Speciale campi in erba e manutenzione: le cure particolari per il golf

Le caratteristiche dei manti erbosi per i campi da golf – diversi nelle diverse aree che compongono una “buca” – anche a causa dell’altezza di taglio estremamente limitata devono essere oggetto di una cura molto più intensiva rispetto ai campi di gioco di altri sport.

Pubblicazione cartacea su: Tsport 350
Taglio dell’erba sul green del Novi Dvori Golf Club in Croazia (foto Gordana Sermek / Shutterstock).

Per la manutenzione dei campi da golf è essenziale l’irrigazione ma il taglio è un’attività da effettuare pressoché quotidianamente, specie sui green e sui tee. Ecco dunque le principali attività manutentive con le loro specificità per il golf.

Taglio

Oltre un terzo dei costi per la dotazione del parco macchine di un campo da golf è da attribuire alle operazioni di taglio.

Il taglio va effettuato con un’elevata frequenza, in particolare su un tappeto sottilissimo come quello del green, per il quale l’altezza non deve superare i 3-3,5 mm. Un taglio quotidiano fa sì che si debba asportare solo una minima porzione della lamina fogliare, così da non ridurre la capacità fotosintetica della foglia.

Sul green si adoperano macchine con taglio elicoidale, a 9-11 lame per elemento (solitamente con 3 elementi). Nel tee e nel collar, dove l’altezza dell’erba va da 10 a 12 mm, si può usare una macchina simile o con un minor numero di lame.

Lo stesso dicasi per il fairway (altezza 13-18 mm), dove si può ridurre ulteriormente il numero delle lame per cilindro, aumentando il numero di questi e la potenza del motore.  

Nel pre-rough (30 mm) e nel rough (50-100 mm) si possono adottare rasaerba con apparato di taglio a lame orizzontali o a flagelli: per motivi ecologici, parte dei rough possono essere lasciati crescere spontaneamente ad anni alterni.

Sfeltratura, aerazione e topdressing

L’arieggiatura del prato prevede, a monte, la rimozione del feltro sulle aree di gioco (tee, green e fairway). Il compattamento del terreno viene poi ridotto attraverso operazioni di carotatura o di foratura, con lo scopo di migliorare il drenaggio e favorire l’approfondimento radicale.

A seconda della stagione e del tipo di terreno si effettuerà la foratura (con macchine dotate di punte piene) o la carotatura (con fustelle cave), che comporta l’estrazione di “carote” di terreno, che solitamente vanno raccolte e d eliminate. Si dovrà quindi effettuare il topdressing con distribuzione di sabbia sull’intera superficie per colmare i fori e prevenire la formazione del feltro. La sabbia è opportuno che sia a norma Usga.

La carotatura del green si effettua tre volte l’anno, mentre sul tee e sul fairway la pratica è annuale.

Da sinistra: arieggiatore (Toro); rastrello per bunker (Toro); rullo a lame orizzontali.

Diserbo, trattamenti e fertilizzazione

Senza entrare nel merito dei prodotti da utilizzare, i prati del golf devono essere oggetto di diserbo selettivo, nei diversi periodi dell’anno, nei confronti delle piante infestanti.    

Devono inoltre essere monitorati gli eventuali attacchi fungini, possibili in tutto l’arco dell’anno.

Altro fattore rilevante è quello delle esigenze nutritive, differenziate in relazione al tipo di area e di composizione vegetale. I trattamenti vengono effettuati con irroratrici e spandiconcime centrifughi.

Le foglie cadute, infine, andranno asportate con soffiatori e aspiratori.

Ripristino del tappeto erboso

In caso di aree localizzate che sono state danneggiate dalle infestanti o dagli stessi giocatori, va effettuata la trasemina preceduta da verticutting e distribuzione di sabbia e torba.

Per superfici più ampie si effettua anche il trapianto con porzioni di prato prevegetato.

Da sinsitra: grooming; topdressing; tosaerba rotativo a traino; tosaerba per fairway (tutte da catalogo Toro).

Irrigazione

Come abbiamo visto per gli altri impianti sportivi, l’irrigazione è tanto più efficace quanto maggiore è il numero degli irrigatori che possono essere programmati separatamente, in funzione della capacità idrica del terreno, e dell’evapotraspirazione punto epr punto.

Gli esperti suggeriscono di irrigare non tanto frequentemente quanto abbondantemente, così da prevenire gli attacchi fungini ma favorire il radicamento in profondità.

È importante inoltre la qualità dell’acqua, e in particolare il livello dei Sali in essa contenuti, che non dovrebbe essere eccessivo e varia comunque in base alle essenze impiegate.

Una quantità di sali in soluzione inferiore alle 650 ppm è un limite da tenere presente per la maggior parte delle essenze da tappeto erboso.

Cura dei bunker

La sabbia dei bunker necessita di essere periodicamente rastrellata e livellata, o con strumenti manuali o con macchine semoventi adeguate. Va curato periodicamente il ripristino dei bordi, e la sostituzione della sabbia eventualmente dilavata.

Ne va inoltre curato il drenaggio, per evitare che le acque piovane ristagnino sul fondo: al drenaggio tradizionale può essere sostituito un sottofondo specifico in massetto drenante

Descrizione delle aree di un campo da golf

Schema di una buca (Golf Club Milano, Parco di Monza). Di seguito la legenda.

1 – Tee

Il tee è l’area di partenza da cui i golfisti iniziano il gioco di una buca. In ogni buca esistono più aree di partenza, per uomini e per donne, nonché per professionisti e per dilettanti. L’altezza di taglio nei tee è di 10-12 mm.

2 – Fairway

Il fairway comprende tutta l’area compresa tra il tee e il green, per una larghezza di qualche decina di metri. Può curvare a destra o a sinistra nel corso della buca. L’altezza di taglio è compresa tra 13 e 18 mm.

3 – Pre-rough

È una fascia che delimita il fairway per tutta la sua lunghezza e per una larghezza pari al passaggio della macchina da taglio utilizzata: con un’altezza di taglio di 30 mm, è di fatto un’estensione del fairway che prelude alla più rustica area del rough.

4 – Rough

Il rough è l’area di transizione che porta all’ambiente naturale esterno. L’erba è alta (50-100 mm) e rende difficile il gioco; è inoltre solitamente corredata di alberi e arbusti.

5 – Avangreen

Intorno al green sono definite due aree intermedie, la cui utilità è soprattutto legata alle modalità di lavorazione delle macchine da taglio, evitando che queste, nel lavorare il fairway, debbano sconfinare sul green. L’avangreen è largo 3 o 4 volte la larghezza del taglio.

6 – Collar

Strettamente intorno al green, il collar corrisponde alla larghezza di un passaggio della macchina da taglio. In questa come nella precedente, l’altezza del taglio è di 10-12 mm.

7 – Green

Il green è il punto di arrivo della buca, con una superficie erbosa accuratamente rasata per consentire il libero rotolamento della palla. La posizione della buca vera e propria viene spesso modificata per evitare la concentrazione del calpestio in un’area ristretta del green. L’erba viene tagliata a 3-3,5 mm. È l’unica area dove le specie erbose utilizzabili si riducono all’Agrostis se siamo in clima da microterme o alle diverse specie di Bermudagrass come macroterme.

8 – Gli ostacoli

Le buche vengono costellate di ostacoli, in genere laghetti o bunker. Il bunker è una conca o un rilievo del terreno con superficie sabbiosa o, a volte, riempita di ghiaia.

Schema delle specie usate in prevalenza nelle diverse aree del golf.

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