Speciale Acqua: Nuotare a Milano, lavori in corso

Se oggi una ventina di piscine comunali milanesi sono gestite direttamente dalla società partecipata Milanosport, e altre 8 sono affidate a soggetti esterni, molte novità sono in arrivo per i prossimi anni. Con un graduale ripensamento del ruolo pubblico nella gestione di impianti così onerosi.

Pubblicazione cartacea su: Tsport 352
Piscina Iseo (foto BG/Tsport)

Per quanto risulta ufficialmente, gli impianti sportivi appartenenti al Comune di Milano e che offrono la possibilità di nuotare – almeno nella stagione estiva – sono 28; di questi, 20 sono gestiti direttamente da Milanosport – la società partecipata del Comune con Capitale sociale di 54.361.306,44 euro – mentre le altre sono date in gestione a società o associazioni sportive private.

La maggior parte degli impianti milanesi è dotata di vaca da 25 metri, alcuni anche di una vasca da 50; misure singolari le hanno il Centro Balneare Argelati (una da 33,33×30 metri, l’altra da 30×20) e la storica Piscina Cozzi, con una vasca da 33 e una da 20. Alcuni centri hanno in più vasche da 12 o altre dedicate specificamente ai bambini. Solo tre centri dispongono di piattaforme per i tuffi.

La distribuzione delle piscine comunali nella città è piuttosto diffusa e nessuna zona risulta sguarnita.

Di sicuro, però, il bilancio di Milanosport (che oltre alle piscine gestisce pochi impianti sportivi di diversa natura) non è roseo: se il fatturato pre-pandemia arrivava a sfiorare i 18 milioni, nel 2020 si è ridotto a 6.546.586 euro, scontando una perdita di esercizio di 3 milioni mezzo limitata grazie agli ammortamenti; il 2021 non ha visto una percettibile ripresa, portando le perdite a 12 milioni, e la crisi energetica del 2022 non ha certo agevolato i conti anche a fronte della ripresa dei fruitori paganti (dati tratti dai bilanci pubblicati).

Ora, appare evidente che il modello gestionale orientato al puro e semplice “servizio pubblico” con finalità sociale, senza l’affiancamento con iniziative e/o con sport paralleli e più remunerativi costituirà sempre un costo per l’Ente e non sarà appetibile per il gestore privato se non mantenendo i livelli di qualità al minimo.

Il “nuovo” gestore deve disporre di un business plan che gli consenta di avere utili tali da poter offrire, parallelamente, le attività cosiddette “sociali” a tariffe agevolate.

Ecco allora che si affacciano, nei bollettini di gare e appalti, alcune iniziative che vanno in una direzione nuova, e che potrebbero dare una svolta alla gestione degli spazi sportivi e ludici per il nuoto, puntando ad una qualità garantita senza perdere la possibilità di offrire anche un servizio di utilità sociale.

Le novità in corso

In questo momento, abbiamo individuato quattro interventi che, con modalità diverse, cambieranno in pochi mesi l’offerta del nuoto su Milano.

Due di questi sono stati attivati con la formula del partenariato Pubblico privato: un meccanismo che consente di azzerare i rischi per l’Ente pubblico, garantendo al privato investitore di realizzare gli utili a fronte di una concessione ultra trentennale; entrambi hanno come promotore il gruppo spagnolo Ingesport Health and Spa Consulting S.A, che gestisce impianti sportivi in Europa con il marchio GOfit. Il primo di questi è il Lido di Milano, i cui lavori di rigenerazione sono appena cominciati e dureranno 24 mesi. Lo stesso gruppo ha depositato la proposta di partenariato per la riqualificazione della Scarioni: proposta approvata e messa in gara nei mesi scorsi, con scadenza del bando al 16 ottobre prossimo (solitamente è difficile che altri operatori si insinuino in questo tipo di gare offrendo condizioni più vantaggiose rispetto al proponente).

Una procedura in parte diversa è invece quella che riguarda il rinnovamento della Piscina Cardellino.

A partire da una proposta di Partenariato, giudicata favorevolmente, si è inizialmente prevista la formula della locazione finanziaria, con la messa a bando della realizzazione e gestione del nuovo centro natatorio.

Il progetto però, inserito nelle candidature ai fondi del PNRR, ha ottenuto un parziale finanziamento nella missione “Sport e inclusione”; la procedura ha quindi acquisito le modalità e i tempi dettati dal PNRR, con la pubblicazione di un bando per l’appalto integrato del nuovo Centro: appalto aggiudicato il 16 marzo scorso a un’ATI di tipo verticale tra la cooperativa consortile ARCO Lavori e la A&T Europe Spa, nota quest’ultima per appartenere al gruppo che gestisce in Italia una dozzina di centri natatori e acquapark con il marchio Aquamore. Anche in questo caso si prevedono 24 mesi di lavori.

Del tutto diverso è il quarto caso: si tratta della piscina che andrà a integrare il centro sportivo Play More di via Fatebenesorelle, nel cuore di Milano. In questo caso si tratta di un’opera che viene realizzata dal gruppo Invesco Real Estate Management (tramite Ireef-Sicaf) a scomputo degli oneri di urbanizzazione dovuti per la sostituzione edilizia operata sul sedime dell’ex Garage Traversi (in altra parte del centro storico). La piscina sarà quindi un’opera pubblica ma viene realizzata, a costo zero, dall’operatore privato.

Di seguito vediamo i progetti dei quattro interventi.

La documentazione illustrativa è tratta dai bandi pubblicati sul sito del Comune di Milano.

Lido di Milano

Progetto: arch. Santiago González García (NAOS 04 Arquitectos), arch. Benedetto Camerana (Camerana & Partners)

Il complesso, che venne progettato alla fine degli anni Venti dall’ingegnere Cesare Marescotti e fu inaugurato il 5 luglio 1931, è chiuso al pubblico dal 2019. Per il restyling dell’impianto un bando internazionale è stato vinto gli spagnoli della Ingesport Health and spa Consulting, in cordata con altre società, che, attraverso un Partenariato Pubblico Privato, avranno in gestione l’impianto per 42 anni e si faranno carico delle opere il cui costo complessivo è di 25.145.671 euro.

Il progetto, pur conservando gli elementi storico-achitettonici che caratterizzano il Lido, si deve conformare alle esigenze di utilizzo standard dei centri GoFit, in grado di soddisfare le esigenze di tutta una gamma di possibili utenti.

Un nuovo edificio sarà realizzato sul bordo est del complesso, in luogo degli attuali campi da tennis. Conterrà gli spazi di accesso, gli uffici, ludoteca e bar, oltre agli spogliatoi.

Da qui si accederà all’area acquatica, distinta in area sportiva e area benessere. La piscina coperta comprenderà una vasca da 25 metri e una vasca didattica; la zona benessere prevede jacuzzi, letti ad acqua e getti, sauna, bagno vapore, docce a contrasto.

Ai piani superiori si troveranno gli altri usi sportivi: diverse sale fitness e muscolatura e sale corsi.

Gli edifici monumentali esistenti saranno restaurati: Padiglioni di ingresso, Rotonda, Padiglione cabine a rotazione, Padiglione cabine individuali, Padiglione bar, fontana. In una seconda fase sarà ricostruito il padiglione cabine individuali, non recuperabile.

La piscina all’aperto sarà riconvertita in lago, mentre sarà realizzata una nuova piscina all’aperto con area solarium estiva.

Il nuovo centro sportivo richiederà 24 mesi di lavori per la prima fase, più altri 7 mesi per la ricostruzione del padiglione cabine individuali.

Vedi anche: https://www.sporteimpianti.it/notizie/ce-progetto-partenariato-pubblico-privato-lido-milano/

Centro Balneare Scarioni

Progetto: arch. Benedetto Camerana (Camerana & Partners), coordinatore

Anche la Scarioni, realizzata nel 1957 nel quartiere di Niguarda, è chiusa dal 2019; comprende tre vasche scoperte: una da 50 metri, una da 25×27 per principianti e una vaaca 25×25 per i tuffi.

La relazione del proponente ricorda che “Quest’opera, assai poco conosciuta e quasi ignorata dalla critica, è un esempio di attrezzatura di quartiere di grande interesse non solo per la generosità del complesso, dimensionato per circa seimila bagnanti, ma soprattutto per la qualità e la ricchezza degli spazi. Le lunghe prospettive dei corpi orizzontali, bilanciate dalla sagoma scultorea delle piattaforme per i tuffi, si integrano nel progetto paesaggistico curato da Romano Beretta. Le strutture in cemento armato, calcolate dall’ingegner Armando Edallo, si contraddistinguono per i notevoli sbalzi e per i pilastri scultorei, e rientrano a pieno titolo nel novero delle più eleganti realizzazioni del periodo”.

Anche in questo caso le dotazioni del centro balneare dovranno adeguarsi allo standard della catena GoFit.

In una prima fase, per consentire la realizzazione del nuovo Centro Sportivo, è prevista la demolizione dell’edificio A che ospita i servizi alle piscine estive con la direzione, gli uffici amministrativi, la portineria, il pronto soccorso, la cassa, i depositi e la cabina elettrica, e dell’edificio B (Spogliatoi con cabine a rotazione).

È inoltre prevista l’eliminazione dell’attuale vasca dei tuffi, la riduzione della profondità dell’attuale vasca olimpionica e la sua suddivisione in due zone (nuoto da 25 metri e vasca insegnamento), l’eliminazione della vasca per bambini esistente, che diventa una nuova area verde, la manutenzione dell’edificio E (Spogliatoi e tribuna) e una sistemazione delle aree verdi.

In seconda fase, dal 2025, è previsto il recupero degli edifici C (attuale Palestra Parkour) e D (Edificio bar).

Vedi anche: https://www.sporteimpianti.it/notizie/a-milano-rinasce-il-centro-sportivo-scarioni/

Piscina Cardellino

Progetto: arch. Raffaele Grasso (PGS Partners), coordinatore

Il centro natatorio si trova in un complesso sportivo più articolato, che comprende anche altri comparti già in corso di riqualificazione.

L’intervento prevede la realizzazione, nella parte centrale del lotto, di un centro polifunzionale natatorio e, nella porzione a nord del lotto, di un ampio parco per le attività all’aria aperta con piscine estive e campi da gioco (es. beach-volley).

Il fabbricato del centro natatorio avrà due piani fuori terra ed uno interrato per i locali tecnici.

Il piano terra ospiterà le vasche natatorie, i locali spogliatoio e la zona d’accesso, mentre il piano primo sarà a disposizione degli spettatori con tribune gradonate e zone di servizio e ristoro. L’area vasche vera e propria presenterà una vasca di addestramento/tuffi e una vasca nuoto olimpionica.

L’edificio di nuova costruzione sorgerà su un terreno pianeggiante dal quale emergerà il corpo più alto con forma a guscio che ospita l’area vasche olimpioniche e due corpi longitudinali più bassi con forme rettangolari semplici che ospiteranno la hall reception con servizi annessi e le vasche ludico ricreative per i bambini.

Un edificio a “lama” collegherà il corpo principale con le piscine esterne ed ospiterà i servizi e gli spogliatoi per le vasche estive.

L’edificio si presenterà con un fronte compatto su via Cardellino, mentre avrà fronti vetrati verso il lato sud e lato nord con vetrate che affacceranno sul piano vasca e vetrate della hall che guarderanno il parco estivo.

Le vasche estive avranno forma non regolare, e saranno precedute da un solarium a contorno vasca pavimentato; consisteranno in una vasca polifunzionale e uno spray park circolare.

Vedi anche: https://www.sporteimpianti.it/notizie/la-piscina-cardellino-un-nuovo-project-financing-del-comune-di-milano/

Piscina Fatebenesorelle

Progetto: arch. Giacomo Bancher (HUB Project)

Il Garage Traversi è un edificio degli anni ’30, già adibito ad autorimessa, per il quale è stato approvato, con convenzione stipulata il 19 giugno 2017, un Piano Attuativo che consente l’innalzamento del volume per l’insediamento di una grande struttura di vendita e spazi per la ristorazione, con prospetto principale su via Bagutta.

Una parte delle risorse derivanti dalla monetizzazione degli oneri urbanistici, pari a 4.569.454 euro, vengono utilizzate per la realizzazione del nuovo sevizio pubblico all’interno del Municipio 1 (Centro Storico), ma in una diversa area urbana.

In particolare, viene realizzato un nuovo centro natatorio comunale in via Fatebenesorelle, oltre alla riqualificazione della stessa via con riorganizzazione degli spazi di sosta e la realizzazione di nuovi sottoservizi in connessione con Corso di Porta Nuova.

Il nuovo centro natatorio sarà costituito da un edificio a un piano, con una vasca da 25 metri a 6 corsie e una vasca da 5 x 13 metri a fondo mobile.

Nel progetto sono inclusi gli spogliatoi, una palestra, area ristoro, solarium e i consueti spazi accessori, oltre ad un piccolo blocco di spogliatoi separati ad uso dell’adiacente struttura sportiva “Play More”.

Vedi anche: https://www.sporteimpianti.it/notizie/milano-dal-garage-traversi-alla-piscina-via-fatebenesorelle/