Nonostante il fallimento delle gare precedenti e la possibilità di diverse opzioni alternative più economiche, la SIMICO (ente appaltante) insiste con il progetto di “riqualificazione” della pista di Cortina d’Ampezzo, con una soluzione “semplificata” che – a parità di costo! – riduce l’entità degli interventi e i tempi di realizzazione.
Bob a Cortina: ecco l’ennesimo bando di gara

Tutte le immagini sono estratte dalla documentazione di gara ad accesso gratuito, illimitato e diretto presso: https://portaleappalti.mit.gov.it/PortaleAppalti/it/homepage.wp
È stata pubblicata a fine dicembre la nuova gara di appalto per la realizzazione della contestata pista di bob e skeleton per le Olimpiadi del 2026, dopo che i primi due bandi, nei mesi scorsi, erano andati deserti (vedi gli articoli precedenti: del 2 agosto; del 1 settembre; del 22 settembre).
Nonostante che chi si oppone alla sua realizzazione avesse già cantato vittoria, stanti le opzioni più economiche e immediate offerte dalle piste esistenti oltralpe, per non parlare del possibile recupero della pista di Cesana Torinese, si è trovato il modo di provare ad andare avanti ugualmente.
Il bando prevede lo stesso importo dei lavori (81.610.000 euro) ma per opere “semplificate” e con un cronoprogramma accorciato a 685 giorni, per consentire il collaudo entro le date richieste dal CIO.
Le offerte dovranno essere presentate entro il 18 gennaio.

Il progetto “light”
L’ente appaltante, nella relazione tecnica integrativa che aggiorna il progetto precedente, spiega che “Al fine di contenere l’importo delle opere nei limiti del budget previsti si è provveduto ad individuare delle opere o parti d’opera da stralciare, senza pregiudicarne i benefici funzionali attesi”.
Queste in sintesi le semplificazioni che dovrebbero consentire di rimanere nel budget di spesa.
– Il layout funzionale dell’intero impianto viene semplificato;
– La pista di scivolamento viene confermata nelle sue caratteristiche tecniche-sportive e rivista solo per quanto riguarda i rivestimenti esterni; la struttura di copertura ed il manto di copertura verranno realizzati come previsto dal PE, ad eccezione dello strato di tetto verde, e del rivestimento con rete e scaglie. Nei tratti in elevazione rimasti sprovvisti del rivestimento in rete di protezione dagli agenti atmosferici e dalla caduta, sarà installato un parapetto provvisorio;

– L’edificio di partenza principale, manterrà il suo basamento con la terrazza del parc fermè, e la copertura, con la caratteristica forma curva e le stesse funzioni interne del progetto originario;
– L’edificio partenza donne vede confermata la realizzazione delle strutture e degli ambienti interni con rivestimento esterno semplificato;
– Per l’edificio di arrivo, si conferma la realizzazione del basamento e si propongono due soluzioni: nella prima vengono ricollocate nel basamento le funzioni dei livelli superiori, in misura ridotta; nella seconda è prevista la realizzazione anche del primo piano, con il solo taglio della zona conferenze al secondo livello. Non viene realizzata la copertura in legno lamellare.
– Si semplificano i rivestimenti dell’edificio E, che ospita l’impianto di refrigerazione, e si realizza solo il piazzale dell’edificio partenza C (partenza junior), mentre vengono stralciati gli edifici T (partenza principianti) ed R (bob-bar).
– Le strade verranno realizzate nella loro componente strutturale, ovvero movimentazione del terreno e livellamenti, con le necessarie opere di sostegno e con strato superficiale in misto granulare stabilizzato. Solo i tratti che danno accesso ai mezzi di soccorso e all’edificio refrigerazione si prevede una finitura superficiale in tipo cemento bianco misto a stabilizzato.

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