala per massaggi.
Sul lato opposto dell’atrio centrale, trovano spazio la stanza per l’antidoping (sala d’attesa, spazio prelievi e wc interno), e i due spogliatoi arbitri (uomini e donne). Una porta presente nel corridoio alla destra dell’atrio porta al blocco spogliatoio locali che segue le stesse dinamiche di quello ospiti, con l’aggiunta di un magazzino/deposito materiali del club e di un locale docce più ampio (12 docce). L’intero comparto spogliatoi ospita una nuova sala VAR, un’infermeria, un locale per la centrale termica e i due WC per il pubblico sul lato estremo sinistro, dimensionati per disabili. Tutti gli spazi descritti sono dimensionati per diversamente abili e serviti con porte di apertura verso la via di fuga. Nell’area esterna, adiacente alla porta d’ingresso/uscita agli spogliatoi viene organizzato lo spazio dedicato alla mixed zone, con dei percorsi separati per giornalisti ed atleti.
Rifunzionalizzazione degli spazi interni tribuna centrale ai livelli superiori
Al fine di ottimizzare gli spazi interni è stata prevista la tamponatura di alcune porzioni dei prospetti che risultavano vuoti, andando così ad includere nuovi spazi da poter integrare agli ambienti interni. Tale intervento è realizzato con l’utilizzo di materiali e cromatismi simili a quelli della parte delle mura esistenti.
Per quanto riguarda gli interni, è stato effettuato un intervento di ristrutturazione di tutti gli ambienti e un abbattimento delle barriere architettoniche.
Nel primo livello è posizionata l’area Ospitalità e uffici. Al fine di ottimizzare l’accessibilità e la fruibilità degli ambienti sono stati realizzati nuovi servizi e l’estensione del solaio sino all’ascensore esistente per garantire l’accessibilità dei disabili anche su questo livello. Gli spazi ospitalità VIP sono accessibili dalla scala interna esistente che conduce fino al corsello di distribuzione agli spalti al livello secondo.
Nel secondo livello del corpo preesistente sono stati rifunzionalizzati gli spazi con la realizzazione di WC per il pubblico dimensionati secondo normativa e uno spazio ristoro (locali accessibili direttamente dalla tribuna o dalla scala interna). Da questo livello delle scale a chiocciola preesistenti conducono agli studi TV
Interventi sulle altre tribune
Per la tribuna laterale sud sono stati rifunzionalizzati gli ambienti interni, sempre senza interessare gli elementi portanti.
La tribuna distinti è stata oggetto di adeguamento di tutti i suoi servizi con l’aggiunta di blocchi dedicati a bar e wc nella sua quota zero. Da questo spazio sottotribuna le scale preesistenti portano al piano mezzanino sovrastante.
A questo livello troviamo degli spazi WC dimensionati numericamente secondo normativa CONI, uno spazio bar ristoro e l’ospitalità dedicata al settore skybox presente al piano superiore.
L’ultimo livello dedicato agli sky box è organizzato fra le campate dei pilastri che sorreggono la copertura. Per la realizzazione di questi palchi sono stati “coperti” gli ultimi tre gradoni della tribuna, che fungono da appoggio della nuova struttura; abbiamo così un sistema di Skybox per 90 persone, serviti da blocchi wc posizionati sui due lati e un’area ospitalità posizionata sul piano mezzanino sottostante. Questi spazi sono serviti da un ascensore di collegamento col piano; il nuovo collegamento verticale permetterà il raggiungimento dello skybox adeguato per disabili.
Al di sotto degli spalti della curva locali e ospiti, a livello zero, sono stati realizzati dei blocchi servizi per ristoro e WC. A livello architettonico-estetico è stata curata una grafica delle facciate di questi nuovi spazi sottotribuna per garantire una continuità estetica d’insieme di tutto lo sviluppo.
La nuova area media
Nell’area parcheggio retrostante la Tribuna Ovest è previsto un edificio prefabbricato temporaneo su due livelli che contiene tutti gli spazi necessari a fotografi e addetti stampa, secondo quanto richiesto da normativa. L’edificio temporaneo ospita a piano terra una sala conferenze per 50 persone, con piattaforma telecamere, scrivania per gli intervistati e accessi separati per giocatori e stampa. A questo livello è presente un’area distinta dedicata ai box intervista per gli organi TV.
Dal piano terra tramite una scala si raggiunge il ballatoio di accesso alle sale lavoro posizionate a livello 1. Una divisione interna permette di ricavare una sala per 50 giornalisti e un’altra per 15 fotografi.
Nella Tribuna ovest centrale esistente sono state realizzate delle nuove sedute per gli addetti media. Nel particolare sono presenti 60 posti pe giornalisti e 15 posti per Tele e Radiocronisti.
Nell’area parcheggio retrostante la curva sud locali viene disposta una zona OB VAN da circa 600 mq dedicata al broadcasting. Questa ha un accesso esclusivo e sarà perimetrata da barriere mobili prefabbricate. All’interno verranno predisposti dei posti parcheggio per i giornalisti che raggiungeranno l’area media dedicata tramite percorsi segnalati e protetti.
Il campo di gioco
Il rifacimento del campo ha previsto l’installazione del sistema di riscaldamento del manto erboso e il totale rifacimento del terreno di gioco. Sono state mantenute le dimensioni del campo precedente e le distanze dalle tribune esistenti.
Sistema di illuminazione del campo (pitch lighting system)
L’illuminazione dell’area di gioco, e del campo in generale sarà conforme ai requisiti infrastrutturali Lega Serie A 2022-2023 e saranno garantiti i livelli minimi di illuminazione e di uniformità prescritti. Particolare attenzione sarà posta alle sorgenti di illuminazione per assicurare il massimo comfort visivo dei giocatori, degli spettatori e degli arbitri; il sistema dovrà poter provvedere all’illuminazione di eventi, performance e show.
In funzione della trasmissione broadcasting degli eventi calcistici, un’attenzione particolare sarà posta ai limiti di flickering.
Dalla stagione 2023/2024 è prevista una generale rivisitazione dei requisiti normativi che si fonda principalmente sul superamento della griglia 11×8 con introduzione definitiva della griglia 12×8.
Il progetto è stato quindi sviluppato al fine di poter gettare le basi per il rispetto anche di detta norma programmatica mediante la futura integrazione di un numero limitato di nuovi apparecchi (in numero presunto di 16 pezzi totali).