Foggia – Stadio “Pino Zaccheria”

US Foggia
TE18 – gennaio/marzo 2011

Lo stadio dove il Foggia gioca abitualmente è lo storico “Pino Zaccheria” di proprietà comunale. Il 22 luglio 2010 vi si svolse un concerto canoro ed il terreno di gioco subì importanti danni. L’amministrazione comunale quindi intervenne, predisponendo quanto necessario per il ripristino di un efficiente manto erboso naturale sul quale la squadra rossonera potesse svolgere le sue gare: al fine di garantire l’immediato utilizzo della struttura sportiva, si decise il rifacimento del tappeto erboso utilizzando zolle di prato prevegetato.

Pubblicazione cartacea su: Tutterba 41

Le zolle utilizzate sono della specie graminacea macroterma, varietà Cynodon, resistente alle alte temperature (25°/38°), al calpestio e alle malattie crittogamiche.
Con basse temperature (4°/6°) il prato realizzato con questa specie subisce una fase di blocco vegetativo, che si manifesta con l’ingiallimento pressoché totale dell’erba; per ovviare a tale blocco sarà necessario provvedere alla trasemina del campo in autunno, utilizzando specie microterme (Lolium perenne, etc.), al fine di ottenere un terreno di gioco sempre verde ed in perfette condizioni d’utilizzo e d’estetica.

Le fasi di lavoro partono con lo scoticamento del manto erboso, consistente nell’asportazione mediante taglio eseguito con apposito attrezzo meccanico del manto erboso danneggiato, ad una profondità di intervento di circa 5 cm. Si passa quindi al livellamento del terreno eseguito anch’esso con attrezzo meccanico, meglio se munito di strumentazione laser, per la formazione delle pendenze regolamentari per il deflusso delle acque, in modo da evitare ristagni che potrebbero danneggiare l’apparato radicale del prato e non di meno la sicurezza dei calciatori.

Quindi foratura e/o carotatura, un’operazione meccanica che consiste nel creare dei fori nel terreno con l’ausilio di apposite macchine che possiedono delle punte piene, raggiungendo profondità variabili da 10 a 30 cm. Lo scopo di quest’operazione è di diminuire gli effetti nefasti che il compattamento produce sull’erba, migliorando gli scambi gassosi tra suolo e atmosfera. Di rilevante importanza è la concimazione di fondo eseguita prima della posa delle zolle di prato, per la quale vengono utilizzati concimi ad alto contenuto fosforico e bioattivatori, al fine di apportare al terreno elementi nutritivi in grado di accelerare il processo di radicazione. Si distribuiscono non meno di 70/80 gr/mq. di concime. Si arriva quindi alla posa delle zolle di prato pronto aventi larghezza di cm. 60 e lunghezza di mt. 15 c.a. Al termine della stesura vengono eseguite delle sabbiature di rifinitura al fine di rendere omogenea la superficie.
La trasemina invece è stata effettuata sul tappeto erboso già esistente, dopo circa 30 gg. dalla messa a dimora, con apposite macchine seminatrici: nella fattispecie, ci si riferisce in particolare all’esecuzione di una semina, eseguita in modo longitudinale e trasversale del campo, di specie microterme sul tappeto di macroterma. L’operazione è stata completata con sabbiatura dell’intero terreno di gioco.