L’Autodromo di Monza verso il futuro

Una prima fase di lavori è stata completata questa estate in vista del 95mo Gran premio d’Italia di F1. Ma altre novità sono in cantiere per domani.

Pubblicazione cartacea su: Tsport 358
L’autodromo ripreso nel luglio scorso, con la pista appena asfaltata (Google Earth).

Il piano di riqualificazione che la SIAS – la Società che gestisce l’Autodromo di Monza – aveva in programma contava di poter essere attuato per il centenario, caduto nel 2022. Ma dal progetto di fattibilità tecnico economica, alle fasi di aggiudicazione dei servizi di progettazione e poi dei lavori, si è arrivati alla fine del 2023.

Con una cerimonia formale l’8 gennaio di quest’anno sono stati avviati i lavori riguardanti da un lato la riqualificazione dei percorsi pedonali e viabilistici per l’accesso al circuito; dall’altro, il rifacimento della pavimentazione e dei cordoli della pista.

Sono nel frattempo stati annunciate le prime ipotesi per un nuovo disegno delle tribune, la cui attuazione però è rimandata agli anni successivi.

I sottopassi

Con gli interventi previsti si intende dare un nuovo volto, più moderno e funzionale, al circuito, sempre nel rispetto del pregevole contesto in cui esso si inserisce.

In particolare, gli interventi su parte delle infrastrutture viarie dell’Autodromo si rendono necessari, da un lato, per mettere in sicurezza i percorsi veicolari e ciclo-pedonali e, dall’altro, per riqualificare il viale di ingresso principale all’Autodromo da Vedano.

La messa in sicurezza dei percorsi si rivela necessaria in particolare durante le giornate del Gran Premio di F1 quando si verifica la massima affluenza all’impianto. A causa dell’altissimo numero di persone presenti si verificano situazioni di commistione fra i flussi pedonali e quelli veicolari, creando condizioni di potenziale pericolosità, oltre che di difficoltà gestionale e organizzativa. Tali criticità si verificano specificatamente in corrispondenza dei sottopassi che attraversano la pista in più punti.

Gli interventi sono distinti in quattro tipologie:

1. Nuova costruzione di un sottopasso (Sottopasso 1) che collega il viale di ingresso con i piazzali della Parabolica per decongestionare in fase di gara il traffico in entrata oltre che per permettere, sempre nei giorni di gara, l’utilizzo del Sottopasso “dei Box” (Sottopasso 2) esclusivamente da parte dei pedoni.

2. Demolizione e ricostruzione del sottopasso vicino alla Piscina (Sottopasso 3) e dei due sottopassi che danno su viale Mirabello (Sottopassi 5 e 6); a causa delle loro dimensioni inadatte questi sottopassi sono stati riprogettati per poter accogliere i flussi veicolari a doppio senso e i flussi ciclo-pedonali su sede completamente dedicata e concepiti con pendenze idonee al transito di persone portatrici di handicap.

3. Riqualificazione del viale d’accesso da Vedano con l’obiettivo di dotare l’Autodromo di un ingresso più rappresentativo e più funzionale e al fine di evitare gli ingombri dei giorni di gara e fornire una corsia dedicata al passaggio dei mezzi di soccorso.

4. Infine, gestione del Sottopasso 2 che, a causa del suo posizionamento al di sotto degli edifici posti lungo il rettilineo di arrivo, non permette interventi strutturali se non a costo di difficoltà e spesa molto elevati. Per questo motivo l’intervento non tocca le strutture del sottopasso ma si limita ad un ripensamento della gestione dei flussi, dedicandolo esclusivamente alla mobilità lenta durante i giorni di gara e al traffico veicolare nei giorni ordinari.

La strategia progettuale è quella di dotare tutti i sottopassi interessati dagli interventi di due corsie carrabili – una per senso di marcia – e di un percorso separato e protetto dedicato ai cosiddetti flussi lenti (pedoni e velocipedi). I Sottopassi 1 e 3 sono ora più ampi e più alti per permettere il passaggio agevole di autocarri e dei mezzi di soccorso; i Sottopassi 5 e 6, che connettono viale Mirabello con la parte più interna del circuito, sono invece caratterizzati da un flusso minore e, pertanto, sono più contenuti dal punto di vista dimensionale anche in ragione di alcuni limiti fisici (presenza di alberi secolari, dimensioni più ridotte su cui poter agire, etc.).

I lavori sui sottopassi sono stati rallentati sia da una primavera particolarmente piovosa, sia da inattese difficoltà emerse durante gli scavi, tra rinvenimento di ordigni bellici e struttura argillosa del terreno in quantità non prevista; ma sono stati completati in tempo per il Gran Premio del 30 agosto-1° settembre.

La pavimentazione della pista

Puntuali, per poter dare il via al week-end della Formula 1, anche gli interventi sulla pista. I 5.793 metri del circuito e la pit lane sono stati completamente scarificati, ricostruendo il sottofondo dove necessario e posando il nuovo tappetino di usura mediante l’impiego di miscele ad elevate prestazioni.

La pavimentazione è stata dunque adeguata alle vigenti normative nazionali e internazionali, e le caratteristiche di flessibilità del nastro d’asfalto rendono ora il tracciato più performante sia in termini di velocità che di resistenza.

La superficie presentava diverse criticità: deformazioni della pavimentazione, ormaie, affioramenti di acqua sulla superficie, inspessimento del velo idrico.

Sono state quindi ridefinite le pendenze longitudinali e trasversali ed è stato rifatto il sistema di raccolta delle acque e il drenaggio, studiato specificatamente per far fronte ai sempre più frequenti eventi atmosferici estremi. In particolare è stata migliorata la raccolta e smaltimento acque del rettifilo partenze in prossimità del pit wall e della pit lane; è altresì stata modificata la geometria in alcuni punti che tendevano facilmetne ad allagarsi, come il sottopasso dopo il Serraglio.

In questa ottica sono stati sostituiti e riadattati dal punto di vista plano-altimetrico tutti i cordoli presenti lungo la pista.

È stata inoltre realizzata una nuova polifora sul lato interno del circuito con attraversamento dello stesso ogni 500 metri, e sono state modificate le vie di fuga della Prima e della Seconda Variante, sostituendo la pavimentazione con un parterre in ghiaia.

Atto finale lungo il tracciato, la ricolorazione delle linee sull’asfalto e lungo i cordoli e il bordo pista.

L’azienda milanese Mapei ha utilizzato una tecnologia innovativa per rendere l’asfalto più duraturo e sostenibile grazie all’impiego di additivi chimici funzionali e polimeri termoplastici provenienti da processi innovativi di riciclo, frutto di una collaborazione con Iren, azienda multiservizi specializzata in soluzioni integrate per l’efficienza energetica.

Per la segnaletica orizzontale e i cordoli è stato utilizzato un rivestimento a base di resina acrilica in dispersione acquosa esente da solventi a rapida filmazione con cariche selezionate, appositamente formulata per la realizzazione di segnaletica orizzontale e colorazione di superfici carrabili in calcestruzzo e asfalto per circuiti motoristici.

Applicata a spruzzo, presenta elevata durabilità, resistenza all’abrasione e allo scivolamento, resistenza chimica a carburanti, olii e acidi; è un prodotto omologato sia dalla FIA che dalla FIM.

Per il calcestruzzo nei sottopassi sono stati scelti additivi liquidi che permettono la riduzione dell’acqua nell’impasto del 20%.

Modifiche ai box

Superata l’immediatezza degli interventi 2024, un progetto di fattibilità tecnico-economica è in corso di elaborazione per la creazione di un’area hospitality sopraelevando una parte dei box, che dovrebbero essere dotati di un tetto apribile su una terrazza alberata nonché di pannelli fotovoltaici disposti in modo da richiamare, dall’alto, la figura di una bandiera a scacchi. Deve comunque essere approvato l’aumento di altezza dell’edificio.

Le nuove tribune dell’autodromo di Monza

È invece rimandata al 2026 la realizzazione delle tribune che dovranno sostituire le vecchie strutture in tubi innocenti, per le quali ACI necessita che il Consorzio del Parco garantisca il rinnovo della convenzione, che scade nel 2027, e che si definiscano ulteriori investimenti pubblici

Nel progetto la tribuna, pensata come elemento di congiunzione tra il Parco e l’Autodromo, presenta due elementi principali: la copertura e la facciata a lamelle. La copertura, scenografica e leggera, la cui forma trae ispirazione dalla scienza della biomimesi: le ali aperte degli uccelli in volo, che hanno ispirato gli alettoni delle macchine da corsa, sono riprese nella sua forma. La facciata a lamelle, con andamento curvilineo, riveste la struttura delle tribune e al tempo stesso conferisce leggerezza e trasparenza all’insieme. Inoltre, la tribuna, disegnata dall’alzata e dalla pedata dei suoi gradoni, è stata progettata facendo riferimento alle best practice internazionali per assicurare al pubblico il massimo comfort in termini di spazio e di visibilità.

La proposta progettuale comprende anche gli spazi per il sotto tribuna e per gli sky box che, grazie all’utilizzo di moduli prefabbricati componibili, sono concepiti come organismi architettonici autosufficienti. Questo approccio modulare, oltre a favorire la riduzione dei tempi e dei costi di realizzazione, consente di aggiungere, combinare o sottrarre elementi e, quindi, di modificare la capienza per soddisfare le mutevoli esigenze dell’intero ciclo di vita dell’edificio, mantenendo la reversibilità dell’intervento.

Il nuovo edificio rispetterà i dettami ESG, sia in termini di inclusività – i diversi ambienti che compongono la tribuna sono progettati per essere accessibili a tutti – sia di sostenibilità ambientale – è previsto un impianto fotovoltaico sulla copertura della tribuna per garantirne l’autosufficienza e un impianto solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria.

La prossima fase del lavoro prevedrà la progettazione di dettaglio di un primo set di tribune per un totale di circa 6.000 posti a sedere, con l’obiettivo di ottenere le necessarie autorizzazioni di carattere amministrativo per la loro realizzazione.

La realizzazione delle nuove tribune dell’Autodromo Monza restituirà al territorio un edificio inclusivo, funzionale e NZEB, con ridotti consumi e limitate emissioni di CO2, in linea con la roadmap europea verso la decarbonizzazione.