Architetture di prima classe

Gentili lettori,
in questo articolo vorrei tornare a parlare di quelle realizzazioni che riescono mirabilmente a fondere la funzionalità sportiva con l’eleganza architettonica e la ricercatezza del design; ovviamente non dimenticando le peculiarità di sostenibilità della realizzazione.

Pubblicazione cartacea su: Tsport 324

Il primo esempio è il Training Complex del Feyenoord a Rotterdam ossia il centro di allenamento della prima squadra dell’importante team olandese. La realizzazione, concepita e terminata quest’anno da un team di progettisti principalmente olandesi, interessa una superficie di 2700 mq posta a diretto contatto con i due campi di allenamento e si contraddistingue per l’originalità spaziale, la mirabile scelta dei materiali e per l’innegabile funzionalità degli spazi ottenuti. Comincio col dire che questa realizzazione non ha nulla in comune con quanto pur ottimamente realizzato di recente da altre società professionistiche: è chiaro l’intento di creare uno spazio dove l’eleganza degli spazi e la ricercatezza del design non sono secondi all’esigenza pratica della preparazione sportiva agonistica.

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L’impianto si compone di tutte le aree essenziali per la gestione della prima squadra: spogliatoi, palestre, sale massaggi, data center, sale media, caffetteria e ristorante, uffici gestionali etc. posti su due livelli affacciati completamente al campo sportivo principale e da cui si riesce a cogliere l’intera prospettiva sul campo. Gli operatori del team residenti permanentemente nel centro godono di una qualità spaziale senza precedenti: i locali sono ampi, luminosi, panoramici e ben relazionati fra loro e ciò che emerge è senza dubbio l’accrescimento del senso di appartenenza ai colori del club. Il design ed il materiale costituente la parte opaca del rivestimento esterno è in acciaio corten la cui qualità, testimoniata dalla perfetta uniformità cromatica, è assoluta. La forma allungata, a testimoniare una grande scheggia di metallo e vetro distesa sul verde del campo, ben si connota con la naturalezza cromatica e altimetrica del sito: essa è perfettamente percepibile da ogni angolatura del centro sportivo da cui emerge con eleganza assoluta.
Un altro riuscitissimo esempio di architettura e design riguarda il complesso sportivo natatorio e ricreazionale realizzato negli Stati Uniti in California da parte dello studio di progettazione VRNS Studio per la locale Università. In questo caso il volume complessivo dell’edificio, costituito da due grandi blocchi costituenti la piscina e la palestra uniti da un blocco servizio contenente le principali funzioni necessarie per l’utilizzo corretto della struttura. L’elemento che immediatamente colpisce sotto il profilo estetico è la leggerezza della struttura portante che nel caso della copertura della palestra assume le caratteristiche di una essenzialità inconsueta per i nostri standard. All’interno gli elementi architettonici e funzionali sono di una essenzialità assoluta: le pareti divisorie dei locali comuni si fanno contenitive e lineari, i disimpegni e le aree di collegamento sono pulite e rilevano appieno le caratteristiche materiche che le compongono. Un interessante e ben riuscito elemento architettonico è il velario costituente l’ingresso alla struttura: un pergolato trasparente formato da una elegante struttura metallica in grado di filtrare i raggi solari e permettere una omogenea distribuzione della luce naturale.

Dal Canada infine vi propongo l’ultima opera realizzata secondo il progetto dello studio Architecture49 in Quebec: la clubhouse del Golf Club Executive di Montreal. L’intervento assume un particolare rilievo compositivo grazie alla linearità che caratterizza il prospetto principale del corpo di fabbrica. La struttura è costituita da una ritmica scansione di travi in legno lamellare XLam ortogonalmente incrociate fra loro sostenute da pilastri del medesimo materiale. La percezione dei materiali naturali è totalizzante le pareti in acero, i soffitti, i controsoffitti, le grandi pareti vetrate. A guardare bene anche l’intera struttura risente dell’influsso naturale dell’ambiente circostante, infatti la disposizione in pianta segue un andamento curvilineo in omaggio alla sinuosità dei percorsi golfististici. Da ogni locale è possibile guardare verso l’esterno e dai campi di gioco è possibile vedere all’interno.

Cosa hanno in comune queste tre realizzazioni apparentemente così diverse fra loro? L’interazione dell’ambiente esterno con l’interno dell’edificio: da ogni locale ed ambiente interno è possibile disporre di ampie vetrate che permettono di godere appieno della peculiarità della natura o dei campi sportivi. L’effetto è totalizzante e la percezione dell’edificio costruito, pur nella sua posizione peculiare, non appare mai dissonante dall’ambiente circostante, anzi, proprio per la possibilità di percepire lo svolgersi delle attività specifiche svolte all’interno, risulta in grado di connotarsi quale ambito inclusivo dell’architettura stessa.
L’architettura sportiva ben riuscita ottiene proprio questo risutato.