Milano: il Teatro delle Terme (2021-2022)

Si avvia alla realizzazione il progetto di rinnovamento urbano che vedrà nascere un centro termale sul posto delle Scuderie De Montel, una struttura liberty da anni in abbandono.

Da un lato, la possibilità di creare un polo termale nella zona di San Siro si era profilata nel 2007, quando venne individuata una sorgente di acqua sulfurea a 290 metri di profondità in corrispondenza delle Scuderie De Montel.

L’occasione è arrivata nel 2018, quando Milano ha partecipato al bando internazionale “Reinventing Cities”, promosso dal C40 Cities Climate Leadership Group e reso possibile grazie al contributo di Climate KIC e ofo. Con lo scopo di avviare una rigenerazione urbana resiliente e a zero emissioni, quattordici città hanno individuato insieme 31 siti sottoutilizzati da ricostruire, invitando architetti, operatori, esperti ambientali, comunità di quartiere, artisti, a costituire team multidisciplinari e a concorrere per trasformare i siti scelti in nuovi baluardi di sostenibilità e resilienza. Le proposte dovevano dimostrare come sia possibile realizzare soluzioni innovative che rispettino l’ambiente, parallelamente ad architetture di alta qualità e benefici per la comunità.

Fra i siti individuati dalla città di Milano, l’area degradata delle Scuderie De Montel, di proprietà comunale, per una superficie di circa 16.000 mq: vincitore per questo sito è risultato il progetto, del gruppo coordinato dall’architetto Giancarlo Marzorati, che riprende proprio l’idea dell’utilizzo dell’acqua sotterranea per creare un Teatro delle Terme.

Il bando prevede la vendita dell’area all’operatore che realizzerà l’intervento.

La storia

Le scuderie furono costruite tra il 1915 e il 1918 dall’architetto milanese Vietti Violi per conto del nobile banchiere ebreo Giuseppe De Montel, in uno stile liberty che si richiama a quello delle scuderie del duca di Condè presso l’ippodromo internazionale di Chantilly.

Prestigiose e rinomate, le scuderie dovettero essere cedute dai De Montel con l’avvento delle leggi razziali, passando alle Pie opere Missionarie che le affittarono, nel dopoguerra, ad altri allevatori.

Ne seguì un graduale abbandono, fino al passaggio al Comune – negli anni 80 – nell’ambito della lottizzazione del quartiere adiacente.

Protette da un vincolo storico-paesaggistico, sono andate via via degradando fino alle condizioni attuali, che ne hanno comunque conservato degli elementi decorativi riconoscibili. Il bando comunale prevedeva obbligatoriamente il ripristino degli edifici esistenti e il recupero della memoria storica del luogo.

Il progetto

Il progetto mira a ridurre significativamente i consumi energetici e idrici grazie alla produzione di energia in loco attraverso il fotovoltaico, i pannelli solari termici e la creazione di un collegamento alla rete di teleriscaldamento utilizzando così il recupero energetico da termovalorizzazione.

È prevista una buona gestione dei materiali da costruzione, utilizzando fibre di legno isolanti e costruzioni con strutture a telaio in legno. Inoltre, tutte le emissioni residue di CO2 saranno compensate con l’acquisto di crediti di carbonio. Il Teatro delle Terme sarà un’oasi di benessere e sostenibilità strettamente legata all’acqua, alla terra, al verde, alle piante e all’alimentazione.

All’interno sono previste vasche, idromassaggi, hammam, solarium, area beauty; all’esterno quattro vasche termali. Al primo piano un’area relax e al secondo piano aule e sale meeting a disposizione delle associazioni di quartiere per dibattiti e convegni.

Dalla parte opposta dell’ingresso, superata la corte, si accederà ad un ampio spazio verde ad anfiteatro, circondato da una fascia boscata, nel quale ci saranno vasche di acqua calda e fredda. L’acqua termale sarà pompata dal sottosuolo con la capacità di 15 litri al secondo, per 800 mq complessivi di vasche.

Sul giardino dell’anfiteatro si aprirà l’area ristorazione dove è previsto l’impiego di prodotti a chilometro zero coltivati nell’orto pertinenziale. Il centro sarà aperto tutto l’anno con tariffe scontate per le fasce deboli e per le scolaresche.

A fine settembre 2020, il Comune ha firmato il contratto preliminare di vendita dell’area con la società che svilupperà il progetto. L’offerta è stata di 1,2 milioni di euro su una base d’asta fissata a 1 milione 183.500 euro.

L’operazione è condotta dall’imprenditore Valentino Tomasoni (di cui ricordiamo le realizzazioni in Brianza di Acquaworld a Concorezzo, pubblicata su Tsport 283, e di Monticello SPA, pubblicata su Tsport 250), con la società italo-svizzera Viacom.

La Soprintendenza ha intanto approvato il progetto architettonico che preserva, riqualificandole dove scomparse, le decorazioni liberty che ornano i volumi.

Il Teatro delle Terme sarà il più grande impianto termale urbano d’Italia, quando avrà ottenuto il riconoscimento ministeriale e la concessione mineraria per lo sfruttamento della risorsa ipogea.

L’inizio dei lavori è ormai prossimo, e l’apertura al pubblico è prevista per la fine del 2022.

Qui sotto l’intervento dell’architetto Giancarlo Marzorati al webinar di Sport&Impianti del 24 maggio.