Tampere (Finlandia): il Tammela Stadium

Stadio ibrido, città in miniatura, lotto sportivo-residenziale. Sono molte le definizioni che raccontano l’eccezionalità del Tammela Stadium, un progetto che rappresenta la capacità di immaginare spazi di città che si fondino su un obiettivo di vivibilità e di armonia con il contesto, e solo dopo – come conseguenza – riescano in modo del tutto naturale a ospitare e integrare diverse funzioni.

Pubblicazione cartacea su: Tsport 363
(Foto Thomas Uusheimo)

Lo studio JKMM, collettivo che unisce Asmo Jaaksi, Teemu Kurkela, Samuli Miettinen e Juha Mäki-Jyllilä fin dai banchi dell’università e dal primo bando vinto nel 1998, è stato il responsabile di un progetto che si inserisce in una tradizione, quella finlandese, che fin dai primi del Novecento ha sempre portato avanti il pensiero di spazi ed edifici a misura d’uomo.

Qui la richiesta principale era rinnovare in modo decisivo il vecchio stadio costruito negli anni ‘30, uno dei primi in Finlandia realizzato espressamente per il calcio, e che riempiva il proprio isolato con un ingombro costituito da quattro tribune coperte, in una configurazione piuttosto standard e minimale. La città di Tampere, però, puntava anche a trovare maggior connessione all’interno di quell’area urbana, 3fra densità residenziale e crescenti servizi commerciali.

Dopo aver vinto il bando di concorso nel 2014, la proposta di JKMM ha attraversato varie tappe e valutazioni: definita tra il 2014 e il 2016, è passata al vaglio delle autorità cittadine e sotto la lente delle osservazioni della comunità locale, per essere finalmente approvata tra il 2020 e il 2021, con il conseguente via ai lavori e l’inaugurazione arrivata nel 2024.

Ciò che ne è scaturito è stato un progetto virtuoso, in grado di concretizzare un’idea di edificio ibrido perfettamente armonica sia con la scala urbana della città circostante, sia con sé stesso e con lo sviluppo delle sue proporzioni.

Pensato per riflettere un sentimento di gioia ed entusiasmo derivante dalla destinazione sportiva e culturale, e che ha attraversato anche il lavoro di JKMM – come confermato dallo stesso Samuli Miettinen -, lo stadio si rivela come un grande edificio integrato che occupa l’intero lotto di 50mila mq: la chiave estetica è probabilmente costituita dai due grandi archi rovesciati paralleli laterali che compongono un’ideale tetto a baldacchino e che fissano l’immagine dello stadio nella mente dei visitatori, legandosi ai due blocchi residenziali sui lati est e ovest (in corrispondenza dei lati lunghi del campo da calcio) in modo perfettamente naturale nel raccordo fra le diverse geometrie.

Questa soluzione rende il terreno di gioco e le gradinate come un elemento unico, racchiuso nel cuore dello scrigno che è l’intera costruzione visibile dalle vie perimetrali. Lo stadio vero e proprio, infatti, casa del club locale Ilves Tampere, occupa poco più di 13mila mq: può ospitare 8mila spettatori (che arrivano a 15mila in una configurazione per eventi e concerti) ed è in linea con i parametri UEFA di categoria-4 per gli incontri internazionali. Quello che il visitatore percepisce dall’esterno, invece, sono le proporzioni dinamiche di un grande complesso architettonico dalle linee semplici e armoniche, segnato da blocchi di diversa altezza sui due lati residenziali e dai due grandi elementi curvi che aprono improvvisamente la vista verso il cielo, legandosi al piano strada attraverso due pareti vetrate in connessione con gli ingressi allo stadio (funzionali anche per riparare la cavea interna degli spalti da raffiche di vento e intemperie).

Le due pareti vetrate sono progettate in modo da seguire le forze meccaniche che possono agire su di esse, in particolare grazie ai giunti e alle cerniere di ancoraggio alla soletta, che consentono alla struttura di acciaio di base un margine di movimento per adeguarsi al vento ma anche agli eventuali carichi irregolari di neve sull’arco di cemento superiore.

A ogni angolo, la struttura dello stadio ha un pilastro inclinato con una base in cemento armato e una terminazione a doppia sezione sulla sommità. Sfruttando pilastri di diramazione in acciaio, che sostengono i carichi di compressione e li trasferiscono alle fondazioni, si evitano le sollecitazioni di carico sui blocchi residenziali del lotto, assicurandosi che questi siano indipendenti dallo stadio sia nella loro vita strutturale sia per eventuali interventi futuri di ristrutturazione.

Il rivestimento esterno in mattoni chiari si completa con lastre di vetro e acciaio perforato alle estremità, e con le superfici in calcestruzzo gettato in opera che definiscono gli ingressi dall’esterno. Il cemento rappresenta poi gli spazi interni, alternandosi a elementi e strutture in acciaio. La copertura è invece realizzata con compensato di rivestimento e membrana bituminosa di colore chiaro, una scelta funzionale che permette un grado importante di depurazione dall’inquinamento atmosferico.

La commistione di destinazioni d’uso del lotto ha infine invitato un ragionamento preciso sull’organizzazione dei percorsi e degli ingressi. Lo stadio rimane orientato nord-sud, come il precedente, e gli spettatori accedono agli angoli dell’isolato. I tifosi ospiti hanno un proprio ingresso all’angolo nord-est mentre l’accesso riservato a giocatori, arbitri, stampa e tribuna vip si trova sul lato ovest. Dal lato sud si accede invece al parcheggio, al centro commerciale e agli spazi nel piano seminterrato che fanno riferimento alle unità residenziali.